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Model Y Performance: i dati deludenti di un test

Model Y Performance: Andrea, un lettore, ha letto con una certa delusione le rilevazioni effettuate sul sito francese Autonews.fr. Sono numeri corretti? Per rispondere abbiamo chiesto aiuto a Guido Baccarini, esperto di cose Tesla.

Model Y Performance: “Mi aspettavo risultati migliori nei consumi, in città e autostrada”

“Ho lettol’articolo riguardante la Tesla Model Y Performance sul sito autonews.fr. I dati della prova reale, in ambito urbano ed autostradale, sono abbastanza diversi dai dati WLTP. Mi è chiaro che le condizioni di guida ed ambientali incidono non poco sui risultati. Sinceramente, però, mi aspettavo dei risultati migliori. Che cosa ne pensate? Grazie“. Andrea Garramone
Dati rilevati dal sito francese Autonews.fr con temperatura esterna compresa tra 3°C e 7°C, con riscaldamento impostato a 21°C

Già il clima fa la differenza nei consumi

Risponde Guido Baccarini. Ho letto la prova della rivista francese. Mi duole constatare che siamo di fronte all’ennesima prova un po’ superficiale. Piccola premessa: il WLTP è un test standard che avviene in condizioni controllate di laboratorio, con climatizzatore DISATTIVATO. È una precisazione molto importante. Come tale beneficia dell’autorevolezza del metodo scientifico in quanto è replicabile e da questo scaturisce una certificazione valida a livello internazionale. È rappresentativo di un consumo urbano ed extraurbano, ma non autostradale: la velocità media del test (circa 30 minuti) è di 49 km/h, raggiungendo i 125 km/h per appena 30 secondi.Questo è il motivo per cui il consumo autostradale ai 130 è solitamente ben lontano dal WLTP. Il consumo rilevato nel test è comunque coerente con la stazza dell’auto (un SUV di 4,8 metri e 2 tonnellate di peso che fa i 250 km/h, con un baule da 850 LT e cerchi da 21”!!!).

Già la dimensione delle gomme incide tanto sui consumi

Già la dimensione degli pneumatici incide notevolmente sui consumi. Basti ricordare che Model Y P è omologata per 514 km con i cerchi da 21” e la Long Range, IDENTICA tranne le tarature software, per 565 km con i cerchi da 19”. La differenza è pari al 10% solo cambiando i cerchi, anziché 26,5 kWh/100 km diventerebbero 23,8 kWh/100 km. Quel che invece mi stupisce, ed è il motivo della mia premessa sulla superficialità del test, è il consumo rilevato in ambito urbano. Non conosco il percorso che fanno: immagino sia reale, condizionato dal traffico reale. Sappiamo la velocità media risultante: 17,3 km/h. Supponiamo che il test sia durato 30 minuti e che si siano percorsi 8,65 km in quel tempo. La temperatura era di 4° esterni e 21° interni. É ragionevole pensare che il climatizzatore abbia un consumo, a quelle temperature, di ALMENO 1 kWh (in realtà, partendo con macchina fredda, nei primi 5 minuti è stato sicuramente di 3 o 4…). Pertanto il solo climatizzatore ha inciso, come minimo, per 0,5 kWh, in quei 30 minuti.

Ha senso il dato rilevato di 219 Wh/km? Vediamo…

Prendendo quindi il consumo da loro rilevato. È di 219 Wh/km (non sappiamo se misurato con pinza amperometrica, con ODB, con telemetria…), pari a 0,219 kWh x 8,65 km = 1,894 kWh. Sottraiamo il climatizzatore: otteniamo 1,394 kWh di sola guida che diviso gli 8,65 km lo portano a 16,1 kWh per 100 km (o 161 Wh/km), molto più ragionevole. Siamo partiti da alcune supposizioni estremamente conservative a sfavore. Rifacendo i calcoli con un più reale consumo del clima, pari ad almeno 1,5 kWh il consumo scende ad un più realistico 13,2 kWh/100 km. Cosa sarebbe successo se la velocità media fosse stata di 50 km/h? Che probabilmente, a parità di percorso, il consumo sarebbe risultato INFERIORE. Perché il tempo di percorrenza sarebbe diventato quasi un terzo e il clima avrebbe avuto un’incidenza inferiore. È sbagliato quanto misurato? No, però va contestualizzato e spiegato, cosa che non hanno fatto.

Ma non è questo il modo di effettuare test affidabili…

I test in ambiente reale, quindi in condizioni non replicabili, sono validi solo se effettuati in modalità carovana. Con decine di auto sullo stesso percorso e contemporaneamente. Diversamente le variabili in gioco sono talmente tante che su percorsi brevi i risultati sono viziati. Un test di poche decine di km non in pista (senza traffico) lascia il tempo che trova. A parte il consumo, noto un paio di imprecisioni grossolane. “L’indicatore di direzione a due tacche è anche fastidioso quando non si innesta affatto se tiri la leva abbastanza forte da superare la prima tacca. Ma non abbastanza per raggiungere la seconda.” Mi chiedo cosa abbiano guidato. Con un leggero tocco mette la freccia con 3 lampeggi. Oppure, se attivata la modalità “frecce intelligenti“, la mette e toglie soltanto una volta effettuato il cambio di corsia o la curva, basandosi su quel che vede con le telecamere. Premendolo più a fondo, mette la freccia fissa, sempre se non è attiva la modalità intelligente, perchè in tal caso non cambia rispetto al tocco leggero. In pratica si lamentano difficoltà di inserire la freccia quando basta un tocco o una pressione forte.

Model Y Performance: cito due “perle” della prova

Altra perla: si lamentano della modalità one pedal:  “Qui, ogni alzata del piede si traduce in un notevole rallentamento che richiede un controllo preciso e permanente del pedale destro“. Ognuno di noi, appena prende la patente, non ha difficoltà a dosare la posizione del piede in accelerazione: per quale motivo dovrebbe avere problemi in rilascio? Mia figlia Laura (patente da due anni e guidato molto poco), ha imparato a dosarlo durante il test drive da 30 minuti, dove però abbiamo guidato 15 minuti a testa. È dannatamente istintivo e immediato, non richiede pratica. Anche mia moglie la prima volta che l’ha guidata in città ha fatto 10 km senza MAI usare il pedale del freno. E fidatevi: è il perfetto stereotipo sessista della donna al volante. Mistero. È il motivo che mi impedisce di capire perché si apprezzino le leve al volante per variare l’intensità della frenata rigenerativa. Dato che la modalità one pedal è istintiva e si padroneggia in alcuni minuti. La modalità veleggio è semplicemente l’equilibrio di pressione del pedale acceleratore (c’è comunque l’indicatore grafico di consumo istantaneo: se è nullo, sono in veleggio).

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