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Ma quali rinnovabili, con le EV serve il nucleare

Mauro guida una Smart EQ di cui è soddisfatto. Ma l'energia per ricaricare in prospettiva...

Ma quali rinnovabili, con le auto elettriche serve il nucleare…Mauro, un lettore romano che guida una Smart EQ, lancia un allarme. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

Ma quali rinnovabili, se nel mio condominio tutti andassimo in elettrico…

“Premetto che sono un fortunato possessore di una Smart EQ, ovviamente elettrica, quindi spero che ciò che vado a dire non sia visto con gli occhi del preconcetto. Le ricariche (a parte 3) sono sempre state effettuate nel box di proprietà, servito dal mio contatore personale e dotato di cavi idonei a sopportarne il carico. Guardandomi intorno, vedo che però la situazione logistica non è sempre questa. Un mio collega ad esempio mi diceva che la dorsale condominiale che serve il corridoio box, pur essendo di recente rifacimento, è appena sufficiente per il carico dell’illuminazione. Quindi non idonea a sopportare carichi industriali, soprattutto visto che serve ben 8 box. Se contenessero un’auto elettrica ciascuna, porterebbero il carico minimo ad almeno 24kW (e parlo di auto piccole con carica lenta). Tralascio le ovvietà, ovvero il decentramento dell’inquinamento delle centrali rispetto ai centri storici (vivo a Roma). La diversificazione della produzione elettrica (rinnovabili, ecc), mi sembra un po’ come il voler cozzare contro un albero“.

Le nostre infrastrutture non reggerebbero…

Le nostre infrastrutture distributive non reggerebbero e l’unico modo per avere in futuro una produzione sufficiente al fabbisogno sarebbe quello di rivolgersi all’atomo. Il che, per uno come me sensibile alla sostenibilità significherebbe darsi la zappa sui piedi… Sì, lo so, intanto la tecnologia corre, le infrastrutture verrebbero rinnovate, l’indotto creerebbe lavoro, ma… Oggi le centrali atomiche sono quelle di terza generazione (in Francia ce ne sono 13 in manutenzione contemporaneamente. E, in caso, non sarebbero pronte prima di una quindicina d’anni). E l’energia prodotta con le rinnovabili è residuale, considerando che il problema delle fabbriche energivore rimane sul tappeto. Considerazioni giuste o… Giuste? Non cambierò la mia Smart, a meno che non mi capiti un cambio vantaggioso con la 500e, ma per cambiare alla grande stavolta… Passo! Grazie per l’ospitalità“. Mauro Fedeli

Ma quali rinnovabili? Sottovalutiamo eolico e fotovoltaico

Risposta. Un conto è la produzione (e la disponibilità) di energia, un conto è la sua distribuzione. In Italia si tende sempre a sottovalutare il potenziale apporto delle rinnovabili. Già oggi coprono un terzo dei consumi, nonostante il crollo della produzione da idroelettrico, legato alla perdurante siccità, e alle difficoltà di installare eolico e fotovoltaico. L’Enel stima che in Italia si potrebbe arrivare almeno al 70% di produzione da rinnovabili, senza particolari sforzi, ma serve una volontà politica (dall’alto e dal basso per arrivarci). L’auto elettrica potrebbe essere una delle molle per deciderci finalmente a sbloccare questi investimenti e potrebbe persino contribuire alla stabilizzazione della rete. 

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