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Ma poi le batterie dove le buttate? Vaielettrico risponde

Ma poi le batterie dove le buttate? Tra i dubbi che circondano l’auto elettrica, questa è una delle più ricorrenti. Massimo, un lettore, la rilancia. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Ma poi le batterie…/ “Finirà come l’amianto?”

“Vi seguo da circa un anno e ho letto diversi articoli in cui dimostrate che le auto elettriche sono più virtuose delle auto a benzina. Ci può stare, ma mi sembra che sorvoliate su un passaggio fondamentale: che fine fanno le batterie quando l’auto è arrivata al capolinea. Non vorrei che il presunto smaltimento si risolvesse nel gettare le batterie esauste in questi cimiteri a cielo aperto che abbiamo già visto per i tetti d’amianto. E di cui spesso hanno parlato trasmissioni come Striscia la Notizia. Siamo sicuri che il cosiddetto “fine vita” non si risolva in un disastro ecologico che rovini quanto di buono hanno fatto queste macchine in vita?“. Massimo Guidi.

Ma poi le batterie…/ Il riciclo sta diventando un affare

Risposta. I dubbi sono legittimi, ma lo sono altrettanto le buone ragioni per pensare che questo rischio possa essere evitato. Anzitutto ci sono precisi obblighi di legge, che impongono al costruttore delle auto di provvedere al fine-vita delle batterie. Ma in secondo luogo ci sono le convenienze economiche: le materie prime con cui sono costruite le batterie non sono inesauribili. E riutilizzarle diventa imperativo, oltre ad essere potenzialmente un grosso business. I programmi in questo senso sono tantissimi. Esempio: qualche giorno Northvolt ha annunciato di avere prodotto la sua prima cella di batteria con il 100% di nichel, manganese e cobalto riciclati. L’azienda svedese sta ora cercando di ampliare le sue strutture per arrivare a riciclare 125.000 tonnellate di batterie all’anno. Precisando che le prestazioni elettrochimiche sono “alla pari delle celle con materiali appena estratti“.

La sede di Revolt, la sezione di Northvolt che si occupa di riciclo delle batterie.

Si recupera fino al 95% dei metalli: il caso Northvolt

Come avviene il riciclo? Northvolt recupera i metalli per le batterie NMC con un trattamento idrometallurgico a bassa energia. Con l’utilizzo di una soluzione acquosa per isolare i metalli e separarli dalle impurità. “Quello che abbiamo tracciato è un chiaro percorso per chiudere il ciclo delle batterie“, spiega Emma Nehrenheim, capo del progetto Revolt di Northvolt. “Dimostrando che esiste un’alternativa sostenibile, ed ecologicamente preferibile, all’estrazione convenzionale per procurarsi materie prime per produrre batterie. Si può recuperare fino al 95% dei metalli, a un livello di purezza pari al materiale vergine fresco“. Oltre a recuperare nichel, manganese, cobalto e litio, Northvolt prevede che l’impianto recuperi rame, alluminio e plastica. Progetti di questo tipo coinvolgono tutte le grandi Case auto. Volkswagen è socia di Northvolt, che lavora nel recupero anche per BMW e Volvo. Mentre Renault ha annunciato annunciò un anno fa la nascita di una sua Re-Factory.

 

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