Le macchinette elettriche o, per dirla più correttamente, i quadricicli: e se fosse questa la soluzione? I grandi costruttori francesi ci credono più di tutti. Vediamo 5 proposte, già sul mercato o in arrivo.
Le macchinette: la madre di tutte resta la Twizy (1)
La Francia è sempre stata la patria delle “voiturettes“, le macchinette appunto, anche a benzina. Chi non ricorda le piccole vetture prodotte da Guy Ligier, un costruttore che poi si è misurato anche con la Formula Uno? Forte di questa tradizione, la Renault già dal 2011 produce la Twizy, in una duplice versione. La più economica, la Twizy 45, si può guidare già a 14 anni con il patentino AM (è omologata come quadriciclo leggero a motore, categoria “L6e”). Attualmente è in offerta con una formula finanziaria rateale a 4.950 euro, ma solo con rottamazione di un vecchio ciclomotore o moto (Cat. L).
Le macchinette: la Citroen Ami vuol diventare un’icona dei millennials (2)
Anche la Citroen propone il suo macinino, con un nome storico come Ami. Non sarà neppure venduto nelle forme tradizionali. Si potrà solo affittare, con la formula del noleggio a lungo termine (in Francia a 19,99 euro al mese, per 48 mesi e con un anticipo di 2.644 euro, in Italia i prezzi saranno simili). Oppure usare con il car sharing, un sistema sempre più utilizzato nelle grandi città (il 20% dei parigini, per esempio, ne fa uso abituale). La Citroen Ami è minimale in tutto: anche nel pacco-batterie, 5,5 kWh, quanto basta per fare una settantina di km. Senza pensare di raggiungere grandi velocità: qui al massimo si fanno i 45 km/h e quindi basterà avere 14 anni col patentino AM per guidarla. Non è un giocattolo: la Citroen l’ha già presentata a febbraio e la proporrà sul mercato quanto prima. Con l’idea di farne un’icona dei millennials: sul sito della marca francese è già in vendita un merchandising completato griffato Ami, dalle tee-shirt alle tazze, dalle penne alle agende.
Il MIcrolino, progetto svizzero made in Italy (3)
Il Microlino ha alle spalle una lunga storia ancor prima di nascere. Non solo perché si rifa alla mitica Isetta, ma anche perché la sua gestazione è stata turbata da una lunga controversia tra il progettista, gli svizzeri di Micro, e l’azienda tedesca che doveva costruirlo, l’Artega. Alla fine ognuno è andato per la sua strada e il Microlino si farà a Torino, alla Cecomp, e arriverà sul mercato nel 2021, in due versioni. La più economica avrà una batteria da 8 kWh e 135 km di autonomia. La seconda avrà invece 14,4 kWh di batterie e 200 km di range. Motore da 11 kW con 90 km/h di velocità massima 100 Nm di coppia massima (5″ nello 0-100). Ricarica in 4 ore con potenza massima di 4 kW. Quanto ai prezzi, si parte dai 12 mila euro del modello base, mentre la versione con batteria maggiorata arriva a 17.500 euro.
La Tazzari Zero City, made in Imola: la guidi a 16 anni
Ma ci sono anche le macchinette italiane, eccome se ci sono. IL produttore più noto, Eric Tazzari, ha sede a Imola nel cuore della Motor Valley, con un’intera gamma di quadricicli elettrici, tutti con la sigla Zero. Tra le varie versioni (clicca qui per vederle) abbiamo scelto la Zero City, che si può guidare a 16 anni (la categoria di omologazione è L7e) e viene proposta a 15.300 euro.
Controcorrente: la Mole Urbana di Umberto Palermo (5)
E infine una proposta di rottura, anche questa made in Italy. Viene dal designer torinese Umberto Palermo, che entro l’anno conta di mettere sul mercato un oggetto che definire una macchinetta è decisamente limitativo. Si chiamerà Mole Urbana, omologato tra i quadricicli leggeri, da guidare già a 14 anni col patentino. Sarà prodotto dalla Pretto di Pontedera: 50 esemplari quest’anno, altri 150 nel 2021, per poi salire sino a 300 nel 2023. Ma il cuore del progetto resta in Piemonte: l’approvvigionamento di alluminio è affidato alla Ett1, distribuzione e il noleggio sono della Movim, azienda specializzata nel noleggio a lungo termine (Mole Urbana non sarà venduto, ma noleggiato).