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La Citroen Ami, piccolissima da 20 euro al mese

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La Citroen Ami è la vera sorpresa di questo inizio d’anno. La Casa francese prende tutti in contropiede con una minicar elettrica, lunga appena 2,41 metri, larga 1,39 e alta 1,52.

La Citroen Ami: 70 km di autonomia, si guida a 14 anni

La Citroen Ami

Con l’elettrico cambiano anche i connotati delle auto. Inutile portare a spasso 4 metri di macchina e una tonnellata di mezzo di peso per fare pochi km in città. E allora la Citroen propone un macinino che non sarà neppure venduto nelle forme tradizionali.   Si potrà solo affittare, con la formula del noleggio a lungo termine (in Francia a 19,99 euro al mese, per 48 mesi e con un anticipo di 2.644 euro, in Italia i prezzi saranno simili). Oppure usare con il car sharing, un sistema sempre più utilizzato nelle grandi città (i l20% dei parigini, per esempio, ne fa uso abituale). La Citroen Ami è minimale in tutto: anche bel pacco-batterie, 5,5 kWh, quanto basta per fare una settantina di km.

La Citroen Ami
Post-production : Astuce Productions

Il che significa che si utilizza per i giretti quotidiani e la sera si ricarica con la normale presa di casa. Senza pensare di raggiungere grandi velocità: qui al massimo si fanno i 45 km/h. Il che, però, fa sì che bastino 14 anni, e la patente, per guidarla. E probabilmente molti papà cercheranno di convincere la prole ad usare la Citroen Ami invece dei temutissimi scooter e motorini. Anche perché il prezzo venale della Ami, 6 mila euro, non è poi lontano da quello di un buono scooter (la Vespa elettrica, per esempio, costa di più).

 

Due posti a sedere, finestrini basculanti

Ovviamente i posti a sedere sono solo due, ma piuttosto comodi. Quanto al look, da notare le maniglie delle portiere, che sono sostituite da cinghie. I finestrini laterali sono basculanti e si aprono manualmente verso l’alto, come sulla storica 2 Cv.  La Citroen Ami era stata introdotta come concept al Salone di Ginevra 2019. Nella presentazione (qui), la Citroen parlava di “ingenious design“, design geniale. E spiegava che l’Ami One è stata concepita per essere prodotto in modo semplice, con parti replicabili e robuste. Tutti pensavano che fosse solo un esercizio di stile, una provocazione senza un futuro industriale. Invece l’hanno fatta: bravi!

 

 

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7 COMMENTI

  1. Se avessero fatto i comandi, il volante e pedaliere in fly-by-wire si potrebbe trasformare da guida a dx a sx in 5 minuti.

  2. Che strane le porte al contrario ?
    Però funziona. Sin da bambino trovavo ridicola l’idea di spostare una tonnellata con dentro una persona. Con sempre più persone che abitano in città forse il concetto stesso di auto sarà obsoleto… Prima o poi!

    • Ho sempre sostenuto che usare l’auto in città solo per brevi tragitti è veramente inutile, dispendioso in termini economici e inquinante. Ormai è sempre più assodato e ovvio. Questi veicoli invece saranno la rivoluzione del trasporto urbano, insieme alle e-Bike e monopattini elettrici, grazie al loro prezzo abbordabile possono incoraggiare all’acquisto.

  3. Sinceramente preferivo stilisticamente il design del primo Concept presentato l’anno scorso, un design veramente innovativo, ma così no!

  4. Il design dell’Ami è emblematico.

    Guardatela davanti, guardatela dietro e guardate l’apertura delle porte: opposte e uguali.

    Il dietro è il davanti, il davanti è il dietro e le porte, uguali, si aprono in senso opposto.

    Tutto è uguale: muso e coda, porte, paraurti, brancardi, supporti dei gruppi ottici e altro ancora.

    Per salire dovrete identificare il volante o il colore dei fari.

    L’Ami è bicefalo come Giano bifronte: una testa e due volti, due volti di aspetto sereno, che secondo la leggenda consentono di vedere il futuro e il passato.

    Come Giano, l’Ami diventerà l’emblema dell’apertura e dell’inizio.

    L’apertura verso la mobilità elettrica e l’inizio verso la transizione.

    Si, perché qui abbiamo tutti i presupposti necessari: costi, funzionalità e robustezza.

    Qui abbiamo la creatività intelligente di Citroen, orientata – come la 2CV e il Mehari- al contenimento dei costi per mezzo dei componenti tutti uguali.

    Qui abbiamo la elaborazione di una strategia industriale molto più economica del solito.

    Difficile fare meglio.

  5. 6 ottobre 1948, la 2CV, 3 ottobre 1968, il Mehari e oggi: l’Ami.

    Cos’è oggi Citroën, lo sappiamo, cos’era non tutti lo sanno.
    Ricordando Flaminio Bertoni.

    La 2 cavalli rappresentò durante la seconda guerra mondiale il tesoro nascosto di André Lefebvre e di Pierre-Jules Boulanger.

    Allora si chiamava in codice: T.P.V., toute petite volture.

    Numerosi prototipi della T.P.V. non vennero smantellati, furono murati vivi ed efficienti negli edifici colonici in campagna e nelle abbazie. Ancora oggi vengono fortunosamente rinvenuti durante lavori quei prototipi ciclopici, perché monofaro con la feritoia per il coprifuoco.

    Liberata la Francia, oltre ai prototipi T.P.V. della 2CV c’era l’altro emblema della rimotorizzazione francese, anch’egli nascosto, in un garage a Parigi: il Velosolex.

    I ciclope T.P.V. con il suo ronzante bicilindrico boxer fu affidato alle cure dell’esteta di Citroen: Flaminio Bertoni, lo scultore varesotto di Masnago che già aveva disegnato il basso profilo della Traction Avant, la preferita dalla banda dei marsigliesi per la sua tenuta di strada.

    Flaminio per trasformare la T.P.V. in 2CV si ispirò oltre all’ombrello rovesciato con 4 ruote, alla vettura disegnata nel 1936 da Le Corbusier, ancora viva nella sua memoria nel 1945. La Voiture di Corbusier aveva il motore posteriore come la Volkswagen ed era più ampia, armonica nelle proporzioni, perché disegnata secondo la sezione aurea e più funzionale ed abitabile della 2CV disegnata da Bertoni.

    I contenuti tecnologici della 2CV ne hanno decretato il suo successo.

    Le ruote indipendenti con sospensione a interazione a pattini meccanici e a masse mobili all’interno delle ruote (le 4 bottiglie) e il bicilindrico boxer raffreddato ad aria di Walter Becchia da 375 cc derivato dalla moto BMW R12 di Flaminio Bertoni.

    La 2CV era un’auto seria, anzi serissima. Era l’unico mezzo di trasporto di milioni di famiglie contadine dopo il carro trainato da cavalli.

    La trasformazione della 2CV avvenne nel maggio francese ad opera di Jean-Louis Barrault. Durante la rivoluzione sociale anticonformista, nel 1968, grazie agli strumenti della ditta SEAB, nasce un progetto: Il Méhari, un veicolo con scocca in plastica termoformata.

    E fu subito un successo immediato.

    Era l’auto anticonformista che i giovani europei stavano aspettando.

    A Saint Tropez divenne subito à la page.

    Lungo il mediterraneo come in Britannia e in Normandia i Méhari imperversavano sulle spiagge.

    Qui in riviera, il cugino maggiore riempiva il suo orange Mehari di amiche sfrecciando per le spiagge. Quel Mehari le attraeva più di una Ferrari Daytona.

    Il Mehari era la migliore auto “En plein air”. Ti divertivi spostandoti all’aria aperta con la musica in sottofondo, le amiche e ogni cosa che ti potesse servire sulla spiaggia.

    Ti sentivi libero di affrontare qualsiasi viaggio, uscivi dalla strada e andavi ovunque, caricavi ogni cosa e chiunque senza problemi.

    Erano estati leggendarie, c’era gioia di vivere, di frequentarsi e di scambiare idee, i pantaloni erano a zampa d’elefante, i capelli lunghi, la musica era Hendrix, i Pink Floyd, i Rolling Stone, la Joplin, le idee avevano potere, l’aria era elettrizzante, ti svegliavi sapendo che insieme si poteva cambiare il mondo perché doveva finire la guerra in Vietnam.

    Oggi c’è l’Ami elettrica e il passato è passato, ma si trova, in Italia, al museo Flaminio Bertoni che espone le automobili, le maquette e le sculture dell’esteta di Citroen a Volandia, dove inspiegabilmente non sono esposti i Deux Chevrons ed è assente il proud sponsor: Citroën.

    https://m.youtube.com/watch?v=gL0zEVAI4CI
    https://www.youtube.com/watch?v=y1Jxe6EgvFY&feature=emb_logo

    Le sospensioni e il telaio della 2CV

    https://joanbonetm.files.wordpress.com/2018/06/suspensic3b3n-2cv-01.jpg?w=825
    http://photosdyane.free.fr/uploads/1534258680.gif
    https://www.auto4a.com/media/wysiwyg/vues-en-coupe/962005.gif
    http://ekladata.com/aJiHT3HGRy-NKOpgUeFxsG-GPfM.jpg
    http://www.freepatentsonline.com/3147965.pdf
    http://www.freepatentsonline.com/3572814.pdf

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