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Le auto elettriche non sfondano? Ecco perché

wallbox in condominio

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Le auto elettriche non sfondano? È stato fatto un errore strategico: si è partiti da modelli troppo costosi disorientando il mercato, ci scrive Enrico. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it  

La mitica Citroen 2CV, sempre rimpianta.

Le auto elettriche non sfondano? Ci vogliono modelli più piccoli e meno costosi…

“Sono un vostro affezionato lettore, appassionato di tematiche ambientali e tecnologiche. Vorrei condividere le mie riflessioni sul mancato sviluppo del mercato delle auto elettriche in Italia. Mi sembra che nelle analisi apparse su alcuni articoli si parli soprattutto dell’alto prezzo e delle difficoltà di ricarica

Secondo me c’è stato un errore di approccio da parte delle case auto nel proporre auto di grosse dimensioni. Non si è tenuto conto della realtà specifica del nostro paese, dove il parco circolante è composto in gran parte da auto medio-piccole, che circolano in città antiche. Con strade anguste e pochi parcheggi. E non si è tenuto conto che l’auto elettrica grande non sarà competitiva con l’auto endotermica grande, intendo auto per lunghi viaggi, per molto tempo ancora.

L’acquisto di un’auto importante risponde anche a un’idea di libertà che l’elettrica non soddisfa. Vi ricordate quando negli anni 70 si andava in India con la 2CV o a Marrakech con la R4? Ecco, ci provereste adesso con una Tesla?.

Con la mia Ami spendo 7,5 euro al mese di energia, ne spendevo 80…

Penso che l’errore sia stato di non giocare la partita sul campo dove l’elettrica poteva vincere, ossia l’auto da città. L’elettrica senza il cambio, senza vibrazioni, senza rumore, senza esalazioni velenose è l’ideale per la città. E, se di dimensioni contenute, riesce ad essere agile nel traffico e di facile parcheggio.

Io per avvicinarmi  all’elettrico ho scelto una Citroen Ami, un quadriciclo che con tutti i suoi limiti mi soddisfa completamente, tenuto conto che costa come un motorino. Mi ha riconciliato con la guida in città: dopo 2 anni e quasi 15 mila km posso dire che fa il suo lavoro egregiamente. La carico a casa, in campagna, e mi ha ridotto il costo dei viaggi quotidiani.

Dai circa 80 euro al mese dell’auto a benzina che ho tenuto per i lunghi viaggi ai 7,5 euro al mese calcolati sul primo anno di uso, in cui ho percorso circa 8.000 km. Ma non è che uno dei tanti vantaggi, per me è fondamentale entrare in centro storico ZTL, dove spesso devo recarmi per lavoro, e la facilità di parcheggio in ogni situazioneEnrico Baselli

La nuova Renault 5 sarà presentata a fine mese.

Le auto elettriche non sfondano? Adesso le piccole arrivano, vediamo

Risposta. Solo due considerazioni. La prima: è vero che in Italia si vendono solo auto medio-piccole, ma i costruttori non pianificano la loro gamma su un mercato che ormai fa numeri marginali. Pensano quantomeno all’Europa, se non al mondo intero, dove non sono le citycar le macchine più richieste.

Seconda considerazione. Nell’elettrico si è partiti da auto di grandi dimensioni anche per un motivo tecnico. Ovvero l’incidenza del costo e del peso delle batterie, che è molto più facile “annegare” nel listino di un’auto da 50 mila euro in su che in un’utilitaria da 15-20 mila euro. Adesso finalmente le batterie stanno diventando più abbordabili, per costo e resa a parità di peso, e comincia ad arrivare una nuova generazione di citycar.

Iniziano Renault con la R5 e Citroen con la C3 (qui i prezzi), a cui seguiranno Fiat con la e-Panda e Volkswagen con la ID.2. Quanto alla possibilità di fare viaggi lunghi con una Tesla, c’è che li fa e impiega molto meno che con la mitica 2CV. Ricarica compresa.

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