Il numero di veicoli elettrici (auto, furgoni, camion e autobus) dovrebbe raggiungere i 145 milioni entro il 2030 se le tendenze attuali continueranno, calcola l’IEA in un rapporto.
Obiettivo 230 milioni nel 2030
«Ma la flotta globale potrebbe raggiungere i 230 milioni se i governi accelerassero i loro sforzi in materia di clima ed energia», scivono gli autori.
Ciò potrebbe andare anche oltre se il mondo si mobilitasse per raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050. L’IEA deve dettagliare questa prospettiva in una relazione speciale prevista per il 18 maggio.
Piani di stimolo e incentivi per investire sull’elettrico
«Le attuali tendenze commerciali sono molto incoraggianti», ma la tendenza deve accelerare, ha affermato il direttore generale Fatih Birol. Birol ha quindi esortato i governi a utilizzare «pacchetti di stimolo economico per investire nella produzione di batterie e nello sviluppo di infrastrutture di ricarica estese e affidabili».
Secondo i dati dell’Agenzia per l’energia l’anno scorso le immatricolazione di veicoli elettrici hanno raggiunto il record di 3 milioni. Nonstante la crisi Covid, si è quindi registrato un balzo in avanti del 41% su un anno. I veicoli elettrici circolanti oggi nel mondo sono oltre 10 milioni, più un altro milione di veicoli vari.
«Il forte slancio delle auto elettriche è continuato quest’anno, con le vendite nel primo trimestre del 2021 che hanno raggiunto quasi due volte e mezzo il livello dello stesso periodo dell’anno scorso», afferma ancora l’IEA.
Ma l’Itala fa poco, persa l’occasione PNRR
Guardando però a come i tre principali Paesi d’Europa impiegheranno i fondi del Recovery Plan destinati all’ambiente si scopre che l’Italia è quello che ne indirizza di meno alla promozione della mobilità elettrica. Il grafico qui sopra è stato elaborato dalla società di studi economici Bruegel. Mostra che alla mobilità sostenibile (colore giallo) Francia e Germania dedicano almeno un terzo del totale, mentre l’Italia poco più del 10%. Questo perfettamente in linea con le dichiarazioni rilasciate l’altro giorno dal ministro Roberto Cingolani.