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La Toyotina rifatta elettrica in Cina, molto interessante

La Toyotina IQ trasformata in elettrico dai cinesi della Singulato sta ultimando la fase di sviluppo. Arriverà sul mercato tra meno di un anno e si chiamerà iC3 .

La Toyotina rifatta elettrica costerà in Cina 13 mila euro

Da tempo sosteniamo che il bello dell’elettrico sta nelle piccole citycar, che possono essere ricaricate facilmente a casa e possono migliorare il volto delle nostre città. Zero emissioni, zero rumore, pochissimo spazio occupato in strada e nei parcheggi. E la Cina sembra candidarsi a baricentro produttivo di questi veicoli, dopo che anche la Smart (ora solo elettrica) è traslocata nel Celeste Impero.

La Singulato, per non partire da zero, ha acquistato dalla Toyota “per una cifra modesta” i diritti di utilizzare la base tecnica della sua due-posti, la IQ, lunga solo 317 centimetri (34 cm in meno della Fiat 500). E ne ha ricavato un veicolo elettrico che dichiara 300 km d’autonomia, con prezzi già annunciati per la Cina da 13.000 euro. Rispetto al modello originale, la Singulato assicura di avere migliorato il telaio, l’assetto, i freni, lo sterzo e le sospensioni.

Una prima versione elettrica nel 2012, senza seguiti

La Toyotina che diventa elettrica è un’operazione molto interessante, su un modello che sembrava nato per le emissioni zero e per utilizzi cittadini come lo sharing. Per la verità la Casa giapponese, forte del suo know-how nell’ibrido, già nel 2012 la Toyota realizzò una piccola serie di iQ a propulsione elettrica, chiamandola eQ, con motore elettrico da 64 kW.

Ma la batteria aveva una capacità di appena 12 kWh e l’autonomia faticava ad arrivare a 80 km, troppo poco. I 100 esemplari costruiti furono usati solo in Giappone e negli Stati Uniti come modelli dimostrativi e la cosa finì lì. Dopo di che la Toyota ha preferito concentrarsi sull’ibrido e sull’idrogeno, snobbando l’elettrico. Solo di recente ha rivisto le sue posizioni, avviando una serie di alleanze per produrre auto a batterie. Una è stata annunciata un anno fa con la Subaru. Un’altra a inizio aprile è stata avviata con la cinese BYD (qui la nota ufficiale di Toyota).

 

 

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