La Toyota elettrica si fa. Sarà un Suv e nascerà su una piattaforma sviluppata con la Subaru. Finiranno gli spot in cui si prendono in giro le auto a batterie?
Piattaforma comune, si comincia con due Suv
Finisce un lungo ostracismo. Dopo avere di fatto inventato l’ibrido con la Prius, nel 1997, la Casa giapponese per due decenni e più ha negato ostinatamente che l’elettrico puro avesse un futuro. Preferendo concentrarsi sullo sviluppo del doppio motore, elettrico-benzina, peraltro con ottimi risultati. O al limite sulle fuel-cells. Tuttora gli spot che girano anche sulla tv italiana mostrano un automobilista che fa uno sberleffo a chi “perde tempo” a caricare le batterie dell’auto elettrica (guarda anche questo articolo).
Per la verità una prima svolta era venuta ad aprile con l’esposizione dei primi modelli elettrici per la Cina, al Salone di Shangai, in arrivo nel 2020 (guarda il VIDEO). Ora la “resa” sembra completa, con la pubblicazione di una nota congiunta con la Subaru, Casadi cui la Toyota detiene un’importante partecipazione.
Una base flessibile, per diversi tipi di vetture
Ecco alcuni stralci dell’annuncio ufficiale (qui il sito media-Toyota): “Per rispondere con velocità all’esigenza di diversificazione che i mercati richiedono… Subaru e Toyota ritengono necessario seguire modelli di business che vadano oltre le convenzioni. Superando insieme confini industriali con vari tipi e diverse entità che condividano le loro aspirazioni. Come primo passo… mentre si accelera il processo di messa in produzione unendo il know-how di entrambe e cooperando dove possibile, le due Case svilupperanno insieme una piattaforma per auto elettriche. Studiata in modo da essere ampiamente applicabile a diversi tipi di vetture, incluse berline dei segmenti C e D e i Suv e sviluppi di veicoli derivati”.
E poi arriva un’intera gamma
Venerdì 7 maggio, poi, la Toyota ha calato l’asso, mostrando i rendering di un’intera gamma di veicoli elettrici in arrivo quanto prima sul mercato. E comunque cinque anni prima di quanto inizialmente previsto. Per una Casa abituata a programmare a lunghissimo termini, e rivedere difficilmente i suoi piani, è una bella sterzata.
SECONDO NOI. In un mondo in cui i principali competitor, a partire dal Gruppo Volkswagen, GM e Renault-Nissan, puntano fortissimo sull’elettrico, la Toyota non poteva restare nel suo sdegnoso isolamento. Arrivando dopo (al più presto nel 2021), però, dovrà rilanciare dimostrando che l’esperienza accumulata nell’ibrido le è servita per far meglio della concorrenza. Anche nei cosiddetti BEV (Battery electric vehicle).