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La Toyota insiste: non è l’elettrico la soluzione

L'unico modello elettrico prodotto dalla Toyota, il Suv bZ4X.

La Toyota insiste: l’elettrico è solo una delle soluzioni per combattere i cambiamenti climatici. Parola del n.1 del Toyota Research Institute, Gill Pratt. Anche le ibride e le plug-in, secondo lui, possono dare risposte concrete.

la Toyota insiste.
Gill Pratt, chief scentist di Toyota.

La Toyota insiste: troppo clamore sull’elettrico, aprite le menti

Pratt è uni scienziato di prim’ordine. Con esperienze come responsabile di robotica e informatica per la US Defense Advanced Research Projects Agency e prof di ingegneria elettrica e informatica al MIT di Boston. Ed è certo di 2 cose: la crisi climatica è reale e correre verso un futuro di soli veicoli elettrici a batteria non è nel migliore interesse del pianeta. Concetti che ha ripetuto in un’intervista alla testa inglese AUTOCAR. Con una premessa: “Sono stato docente per molti anni. Quello che ho imparato è che l’hype, il clamore è il nemico. Porta le persone a percepire erroneamente la traiettoria di ciò che accadrà e a prendere decisioni sbagliate. L‘hype chiude le menti. Porta a troppi investimenti in un approccio rispetto a un altro; e un’ondata di clamore porta alla delusione quando ciò che è stato promesso non si avvera.  Il che è un male per tutti“.

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Le ibride plug-in sono più spesso una scelta migliore

Alla domanda se le auto elettriche sono dunque un abbaglio, Pratt risponde: “No. Accetto che oggi, per alcune persone, la batteria elettrica sia esattamente la risposta giusta. Ma una ricerca indipendente suggerisce che non è vero per tutti. Le batterie agli ioni di litio non sono prive di conseguenze. Sono realizzate con materiali rari di estrazione (al contrario un motore è realizzato con materiali più comuni) e pesano molto. Anche il mix energetico della rete è variabile nel mondo. Dalla culla alla tomba, l’evidenza è che ibride plug-in (PHEV) ed elettriche (BEV) sono molto vicine. Certamente abbastanza vicine da suggerire che scegliere una o l’altra come soluzione definitiva non è oggi la risposta corretta. E che le PHEV più spesso sono la scelta migliore“. Pure le plug-in non sono perfette, “ma le batterie possono essere utilizzate al massimo delle potenzialità e non ci sono problemi di ansia da autonomia“.

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La Toyota insiste: perché legarci a un’unica tecnologia?

La soluzione corretta non è una singola tecnologia, o almeno non possiamo dire che lo sia oggi con certezza”, continua Pratt. “Rischiamo di produrre gamme di auto che i clienti non compreranno perché manca l’infrastruttura di ricarica. O per il prezzo eccessivo. Non puoi costringere le persone a comprare qualcosa. Non so che accadrà, ma so che se non lasci che il mercato, la scienza e la ricerca rispondano alle tue domande, limiti la tua capacità di fornire le risposte giuste”. Pratt concorda che arrivare a zero emissioni nette entro il 2050 è irrinunciabile. Ma è impossibile scegliere ora qual è la tecnologia per arrivarci. “Nessuno può dire con certezza come sarà la catena di approvvigionamento delle batterie. O prevedere i cambiamenti geopolitici dei prossimi 30 anni. Ci sarà un’altra pandemia? L’unico modo per affrontare le domande a cui non sai rispondere è mantenere aperte le tue opzioni. Non restringerle a un’unica scelta“.

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