Grimaldi punta sulle emissioni zero. Almeno in porto con la “Zero Emission in Port®”. Quando sono ferme in banchina le nuove navi della compagnia utilizzano l’energia immagazzinata nelle batterie a litio che si ricaricano durante la navigazione con lo shaft generator e i pannelli solari: da 350 a 600 metri quadri.
Sono a zero le emissioni locali
Sia chiaro il problema globale delle emissioni non è risolto, ma a livello locale possiamo parlare di emissioni zero. Quelle reclamate dai comitati di cittadini di Genova, La Spezia, Napoli – per ricordare le associazioni più attive – che lottano da tempo, visti i tanti malati gravi e i morti causati dall’inquinamento atmosferico, per eliminare o ridurre sensibilmente il veleno diffuso dalle navi. Le batterie vengono ricaricate in navigazione prelevando l’energia necessaria da alternatori direttamente collegati ai motori propulsivi.
12 i traghetti ibridi, su Cruise Roma e Barcellona batterie da 5 MHw
La flotta green della Grimaldi, Grimaldi Green 5th Generation (GG5G), è formata da 12 unità ibride commissionate al cantiere cinese Jinling di Nanjing. Secondo l’armatore: “Sono le più grandi unità ro-ro al mondo per il trasporto marittimo di corto raggio e anche le più ecofriendly“. Sono anche dotate di un impianto di depurazione dei gas di scarico per l’abbattimento delle emissioni di zolfo e particolato.
Le prime navi: Eco Valencia e Eco Barcelona
La flotta green deve essere completata, al momento la compagnia partenopea ha preso in consegna la Eco Valencia e la Eco Barcelona. Il Registro Italiano Navale ha assegnato la notazione “Green Plus” ovvero la certificazione RINA di più alto livello per la sostenibilità ambientale: “Riconosce che durante l’operatività della nave – sottolineano dalla compagnia – si va oltre i livelli minimi richiesti dalla normativa internazionale di riferimento“.
Grimaldi: “Efficienza raddoppiata”
Vediamo alcuni dati di Eco Valencia e Eco Barcellona: lunghezza 238 metri e larghezza 34, stazza lorda di 67.311 tonnellate ed una velocità di crociera di 20,8 nodi. Numeri da record: “La nave, batte bandiera italiana, è la più grande unità roro al mondo dedicata al trasporto marittimo di corto raggio e può trasportare 7.800 metri lineari di merci rotabili. La capacità di carico dei suoi garage è doppia rispetto a quella delle più grandi navi del gruppo“. Nonostante le dimensioni: “La nuova nave consuma la stessa quantità di carburante a parità di velocità. Ciò significa un’efficienza raddoppiata in termini di consumo per tonnellata trasportata“.
Sono 12 navi ibride: 9 nel Mediterraneo e 3 in nord Europa
La flotta sarà impiegata nel Mediterraneo con nove unità ed altre tre, con la consociata Finnlines, nel nord Europa. La Eco Valencia sarà operativa e servirà regolarmente i porti di Livorno, Savona, Barcellona e Valencia. Per l’Ad del Gruppo Emanuele Grimaldi queste navi: “Sono il frutto di una visione green che ha sempre ispirato e guidato le nostre scelte e i nostri investimenti. Vedere i nostri sforzi prendere forma ci incoraggia a continuare su questa strada nonostante le difficoltà di questo periodo storico”.
Ma per superare i limiti delle batterie servono le banchine elettrificate
Tutto bene, ma per essere completi nell’informazione bisogna dire che le batterie non garantiscono le emissioni zero durante le soste lunghe da 24 ore. In estate poi il carico molto elevato degli impianti dell’aria condizionata limitano la durata delle batterie. Lo scrive in modo chiaro la Grimaldi nel suo report di sostenibilità. Servono quindi le banchine elettriche, non solo costruite ma anche funzionanti, che permettono di superare i limiti delle batterie. Gli investimenti sono stati promessi, leggi qui, speriamo vengano recepiti e non stravolti, meglio potenziati, con i fondi della Next Generation.