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La protesta di Stefano: piazzano le colonnine in posti assurdi…

Stefano, il nostro lettore, guida una Volkswagen ID.3, ma trova le ricariche spesso in location assurde.

La protesta di Stefano. Viaggia in elettrico da pochi mesi e trova difficoltà a ricaricare. Non perché le colonnine siano poche, ma perché sono collocate male. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

La protesta di Stefano: “In Sardegna trovi ricariche in posti sperduti, perché?”

“Scrivo come possessore di una Volkswagen ID.3 da 8 mesi, vorrei sollevare una questione, anche per avere una Vostra opinione. Si parla spesso di ampliare la rete di ricarica per incentivare lo sviluppo delle auto elettriche, ma io girando ormai butto sempre l’occhio dove sono posizionate le colonnine. Faccio un esempio (ma potrebbero essere molteplici). Questa estate, sud Sardegna: colonnine Enel X da 22kW  posizionate a Olia, speciosa frazione Camisa; Castiadas zona ex carcere: Sant’Elmo, dove la spiaggia non è accessibile direttamente. Tre punti lontani dalle spiagge più frequentate, abbastanza isolati. Con tutta la buona volontà e anche considerando la bellezza del posto sicuramente non in posizioni dove un turista si ferma per tempi lunghi. In più, a parte Sant’Elmo, senza strutture alberghiere. Nessuna colonnina a Costa Rei, dove ci sono 5 km di spiaggia in più.

Una rete di ricarica capillare e veloce è fondamentale anche il turismo. Soprattutto in località come la Sardegna.

La protesta di Stefano: Non puoi stare 2 ore…”

Non si può obiettare che siano un servizio per i residenti, che sono tutti in grado di caricare presso le propria abitazioni, che sono singole con giardino e non condomini. Ma non era più logico posizionarle vicino ai parcheggi delle principali spiagge, oppure questa è solo una questione di facciata solo per fare numero? A mio avviso economicamente controproducente: non c’è un rientro economico se restano inutilizzate e scoraggiano chiunque voglia comprare un’auto elettrica. Pensano che io stia qui isolatoper caricare la macchina? Ma neanche morto, anche in considerazione del fatto che, non essendo fast, e la maggior parte delle macchine ricarica a 11 kW massimo. E per poter ricaricare al 50% una batteria di medie dimensioni, ci vogliono 2 ore. A Voi le vostre considerazioni. Stefano.

Una stazione di ricarica di Enel X a Olbia

Le aziende non possono installare dove vogliono…

Risposta. Non sono le società di installazione e gestione, come appunto Enel X, a decidere dove piazzare le colonnine. È ovvio che chi investe in una stazione di ricarica (esattamente come in un distributore di benzina) vorrebbe piazzarlo nel luogo più trafficato e accessibile. Ma nella realtà non è così semplice. Si fanno grandi piani per coprire tutta l’Italia, ma poi ci si scontra con la rigidità e i tempi lunghi dei Comuni. Che spesso, prima di autorizzare, ci pensano e ripensano, finendo per ripiegare su localizzazioni sconcertanti. Cha magari non “disturbano” neppure lontanamente i residenti, ma finiscono per essere poco utili a chi deve ricaricare. Come mettere un punto fermo in un rapporto spesso complicato (in Italia ci sono 7.904 Comuni e ognuno la pensa a modo suo…)? Ogni azienda si arrangia come può. Enel X, per esempio, ha fissato 5 punti, tra cui rientra appunto il rispetto dell’accessibilità dell’infrastruttura.

Anita Pili, assessore della Regione Sardegna.

Il caso della Sardegna: ottimi propositi, ora vediamo…

E veniamo al caso della Sardegna. Anche qui i buoni propositi, come testimonia Stefano, si scontrano con la realtà. A fine aprile  fu annunciato un accordo proprio con Enel X per installare 574 stazioni di ricarica, per un totale di 1.148 colonnine. Il programma, secondo l’assessore regionale all’industria Anita Pili ,dovrebbe consentire “la copertura del servizio nelle principali aree urbane dell’Isola“. Con installazioni in tutte le citta (Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia), in tutti i Comuni della Città metropolitana di Cagliari e in altre città costiere. Come Alghero, Pula, Porto Torres, Stintino, Castelsardo e altri centri dell’interno. Ma poi i Comuni, troppo spesso, autorizzano solo zone come quelle segnalate dal lettore, respingendo le richieste per luoghi più frequentati. Ed è un autogol soprattutto per il turismo. Anche a noi arrivano mail dal Nord Europa con persone che chiedono se, scegliendo la Sardegna come meta, potranno ricaricare…

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