Yamaha Motor scende in acqua con l’elettrico. Il primo vero passo è con il fuoribordo Harmo di cui abbiamo già scritto, ma nei giorni scorsi lo abbiamo conosciuto più nel dettaglio a bordo della Capoforte SQ204i. Un’esperienza ad alta intensità nei canali dell’isola veneziana di Murano.
Un fuoribordo da 3,6 kW
Parliamo di un fuoribordo elettrico con una potenza da 3,6 kW, un piede con elica con il motore montato intorno al bordo esterno di questa che consente una maggiore spinta.
Il video a Venezia
Il sistema è stato presentato più volte da Yamaha e testato finora su barche fino a 6,4 metri. Ora ha iniziato la collaborazione con il cantiere Capoforte, del cantiere Invictus Yacht, con l’elettrificazione della loro prima barca: l’SQ240i, un modello da 7,38 metri.
A 5 nodi per circa 10 ore di autonomia
La velocità massima offerta da Harmo è di circa 5 nodi con un’autonomia che può raggiungere le 10 ore. Molto facile da governare grazie allo joystick che permette un’alta manovrabilità. Quando si usa si disattiva l’altro dispositivo,
Un approccio molto intuitivo, ricorda la PlayStation, che ci ha permesso di navigare con facilità. Il motore non garantisce alte prestazioni ma è la soluzione per chi non ha fretta e vuole godersi nel modo migliore possibile la natura. O per la navigazione in acque protette, come appunto la laguna di Venezia.
Nel nostro caso abbiamo apprezzato maggiormente, rispetto alla corsa con il taxi boat che ha fretta di arrivare a destinazione, la ricca storia artistica e architettonica della laguna veneziana e l’incanto dell’isola di Murano.
Il tassista: “E’ come andare a remi”
A interpretare bene la prova elettrica uno dei nostri compagni di viaggio, il tassista veneziano che, come ripete nel video, sottolinea: “E’ come andare a remi. La vedo bene a Canal Grande”.
Una barca veramente turistica per gli oltre 30 milioni di visitatori che ogni anno affollano la Laguna. facendo i conti con il traffico e il (non) rispetto dei limiti di velocità. Si gode bene l’atmosfera, si sentono “i rumori” della città e non quelli del motore, ma la velocità degli altri mezzi infastidisce.
Insomma non una ma tante barche elettriche cambierebbero il paesaggio sonoro, per non parlare del dramma dell’inquinamento atmosferico, e l’immaginario turistico di Venezia e della sua laguna.