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La mia VW ID.3 a 28.500 km: bene e male

La mia VW ID.3 a 28.500 km: Simone traccia un bilancio di un anno di utilizzo. Un’esperienza utile per chi pensa all’elettrico in vista dei maxi-bonus in arrivo. 

  di Simone Samuele Rizza

Trazione posteriore, baricentro basso, sospensioni raffinate, 204 Cv, coppia istantanea, bilanciamento del peso 50/50, passo di 2,77 m. Ma anche un’altezza di oltre un metro e mezzo e una massa di oltre 17 quintali. Sono i dati della mia ID.3: dopo un anno di guida e 28.592 km, mi sento di dire anche altro a chi voglia valutarne l’acquisto. E anche semplicemente per chi fosse curioso di un’esperienza diretta sull’auto.

La mia VW ID.3: quanto l’ho pagata, con che formula…

Il 23 marzo 2023 ho acquistato (come mia prima EV di sempre) una ID.3 nuova con batteria da 58 KWh, modello pre-restyling, in allestimento Pro Performance, con in più la vernice metallizzata Manganese Grey, i cerchi in lega East Derry e i pacchetti Comfort e Infotainment.

Di listino, sarebbe costata oltre 43.000 euro. Con scontistiche varie e incentivo statale, il prezzo finale è stato di 37.000 euro. Ho scelto la formula dell’anticipo con VFG (Valore Finale Garantito), e alla fine dei tre anni capirò che cosa fare. Cercavo un’auto tuttofare, di autonomia decente per una EV, di dimensioni compatte ma adatte ad una famiglia di tre persone (compreso un bimbo di tre anni). E possibilmente che mi facesse divertire quando lo avessi voluto. Ho trovato nella ID.3 queste combinazioni. 

Nessun problema particolare, solo la ricarica non va oltre i 60 kW

Nessuna manutenzione da fare a distanza di un anno, anche se vedrò al primo tagliando se ci sono cose da sistemare. In quell’occasione segnalerò due piccole cose. La prima: che in fase di climatizzazione (soprattutto in inverno) si sente un leggero ronzio, simile al verso di un grillo, che penso sia un difetto di una ventolina. La seconda: non sono mai riuscito, presso nessuna colonnina e anche ricaricando da percentuali prossime al 10%, ad andare oltre a 60 kW di potenza di picco

Segnalo infine che il treno di pneumatici forniti in dotazione (Bridgestone Turanza Eco da 18 pollici), con il mio stile di guida tranquillo, sono durati giusto questi quasi 30.000 km. Pochini in assoluto, ma in linea con quanto leggo per le EV. Prenderò le Michelin ePrimacy per sostituirle. 

La batteria? Dopo questo tempo e km, mi sembra di poter dire che non abbia perso (o lo abbia fatto molto marginalmente) capacità. E ho ricaricato spessissimo, ben oltre il 50% delle volte, in CC. Ottimo!

È divertente da guidare, stabile e con buona accelerazione

La cosa per me migliore della ID.3, senza dubbio. Non è un’auto sportiva: non ne ha le dimensioni perché è troppo alta e pesante. Però è potente e con un’accelerazione e una ripresa forse non da record per una EV, ma molto pronte e gradevoli, inarrivabili da una termica generalista. Il che, oltre a renderla divertente, è anche molto confortevole. C’è sempre spinta in qualsiasi situazione, dalle immissioni ai sorpassi, dalle salite in montagna ai brevi stacchi. 

L’assetto (comunque regolabile con le impostazioni software) è sufficientemente rigido per renderla precisa negli inserimenti. E molto stabile in curva. I freni sono ottimi: la calibrazione tra freno motore rigenerativo e freno meccanico dà un feedback che all’inizio sembra spugnoso. Ma  quando serve inchiodare c’è tutta la potenza frenante che serve.

Ogni tanto mi manca il ‘brum brum’, una vena di nostalgia resta. Ma se spengo lo stereo, metto in modalità sport e in accelerazione sento il whoosh del motore e la spinta indietro sul sedile, qualche emozione ce l’ho comunque….

Consumi e autonomia, in autostrada e fuori

Tema centrale per molti versi. Prima cosa da dire: l’oscillazione molto rapida dei consumi, e dunque dell’autonomia, è stata la cosa per me più difficile da gestire nel passaggio da una termica. I km percorribili sono davvero tanto diversi a seconda delle condizioni atmosferiche, delle temperature, persino della pressione delle gomme. E in modo più radicale rispetto alle variazioni che ci sono sulle termiche. 

Qui sopra una tabella “esperienzale” delle autonomie con mio stile di guida (tranquillo) in base a diverse condizioni. Riporto lo 0%-100%, che ovviamente però non è realistico; nella realtà, si sfrutta il 60/70% dell’autonomia, stando quanto più possibile tra il 20% e l’80% di carica. 

In caso di forte pioggia o neve, inoltre, l’autonomia va ulteriormente diminuita del 20% circa. Non guido troppo in città, e dunque non saprei dare un dato, e differenzio solo tra statale e autostrada.

Un anno riassunto in una schermata dal computer di bordo di Simone: 28.592 km consumando 14,8 kWh ogni 100 km.

La mia VW ID.3: cosa mi soddisfa, cosa mi ha deluso

Infine due parole sulla ID.3 come auto molto criticata, a mio modo di vedere non del tutto ragionevolmente.

Volkswagen ha fatto qualcosa di molto buono e allo stesso tempo di molto cattivo su questa vettura: l’ha costruita da zero, proponendola come ‘auto per tutti’, su piattaforma dedicata. Ma se da un lato la piattaforma dedicata è tecnicamente un grande vantaggio, dall’altro ha due grandi debolezze. 1) i costi di sviluppo hanno alzato il prezzo e diminuito le chances di offrire un pacchetto di optional completo fin dagli allestimenti base; 2) sono stati messi fuori gioco quei “tutti” che prima compravano una Golf e che per 30.000 euro (fino a pochi anni fa) si trovavano un prodotto completo e polivalente. E che oggi si trovano una ID.3 con alcune sbavature, una dotazione di base con qualche mancanza e dei compromessi di guida, a 10.000 euro in più. Non proprio l’auto del popolo

E trovo quasi offensivi gli ‘sblocchi’ tramite shop di alcune funzioni in più: come dire che VW ha inserito l’hardware, se vuoi farlo funzionare devi pagare. Odioso: non stiamo parlando di Netflix, ma di un prodotto fatto di metallo!.

La consiglio soprattutto come noleggio o usato

Da qui la grande delusione ‘filosofica’ dei possibili acquirenti. E se si aggiunge a tutto questo: 1) la generale disaffezione europea alle hatchback. 2) Un software iniziale (ne leggo) acerbo e incompleto. 3) Alcuni problemi costruttivi delle 1st Edition. 4) La politica di dumping adottata da Tesla e dalle cinesi… Ecco, con tutto questo capisco perché sia un’auto sfortunata.  

Resta per me una macchina ottima, a tratti eccellente, ma  fatico a dire che il rapporto qualità/prezzo sul nuovo sia pienamente centrato. Come EV nuova, la consiglierei tutt’ora a chi cerca un mezzo a tutto tondo, che apprezzi alcune finezze di meccanica (trazione posteriore, pesi, assetti, qualità costruttiva). E voglia a tutti i costi l’auto nuova. Ma che sappia di non pagarla poco o possa godere dei massimi incentivi. 

Non avrei invece dubbio a consigliarla spassionatamente a noleggio, oppure usata. La svalutazione importante anche a chilometraggi bassi, che tanto addolora chi l’ha comprata nuova, diventa interessante per chi la volesse prendere usata. Perché a quel punto diventa MOLTO competitiva anche rispetto al termico.

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