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La mia auto incidentata in riparazione da 7 mesi: possibile?

La Renault Megane E-Tech di Massimiliano dopo l'urto: i danni ammontano a 16 mila euro.

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Dopo un incidente impossibile riparare l’auto: lo sfogo di Massimiliano, deluso dal lungo fermo della sua Renault Megane, che ha avuto danni per 16 mila euro.
Immagine d’archivio della Megane E-Tech.

Abbiamo comprato una Megane e fatto sacrifici per installare il fotovoltaico…

“Circa 3 anni fa io e la mia famiglia abbiamo iniziato ad informarci sul tema della transizione ecologica. Abbiamo molto a cuore l’ambiente e quello che stavamo facendo fino a quel momento non ci bastava più. Così abbiamo deciso di fare forti sacrifici economici per installare dei pannelli fotovoltaici e migliorare l’efficientamento energetico. Tutto a nostre spese.
Lo step successivo ha riguardato l’acquisto di un’auto elettrica per sostituire un diesel. Ho visto decine e decine di video prima di fare l’acquisto, sul vostro e su altri canali, quindi ero più che preparato al suo utilizzo. Così un anno e mezzo fa decidiamo di acquistare la Renault Megane e-Tech.
Siamo stati felicissimi dell’acquisto e dell’ idea di poter girare l’Italia senza inquinare e caricare la macchina con l’energia che noi stessi produciamo. Eravamo veramente orgogliosi dei nostri sforzi. Quello che ho capito a mia spese, però, è che non è sufficiente che solo i clienti siano informati sulle auto elettriche: dovrebbe esserlo anche tutta la filiera.
Un’altra immagine dell’auto incidentata di Massimiliano.

La mia auto incidentata è ferma con 16 mila euro di danni…

Dopo 6 mesi dall’acquisto ho avuto un incidente. Un signore, non rispettando lo stop, mi si è proiettato davanti a folle velocità e sono stati quantificati circa 16 mila euro di danni (solo un faro costa più di 2 mila euro). Faccio portare subito l’auto nell’assistenza ufficiale Renault perché voglio che sia riparata da mani esperte. È vero esattamente il contrario: la mia percezione sin da subito è stata che la macchina non la volevano perché non sanno come ripararla.
Così, ordinando un pezzo dopo l’altro non sapendo di preciso cosa servisse, sono passati 7 mesi. Non hanno mai avuto l’accortezza di caricare l’auto per raggiungere almeno la soglia minima di sicurezza della batteria, che da 7 mesi si trova sotto al 17%. Quando ho chiesto il motivo, mi hanno detto che non hanno powerwall per la ricarica (anche se bastava una schuko).
Ma la follia è che un’officina ufficiale Renault ( fino a pochi mesi fa tra le poche di proprietà della casa madre) non sappia che la batteria non può rimanere per mesi sotto un livello critico. E che non sia predisposta per la ricarica dei veicoli elettrici.

Non si sa quando potrò riavere la mia auto incidentata

Inoltre non sapevano di dover ricalibrare sensori e telecamere. La formazione su questa tecnologia dovrebbe essere trasversale e ampia. La Renault ha dimostrato di non aver formato adeguatamente la rete di supporto e di aver immesso sul mercato un’auto senza preoccuparsi del post vendita.
Forse se avessi acquistato l’auto di un altro brand ora non farei dietrofront sulle auto elettriche. Ma ora sono convinto che i tempi (come diceva qualcuno e io gli davo contro) non sono maturi e nessuno si preoccupa di farli maturare. Attualmente l’auto è ancora in carrozzeria. Stanno aspettando ancora qualche pezzo e poi dovranno ripristinare (o, meglio, ricalibrare) tutta la sensoristica.  
Per la batteria la situazione sarà da valutare, anche se sono preoccupato. La stessa Renault scrive sul manuale che per le lunghe soste si consiglia di mantenerla tra 20% e 50%. E nelle condizioni della garanzia della batteria è scritto che questa è nulla se non vengono rispettate le indicazioni di utilizzo. Ho inviato richiesta di informazioni a LG Energy Solution e sono in attesa di riscontroMassimiliano De Luca

Reti di assistenza in crisi per risolvere problemi gravi

Risposta. Diversi casi, non solo di Renault, ci confermano che il ripristino delle auto elettriche in caso di guasti o incidenti gravi è ancora un punto interrogativo. Con tempi lunghissimi e reti di assistenza che non sono preparate ad affrontare le eventualità che si possono verificare, come l’incidente di cui è stato vittima Massimiliano.
La stessa Tesla in genere consiglia di rivolgersi solo a centri di riparazione altamente specializzati, con costi piuttosto alti. Quel che appare sconcertante nel caso del lettore è che l’officina non sia stata in grado di ricaricare l’auto per riportarla ben sopra la soglia 20%. Crediamo che sia diritto del lettore, alla restituzione dell’auto, di chiedere un check-batteria con certificato, per capire come stanno le cose.
Comunque sia, se Renault vorrà dare la sua versione dei fatti, avrà  qui a disposizione lo stesso spazio e la stessa evidenza.
– Renault Megane E-Tech: il VIDEO-TEST di Paolo Mariano

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