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La madre di tutte le 500e / Storie elettriche

La 500e importata da Pizzuto fu protagonista anche di un raid dal Brennero a Oslo.

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La madre di tutte le 500e. Estate è tempo di ricordi e Gianfranco Pizzuto ha condiviso la storia dei primi Cinquini elettrici, che lui stesso importava dagli Stati Uniti . Prima del modello ora in vendita da noi e con caratteristiche diverse. Oggi Pizzuto si occupa di un progetto di hypercar elettriche, Automobili Estrema.

TEMPI EROICI / Ricarica volante in hotel con un cavo calato dalla finestra.

La madre di tutte le 500e, che non piaceva a Marchionne

di Gianfranco Pizzuto

Come tutte le mattine, quando prendo in mano il mio iPhone, mi viene proposta una collezione di foto passate. Questa mattina al titolo “viaggi” mi è comparsa anche la foto che vedete pubblicata. Correva l’estate del 2016, e il mio business era l’importazione delle Fiat 500e modello California in Europa. Era una cosiddetta “compliance car”: i costruttori di auto dovevano offrire in California almeno un modello elettrico. Oppure, in alternativa, pagare multe salatissime. Sergio Marchionne, tappandosi il naso, decise per l’elettrificazione della 500, che era nata esclusivamente con motori termici. L’operazione di reverse engineering venne affidata a Bosch e Samsung, mentre la fabbrica si trovava in Messico (una fabbrica della Chrysler tra l’altro). Come detto, io ne feci un business. Andavo in California, visitavo alcuni dealer ne acquistavo qualcuna e le spedivo in Europa via container.

La verniciatura della nuova creatura di Pizzuto, la Fulminea Estrema.

L’ho venduta soprattutto in Germania e dintorni

I miei clienti venivano principalmente dall’area DACH (Svizzera, Austria e Germania). Una volta immatricolate (presso il TÜV Süd, in Italia era impossibile…) le consegnavo direttamente al cliente. Come nel caso del modello color arancio riprodotto sopra, che vendetti ad una signora di Zurigo. Per consegnarla feci una tappa serale al confine tra Austria e Svizzera. L’infrastruttura di ricarica non era certo quella di oggi, così chiesi in albergo di darmi una camera al piano terra. Chiedendo di poter utilizzare una delle prese Schuko accanto alla finestra per ricaricare l’auto parcheggiata lì vicino. All’arrivo la batteria era quasi vuota (24 kWh di capacità massima), con i 230V e 10A a disposizione la ricaricai completamente durante la notte. Arrivai all’appuntamento puntuale, con la signora felice di ricevere in consegna la simpatica 500e. Una delle mie tante storie elettriche…

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