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In viaggio con la ZOE (1) Come fare molti km con pochi kWh

In viaggio con la Zoe, ovvero il racconto di come si pianifica una gita in elettrica. Quanto si consuma, quanto si spende…con teatro il Gran Sasso e dintorni.  

Come ogni anno, più o meno all’inizio dell’estate, io e un caro amico ci accordiamo per una giornata infrasettimanale da trascorrere assieme in montagna, all’insegna del relax. Una giornata per ricaricare le pile, viaggiando ovviamente a bordo della mia auto elettrica, una Renault ZOE con batteria da 41 kWh. È la penultima versione; quella nuova, uscita pochi mesi fa, monta invece una batteria da 52 kWh. Visto che abitiamo in città diverse, ci accordiamo per incontrarci più o meno a metà strada, per poi proseguire insieme fino alla meta. È Campo Imperatore, vasto altopiano d’origine glaciale in provincia dell’Aquila nel cuore del massiccio del Gran Sasso.

— Leggi anche di Lorenzo Marfisi: 30 mila km con la Zoe, pregi e difetti

In viaggio con la Zoe, dal mare al Gran Sasso

Dalla mia cittadina lungo la Costa dei Trabocchi (sul versante adriatico, in provincia di Chieti) sono quasi 150 km, con un dislivello di ben 2.000 metri. Riuscirò con la mia auto elettrica ad arrivare in cima senza rabbocchi di energia lungo il tragitto? Per vedere se la cosa è fattibile do un’occhiata preventiva su A Better RoutePlanner / ABRP, un sito Web che aiuta a pianificare il percorso con un’auto elettrica. Clicco sull’immagine in alto a destra, poi sul pulsante “SETTINGS” e imposto:

Infine clicco sul cerchietto blu che avvia l’elaborazione del percorso e mostra i risultati. Ovvero il percorso da seguire sulla mappa e i dati salienti: tempo previsto, distanza totale e – soprattutto – percentuale di carica all’arrivo (“Arrival SoC”): 22%. Niente male, considerando che le previsioni di questi strumenti sono di solito molto conservative! Ciò vuol dire che a destinazione, secondo ABRP, avrò ancora a disposizione circa 9 kWh (0.22 x 40), ovvero più o meno 63 km residui (9 x 7). Più che sufficienti per tornare a casa, visto che il ritorno sarà tutto in discesa. E quindi il motore potrà sbizzarrirsi a fungere da generatore e a ricaricare la batteria: la cosiddetta “frenata rigenerativa“, un sistema geniale che solo i veicoli elettrici hanno a disposizione e che non finisce mai di stupirmi!

Pianificazione del percorso con ABRP

In viaggio con la ZOE, dopo una notte di ricarica

Ci mettiamo d’accordo per incontrarci a Bussi sul Tirino (Pescara) verso le 08:30 di un venerdì d’inizio giugno. La sera, prima di andare a dormire, attacco la Zoe alla mia stazione di ricarica nel box e avvio la ricarica. La mattina dopo, verso le 07:00, stacco il cavo (la ricarica è andata a buon fine: batteria al 100%) e resetto i dati nella schermata “Analisi del tragitto” del sistema multimediale R-LINK. Questo menu mostra, per ciascun viaggio, i seguenti dati:

Ripongo la mia stazione di ricarica portatile EVR nel bagagliaio (potrebbe sempre tornare utile, nel caso avessi la necessità di attaccarmi a qualche presa industriale in giro). E parto.

Primo consiglio: come consumare poco

Oramai guido la Zoe da 4 anni e ho imparato ad avere consumi contenuti. Il segreto sta nel rispettare i limiti di velocità, nel cercare di avere un’andatura uniforme. Nell’evitare il più possibile di premere il pedale del freno (alzando per tempo il piede dall’acceleratore quando s’intravede davanti un rallentamento). E nell’evitare di schiacciare con decisione il pedale dell’acceleratore. È una tentazione questa molto forte, soprattutto nei primi tempi, vista la spinta immediata e vigorosa di qualsiasi auto con motore elettrico.

Ritrovo con l’amico dopo 89,7 km con 10 kWh!

Arrivo a Bussi verso le 08:40, e questi sono i dati intermedi mostrati dalla vettura nella schermata “Analisi del tragitto”:

Niente male: andato per ora soltanto 1/4 dell’energia immagazzinata nella batteria.

Consumi intermedi

Saluto il mio amico, arrivato sul posto poco prima di me. Lui parcheggia la sua auto e proseguiamo assieme lungo la Valle del Tirino, per poi svoltare a destra al bivio di Ofena e salire verso Calascio.

La magnifica fortezza di Rocca Calascio

Viaggiare senza il rumore e le vibrazioni che accompagnano un motore termico è qualcosa di impagabile! Facciamo una breve sosta per ammirare e fotografare un capriolo e poi giungiamo a Calascio, comune di poco più di 100 anime in provincia dell’Aquila situato nel territorio del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Indossiamo la mascherina, entriamo in un bar per un caffè e poi ci avviamo a piedi verso la fortezza di Rocca Calascio: il castello più elevato d’Italia (1.500 metri), annoverato dal National Geographic tra i quindici castelli più belli del mondo!

Rocca Calascio: nei distorni succede anche di fare incontri come questo, più spesso di quanto si pensi.

Tornati in paese, leggermente affaticati per l’arrampicata, beviamo un po’ d’acqua e ci rimettiamo in macchina per dirigerci verso la destinazione finale: Campo Imperatore. Anche qui, prima di arrivare, non resistiamo al richiamo della natura e ci fermiamo per respirare aria pulita a pieni polmoni. E per scattare qualche foto nei pressi del laghetto Pietranzoni.

Laghetto Pietranzoni (Corno Grande sullo sfondo)

L’arrivo in vetta a 2.138 metri: i consumi in salita

Appena giunti in vetta, presso l’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore (a ben 2.138 metri), butto un occhio sullo schermo centrale. E noto, con grande soddisfazione, che la media consumi è pari a 14.8 kWh/100 km e che i kWh consumati sono soltanto 22: un’energia residua dunque di circa 18 kWh, il doppio di quanto stimato da ABRP. Metersi in viaggio con la Zoe è una continua scoperta: la macchina si conferma un’ottima vettura, piccola, agile e soprattutto molto efficiente su strada!

Osservatorio astronomico di Campo Imperatore

Tornando verso valle, ci fermiamo a pranzo presso una tipica locanda di Santo Stefano di Sessanio. È un’altra perla del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, facente parte del Club dei Borghi più belli d’Italia. Terminato il pranzo, ci facciamo un giro nel centro del paese. Notiamo con piacere che la Torre Medicea, giorno dopo giorno e pietra dopo pietra, viene di nuovo tirata su dopo che il terremoto del 6 aprile 2009 l’aveva in pochi secondi abbattuta.

Sulla via del ritorno

Verso le 16, ci rimettiamo in macchina per tornare a valle, a Bussi. Anche questa volta breve sosta nei pressi di Capestrano, dove ammiriamo due giovani alle prese con un’escursione in canoa sul Tirino, considerato il fiume con le acque più limpide e pulite d’Europa: sicuramente un ottimo modo per rilassare mente e corpo.

Fiume Tirino

Qui, purtroppo, saluto il mio amico e mi avvio in direzione casa. Il ritorno, con lunghe discese, è veramente piacevole: non si consuma quasi nulla. E per lunghi tratti ammiro il cruscotto con il disco bianco che risale attorno all’icona della batteria a indicare il recupero dell’energia nell’accumulatore (così come quando è attaccata ad una colonnina) e con valori negativi del consumo istantaneo (kW).

In viaggio con la Zoe, riepilogo dati di viaggio

Di seguito i dati complessivi del viaggio una volta tornato alla base:

Continuando con questa media consumi, avrei potuto superare i 400 km con un “pieno”. Ovvero l’autonomia stimata per la ZOE Z.E. 40 secondo il vecchio ciclo di guida europeo NEDC (100 in più rispetto ai 300 km stimati con il nuovo e più severo ciclo WLTP)!

Consumi complessivi

Per concludere, sicuramente vi starete chiedendo quanto ho speso per questo piccolo tour, in viaggio con la Zoe. Ecco la risposta… Considerato che il costo medio unitario dell’energia elettrica nella mia bolletta della luce è di 0,24 €/kWh e che la Zoe serie-R disperde all’incirca un 10% nelle ricariche casalinghe a bassa potenza: 30 x 1,1 x 0,24 = 8€ circa. E se avessi viaggiato con un’auto a benzina? Avrei speso almeno tre volte tanto.

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