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Il problema siamo noi, non le auto elettriche

La foto inviata da Cesare: la colonnina più utilizzata di Cecina, una Enel X, inutilizzabile da almeno 9 mesi, possibile?

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Il problema siamo noi, non le auto elettriche: dalla provincia di Livorno ci scrive Cesare, tracciando un quadro desolato di quel che non funziona. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Il problema siamo noi, perché tanto disinteresse quando basterebbe poco per…?

Il problema non sono le auto elettriche, il problema siamo noi. Ogni volta che mi imbatto in discussioni pro o contro la mobilità elettrica, esce fuori sempre la stessa cosa. Che, per quanto la tecnologia riesca a venirci incontro, la burocrazia, le regole e di conseguenza le persone, fanno di tutto per riportarci al punto di partenza. L’auto elettrica è per sua natura di una semplicità disarmante, potrebbe veramente costare pochissimo, ma no, non si può… L’energia dovrebbe costare pochissimo, ma non si può. Deve eguagliare la benzina o perlomeno deve andarci vicino. Le colonnine potrebbero essere ovunque (basta un palo della luce) ma no, devono costare 80 mila euro e poi appena si guastano le riparano forse dopo 9 mesi… Questa stazione di ricarica in foto è la più usata nella mia città, Cecina (Li). Sono almeno 9 mesi che è così. Perché ingegneri, tecnici e scienziati si scervellano per trovare nuove soluzioni più Green, quando un dirigente qualunque azzera tutto perché non sa o non vuole fare il suo lavoro?“. Cesare Pascucci

Ricariche k.o., dovrebbe muoversi il governo, ma campa cavallo…

Risposta. Sottoscriviamo parola per parola quel che ha scritto Cesare. Ci si scervella per costruire ricariche sempre più potenti, fino a 400 kW, o auto con autonomie sempre più estese, fino a 800 km. Ma poi tutto si rivela inutile se le colonnine non funzionano e le auto non hanno la possibilità di ricaricare. In Italia siamo arrivati a 54.154 stazioni già alla fine del primo trimestre 2024, cifra sulla carta più che sufficiente in rapporto a un parco circolante ancora modesto.

Ma troppo spesso si tratta di colonnine ancora da attivare o fuori uso per un guasto. Con un tasso di mancato utilizzo che non ha eguali nel resto d’Europa. Servirebbe una commissione d’inchiesta per capire com’è possibile un disservizio del genere e dovrebbe essere il governo ad attivarsi per fare luce. Ma nessuno si muove, il che fa capire che, come scrive giustamente Cesare, “il problema siamo noi“.

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