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Il partito che esulta se l’elettrica non si vende

Il partito che esulta se le elettriche non si vendono. In Italia ha molti proseliti, chissà perché, e uno dei più accesi è il direttore di ACI Radio, Pierluigi Bonora .

L’articolo di Pierluigi  Bonora sul Giornale in cui si enfatizza la crisi di vendite delle auto elettriche: in Italia siamo al 4%, in Francia al 16%.

Il partito che esulta e lancia messaggi al nuovo governo

L’Italia è l’unico tra i grandi mercati europei in cui le vendite di auto elettriche arretrano. Francia, Germania, Regno Unito, Olanda, Spagna, Belgio...Tutti mostrano segni ampiamente positivi. Ci sarebbe da interrogarsi sui motivi che inducono un Paese come il nostro a rigettare il nuovo che avanza. E invece no, un’ampia parte della politica, dei media e del mondo dell’auto esulta. Lanciando messaggi molto chiari. Bonora, su Linkedin, parla di “SBOOM (se mai c’è stato un “boom”) dell’elettrico nonostante un sacco di milioni in incentivi a disposizione“.  Aggiungendo che è un “fenomeno da non sottovalutare, soprattutto se dovesse continuare nei prossimi mesi. Riflessioni d’obbligo da parte del futuro Governo. E non solo“. Come dire: perché buttare soldi per auto che non vuole nessuno? Enfatizzando poi la crisi di vendita delle elettriche su Il Giornale, da sempre (come l’ACI, del resto) allergico alle EV.

Angelo Sticchi Damiani, n.1 ACI: da sempre scettico sull’elettrico.

Ci allontaniamo dall’Europa: che cosa ci sarà da festeggiare?

Il rischio che il governo in arrivo rifletta veramente (cancellandoli) sugli incentivi all’elettrico c’è. Anche se va detto che su questo terreno lo stesso esecutivo uscente è riuscito a fare tanta confusione. Nei Paesi citati sopra c’è chiarezza di intenti: bonus per tre anni e conseguente possibilità per i clienti di programmare un eventuale acquisto. Da noi è tutto un togli-e-metti che disorienta gli automobilisti e finisce per paralizzarli. Nel 2022 gli incentivi sono arrivati solo il 16 maggio. E in piena estate c’è stata il tiremmolla del super-bonus da 7.500 euro, annunciato ai primi di agosto e operativo solo da pochi giorni. Con il risultato di bloccare gli acquisti per chi ne poteva usufruirne (ISEE fino a 30 mila euro). Morale della favola: lo si voglia o no, l’Europa va verso l’auto elettrica, con Paesi come la Francia in cui le EV sono già oltre il 15% di quota di mercato. L’Italia guarda indietro, come al solito, con un’ampio partito (compresa una buona fetta dei concessionari) a festeggiare lo SBOOM. Ma che cosa ci sarà da festeggiare?

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