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Il partito che esulta se l’elettrica non si vende

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Il partito che esulta se le elettriche non si vendono. In Italia ha molti proseliti, chissà perché, e uno dei più accesi è il direttore di ACI Radio, Pierluigi Bonora .

Il partito che esulta
L’articolo di Pierluigi  Bonora sul Giornale in cui si enfatizza la crisi di vendite delle auto elettriche: in Italia siamo al 4%, in Francia al 16%.

Il partito che esulta e lancia messaggi al nuovo governo

L’Italia è l’unico tra i grandi mercati europei in cui le vendite di auto elettriche arretrano. Francia, Germania, Regno Unito, Olanda, Spagna, Belgio...Tutti mostrano segni ampiamente positivi. Ci sarebbe da interrogarsi sui motivi che inducono un Paese come il nostro a rigettare il nuovo che avanza. E invece no, un’ampia parte della politica, dei media e del mondo dell’auto esulta. Lanciando messaggi molto chiari. Bonora, su Linkedin, parla di “SBOOM (se mai c’è stato un “boom”) dell’elettrico nonostante un sacco di milioni in incentivi a disposizione“.  Aggiungendo che è un “fenomeno da non sottovalutare, soprattutto se dovesse continuare nei prossimi mesi. Riflessioni d’obbligo da parte del futuro Governo. E non solo“. Come dire: perché buttare soldi per auto che non vuole nessuno? Enfatizzando poi la crisi di vendita delle elettriche su Il Giornale, da sempre (come l’ACI, del resto) allergico alle EV.

il partito che esulta
Angelo Sticchi Damiani, n.1 ACI: da sempre scettico sull’elettrico.

Ci allontaniamo dall’Europa: che cosa ci sarà da festeggiare?

Il rischio che il governo in arrivo rifletta veramente (cancellandoli) sugli incentivi all’elettrico c’è. Anche se va detto che su questo terreno lo stesso esecutivo uscente è riuscito a fare tanta confusione. Nei Paesi citati sopra c’è chiarezza di intenti: bonus per tre anni e conseguente possibilità per i clienti di programmare un eventuale acquisto. Da noi è tutto un togli-e-metti che disorienta gli automobilisti e finisce per paralizzarli. Nel 2022 gli incentivi sono arrivati solo il 16 maggio. E in piena estate c’è stata il tiremmolla del super-bonus da 7.500 euro, annunciato ai primi di agosto e operativo solo da pochi giorni. Con il risultato di bloccare gli acquisti per chi ne poteva usufruirne (ISEE fino a 30 mila euro). Morale della favola: lo si voglia o no, l’Europa va verso l’auto elettrica, con Paesi come la Francia in cui le EV sono già oltre il 15% di quota di mercato. L’Italia guarda indietro, come al solito, con un’ampio partito (compresa una buona fetta dei concessionari) a festeggiare lo SBOOM. Ma che cosa ci sarà da festeggiare?

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55 COMMENTI

  1. La transizione all’elettrico ovviamente presenta delle problematiche e necessariamente dei cambiamenti. La Range anxiety non accenna a diminuire nonostante il progresso dell’autonomia dei veicoli . Se questo deve fungere da stimolo ben venga … ma non deve essere inutilmente alimentata.
    In realtà una citycar con 350/390 km di autonomia penso possa GIÀ assolvere bene il suo dovere tenendo conto che a Roma (la città dove gli spostamenti sono i più lunghi) significherebbe di fatto caricare una volta a settimana.
    Di fatto arriveremo prima a 700 e poi ai 1000 km (secondo un trend finora rispettato) nel mentre si diffonde la rete di ricarica (e scendono i tempi) ed i costi scenderanno,,,, ma ridurre l’IVA invece di bonus vari (anche questi attenzione previsti dalle strategie internazionali)

  2. i miei 2 cent: la mia prossima auto sarà un’elettrica. ma la prenderò tra 5 anni, quando sarà disponibile quella nuova generazione di prodotti che promette vari miglioramenti (magari pure a costi più contenuti) e ci sarà una rete di distribuzione più diffusa.
    e mi sa che come me a pensarla così sono in parecchi.

    • Giustamente ognuno programma come crede…ma già da oggi non avresti problemi di ricarica…sul fatto che caleranno i prezzi di acquisto ho i miei dubbi…

  3. La nostra “classe dirigente” non è stupida, è semplicemente egoista, se può far guadagnare ai propri referenti un euro lo fa, anche se ciò significa farne perdere 10 al sistema paese, e gli italiani questo non l’hanno ancora capito.

    • In realtà importare pessimi prodotti cinesi non aiuta in nessun modo il sistema Paese Italia. Le Fiat 500e sono assemblate in Italia con componenti, come la batteria, di origine Samsung Cina. Esattamente il guadagno per l’Italia quale è visto che la famiglia Elkann paga le tasse in Olanda?

      • Samsung veramente è Corea del Sud e cmq tra importare del petrolio che bruci e non ti resta niente e importare delle batterie che rimangono sull’auto minimo 15 anni eppoi altri 10 come accumulo casalingo e a fine vita puoi riciclare con un recupero di oltre il 90% dei materiali presenti per fare altre batterie….che differenza c’è? Quando avete la soluzione ditela a Giorgetti.

  4. primo scenario: visto che bisogna adeguarsi ad altri paesi dove (in teoria) si vive molto meglio che qui, facciamo che si nazionalizzi tutto.
    tutti dipendenti dello stato il quale ci fornisce solo case tripla A, bev come se piovesse, pappa pronta in tavola ecc: perché è questo che si sta “pretendendo”.. incentivi, bonus, aiutini, niente tasse.
    quindi le bev di stato saranno retrofit di vecchie 500 o 127,
    le abitazioni tripla A bilocali per 5 persone,
    la “pappa” sarà ticket mensile per la spesa.
    in più, 300 euro per i vizi: alcool e sigarette 🥳🥳

    secondo scenario: basta regalie con i soldi di tutti a pochi: chi può fa/compra e chi non può aspetta o finanzia. fine

    terzo scenario: emigrazione verso i bravi paesi intelligenti ecologici con annessi e connessi..

    domanda: ma se i paesi arabi estrattori di petrolio si muovessero tutti in bev, verrebbero portati ad esempio come la norvegia?

  5. La colpa è solo potitica, la politica fiscale che sta facendo scappare tutte le aziende all’estero. Altro che preservare i posti di lavoro stanno facendo uno scempio

    • Come su tutti i fronti (vedi superbonus 110… Non si può partire senza mai sapere se arriverai in fondo perché ti fregano e rievocano sul più bello quanto promesso).
      Ma anche 2 anni fa quando in Lombardia tra stato e regione il bonus era cospicuo per le auto (14k) era assurdo il meccanismo… 8k su 14k li azzardavi: i fondi stavano finendo e tu dovevi rischiare lasciando l’anticipo per poi tentare la registrazione al bonus e solo dopo 3 mesi avevi il responso, e poi posticipavano di 1 altro mese e poi quando avevi la conferma il pericolo no arrivasse l’auto entro i 6 mesi perentori. Infine se avevi avuto abbastanza fortuna, ricevevi il refund di 8k dopo oltre 6 mesi.
      Ma la gente normale che ha davvero bisogno di quel bonus per decidere come fa a rischiare la vita della propria famiglia per 1 anno intero senza sapere se c’è la farà o no?
      Basterebbero regole semplici, sicure, contestuali all’ordine: pago X fine.
      Poi c’è il tema del paese retrogrado, la massa è sempre pronta a innovare solo a parole e poi sta alla finestra a guardare come va agli altri… Quando arriva la tigre va cavalcata subito, se aspetti di trovarla alle calcagne puoi anche correre ma è troppo tardi e ti mangia. Anche per i prudenti, quando Tesla ha scavallato il rischio fallimento quando non riusciva a consegnare il numero di Model 3 promesse… Ecco da lì in poi è stato chiaro che l’elettrico non lo ferma più nessuno (come gli smartphone quando Apple ha cominciato a distribuire iPhone in tutto il mondo), quindi invece di piangere e arroccati, innoviamo le filiere, mutuiamo i business e calvalchiamo la nuova tigre forti del forte passato nel settore auto che abbiamo!

      • Ma scusate perchè stupirsi ? Se avete vissuto in Italia per almeno qualche anno, dovreste essere consapevoli che le cose in questo paese VANNO SEMPRE in questo modo. Pensare che l’elettrico o qualunque altro ambito possa ottenere una soluzione normale è fuori dalla realtà ITALIANA.Il paese ha fallito su terremoti viabilità giustizia sanità non è ma stato capace di prendere l’ultimo treno anzi nemmeno è andato in stazione !. E’ inutile riferirsi all’europa od ad altri paesi , l’Italia è un caso clinico disperato .

  6. noi puntiamo molto,sulle supercazzole idrogenate e nucleari come se fosse antani .
    perchè “noi” siamo avanti ..

    perchè brando ha gli elettroliti ..

  7. E cosa possiamo farci, siamo i soliti retroguardisti, mentre i paesi avanzati spingono sull’elettrico, noi in Italia cerchiamo di affossarla, come se fosse vantaggioso per noi… ormai le auto italiane non esistono, continuare ad ostacolare la transizione non ci porterà altro che guai economici. Tra 10 anni nessuno produrrà auto termiche in Europa e noi rimarremo col cerino in mano, come è stato per i televisori, i pc, i telefonini, i software. Continuiamo così, facciamoci del male.
    Vero è che abbiamo redditi bassi, ma proprio per questo avremmo dovuto lasciare gli incentivi a 10.400 euro come lo scorso anno, invece lo abbiamo dimezzato e depotenziato.

    • io avrei preferito l’iva al 5% sulle auto elettriche
      bisogna finirla con uno strato “dissociato” mentalmente che con una mano toglie e con una mano da

      stanco di essere preso per il cu.. da 56 anni
      e cu.. non è il cuore

  8. È l’aumento dei costi energetici a minacciare il futuro delle auto elettriche.

    L’esplosione dei prezzi dell’elettricità è il principale grave pericolo per la transizione elettrica dei veicoli.

    Se le auto elettriche diventano più costose da usare, la richiesta di mobilità elettrica rischia di crollare, perché quasi nessuno comprerà un’auto elettrica, non solo, se la tendenza continua ci sarà un effetto a catena sugli investitori che realizzano infrastrutture che non avranno più quel margine di profitto da investire per costruire impianti di ricarica, rendendo così le auto elettriche impraticabili da guidare.

      • But you tell me
        over and over and over again my friend
        ah, you don’t believe
        we’re on the eve of destruction
        Don’t you understand what I’m tryin’ to say
        can’t you feel the fears I’m feelin’ today?
        If the button is pushed, there’s no runnin’ away
        there’ll be no one to save with the world in a grave
        take a look around you boy, it’s bound to scare you boy

    • Prima di sentenziare sull’energia elettrica spetterei di vedere cosa hanno in serbo i sauditi col petrolio, che dici?
      L’Italia si farà trovare impreparata almeno quanto con l’elettricità. Con una differenza sostanziale: se circa metà dell’elettricità è prodotta a partire dal metano il 95% di benzina e gasolio sono prodotti col petrolio.

      • Io non sentenzio sull’energia elettrica, i Sauditi e il petrolio.
        Forse non avete capito cosa sta accadendo.
        La Russia ha programmato l’utilizzo di un’arma nucleare sul campo di battaglia, per costringere Kiev alla sottomissione. Come è già accaduto con Hiroshima e Nagasaki.
        Tutto questo in Europa.
        Ciò che tutti adesso devono realizzare è che questo è l’episodio in cui la minaccia nucleare è addirittura più concreta dalla crisi dei missili di Cuba di sessant’anni fa quando c’erano due Presidenti illuminati e l’Unione del Soviet Supremo dell’URSS non il nepotista Soviet Federatsii.
        Cosa sta accadendo?
        I Confederati che hanno i rifugi antiatomici vengono in Italia perché in Svizzera le farmacie non possono fornire direttamente le compresse di ioduro di potassio alla popolazione, in quanto la competenza è del Cantone.
        In ogni caso la Confederazione ha scorte di ioduro di potassio e posti nei rifugi antiatomici a sufficienza per tutti, ma per quanto tempo?
        In Polonia, lo Stato ha già provveduto a distribuire pastiglie antiradiazioni.
        Noi siamo totalmente impreparati.
        Qui, invece si parla di due partiti: elettrico e dielettrico.
        Due partiti che sono nell’immaginario di chi?

        • “Come è già accaduto con Hiroshima e Nagasaki” ?!?! Mi sembra che la tua riflessione sia piuttosto distorsiva dei fatti. Nella guerra degli Alleati contro il Giappone si combatteva contro un aggressore ( il Giappone ) che ha attaccato senza dichiarazione formale di guerra e che non rispettava alcuna norma di guerra e tantomeno sulla protezione dei civili.
          E questo è esattamente l’opposto di Putin che è l’AGGRESSORE senza che ci sia stata nessuna provocazione e minaccia LUI l’uso dell’atomica
          Lo scopo nella WW2 non era di sottomettere nessuno ma di fare terminare una guerra, che se avesse proceduto convenzionalmente con uno sbarco ed una occupazione del Giappone senza atomiche avrebbe comportato milioni di morti ( i giapponesi non si arrendono ) .

          • Se ho scritto: “La Russia ha programmato l’utilizzo di un’arma nucleare sul campo di battaglia, per costringere Kiev alla sottomissione. Come è già accaduto con Hiroshima e Nagasaki.”
            Mi riferisco esclusivamente al potere di annichilimento dell’arma nucleare non ai fatti storici, alle parti in causa e se questi erano o sono aggressori con dichiarazione formale di guerra o meno.
            Potere di annichilimento che storicamente piegò persino il militarismo giapponese che non vedeva alternative alla continuazione della guerra: o vittoria o martirio.
            Ciò che oggi preoccupa sono gli effetti non la causa e le responsabilità politiche e morali.
            È l’effetto che rischia di essere devastante.

  9. /// L’Italia guarda indietro, come al solito, con un’ampio partito (compresa una buona fetta dei concessionari) a festeggiare lo SBOOM. Ma che cosa ci sarà da festeggiare? \\\ Credo che vogliano festeggiare l’allontanamento (temporaneo) di una preoccupazione diffusa, la disoccupazione nel settore automotive a causa del passaggio dal termico all’elettrico.. Il problema è che, anche se ci fosse un fondo di veritá, alla lunga andare in controtendenza con il resto del mondo non gioverebbe a nessuno.

  10. Caro Direttore, come non darle ragione.

    Il preannuncia, lascia in attesa, togli, metti, ri preannuncia e ri lascia in attesa è stato fatto appositamente per bloccare psicologicamente coloro che vogliono acquistare un’auto elettrica.

    Purtroppo una certa fazione ha rapporti sentimentali molto stretti con i fornitori di fossili, e recita nascondendosi dietro il salvataggio dei posti di lavoro dell’indotto dell’auto nazionale ora sul termico.
    Invece è proprio facendo quello che stanno facendo che stanno facendo perdere terreno all’indotto dell’auto rispetto agli altri, in quanto invece di aiutarli a diventare leader di mercato nel nuovo che avanza li tengono ancorati al vecchio.

    Mi viene in mente la barzelletta del camionista che sente alla radio “attenzione attenzione…un camionista impazzito viaggia contromano in autostrada” ed il camionista impazzito commenta “no, non è uno, sono più di cento”.

    La differenza tra i due casi è una sola: il camionista era un poverino in buona fede, invece il partito contro l’elettrico mente sapendo di mentire.

    • Condivido tutto tranne il finale, purtroppo sono esattamente come il camionista della barzelletta: in buona fede ma convinti di essere nella direzione giusta, nonostante tutti gli altri stiano andando dall’altra parte. Sono convinti che rallentando il cambiamento si possa salvare l’industria italiana. Cosa che purtroppo non accadrà, anzi si stanno creando le condizioni per fare andare tutto quanto a rotoli.

  11. Non c’è niente da festeggiare, quando anche agli americani non interesserà più fare guerre per assicurare il flusso di petrolio verso l’occidente vedremo cosa metteranno gli automobilisti nel serbatoio!? Al meglio ridurremo il traffico ad una frazione di quello odierno.

  12. Concessionari senza…vergogna🫣 elettrico in portafoglio SOLO per quote obbligatorie del cartello produttori😏 nessun interesse a vendere davvero veicoli ELETTRICI Esperienza PERSONALE! auto già venduta cn No di telaio assegnato eppoi scomparsa nel….NULLA😯

  13. Secondo me si vuole vedere uno scontro dove uno scontro non c’è. Oggi esiste un problema che è quello relativo agli stipendi, noi italiani, a differenza dei paesi del nord, ancora non possiamo permetterci l’auto elettrica visti i costi attuali (la 500e vende ma al nord la comprano come seconda auto e come prima auto hanno una BMW o una Mercedes). Oggi l’auto elettrica è, che lo si voglia o no, un prodotto premium e quindi non è ancora accessibile per tutti. Alla fine i numeri quelli sono e c’è da prenderne atto.

    Se si guarda il mercato italiano, è normale che la prima ondata di acquisto sarebbe stata fatta da appassionati ed ecologisti. Poi c’è la seconda ondata, fatta da persone “normali” che si avvicinano all’elettrico in cerca di vantaggi: economici, prestazionali, etc. Questa seconda ondata da noi ancora non è partita perché la motivazione alla base della scelta si è un po’ indebolita: da un lato sappiamo che a breve usciranno sul mercato modelli sempre più interessanti e prestazionali e “bruciarsi” l’investimento adesso potrebbe essere economicamente un errore; dall’altro l’impennata del costo dell’energia che non si sa che evoluzioni prenderà (non in Francia dove gli aumenti sono stati messi a debito pubblico comune).

    Basterà pazientare: da un lato c’è una rete di ricarica che va allargandosi, serviranno aggiornamenti normativi per semplificare la ricarica in condominio e nel box auto e servirà un calo dei prezzi. Quando le elettriche costeranno meno delle auto a benzina (e non solo nel tco ma anche in fase di acquisto), allora a fronte del risparmio gli acquirenti potranno sorvolare anche sui “difetti” dell’auto elettrica (tra cui l’autonomia). L’Italia acquista auto del segmento A e B, gli altri paesi C, D e E, quindi dobbiamo aspettare auto per noi italiani (e temo che la Jeep Avenger sarà troppo cara). Ho visto ad esempio l’anteprima della Foxconn da 25000 euro (prezzo “cinese”), mi sembra un inizio promettente. Poi ci saranno Renault 4 e 5, poi potrebbero arrivare la BYD Dolphin e Seagull e chissà che DR e Evo non sforneranno qualche modello più economico.

    Parliamoci francamente, oggi non c’è niente di minimamente interessante sotto i 30k che è una somma molto importante e superiore alla disponibilità degli italiani: se poi per 30k devi prenderti anche le limitazioni e le beghe dell’elettrico devi trovare proprio un buon sammaritano. Diamo il tempo ai produttori di abbassare la gamma verso il basso e il resto verrà da sé …

    • Per ora, in Italia, l’elettrico lo vedo riservato ad una ristretta cerchia di appassionati di tecnologia e di elettricità.
      Il sottoscritto si è comprato la prima bici elettrica (cinessissima e con batterie al piombo) nel lontano 2006, comprendendo già allora le potenzialità e le comodità di questo veicolo, sfidando la diffidenza di mio padre che la giudicò scomoda e pesante, se non chè poi L a adottò come suo mezzo di trasporto preferito dopo soli 3 mesi (non aveva l’automobile)!
      E chi non ha voglia di studiare o di innovare (principalmente per mancanza di interesse) critica e basta, senza conoscere, privandosi e privando gli altri che li ascoltano di tutti i possibili vantaggi dell’adozione di una tecnologia nuova.

    • Devono costare meno di listino, a prescindere dal TCO, e così forse si può passare sopra a “beghe e limitazioni”? Analisi ineccepibile, senonché basata sulla tua personale visione…

      • Beghe e limitazioni, confermo. Non è che mi alzi al mattino con la speranza di passare il resto della giornata a caccia di una colonnina libera e funzionante, desideroso di srotolare un lercio cavo dal bagagliaio e fare riferimento con l’app o di andare a lavoro parcheggiando l’auto alla colonnina lontano 700 metri dall’ufficio e farmela a piedi per poi mettere una sveglia sul cellulare e ricordarmi dopo 4 ore di andare a staccare l’auto. Per non parlare di quelle che non funzionano, di quelle occupate abusivamente, etc. etc. Se per andare incontro a questo destino per mia scelta acquisto pure un’auto più costosa di una benzina o gpl allora tanto vale che mi licenzi e vada a lavorare in miniera gratis. Per non parlare dell’autonomia. La Peugeot e-208 con batteria da 50 kWh, auto che ha un listino che parte da 35000 euro, a 130 km con una temperatura esterna di 10 gradi ha un’autonomia reale di 175 km (parliamo di autonomia da 100% a 0%), cioè ogni 80 minuti devi abbandonare l’autostrada e aspettare per fare il pieno.

        L’auto elettrica porta già con sé oggi uno “spirito di adattamento” (vogliamo chiamarlo così?) che richiede un approccio molto nordico (o molto zen, se preferisci). Se poi devo pagarla anche il doppio rispetto ad un’auto normale anche no.

        Per questo servono auto elettriche economiche, in modo che le persone accettino i sacrifici in cambio almeno di un risparmio in fase di acquisto.

        • Oddio mi sembra di essere tornati ai discorsi di mesi fa, mi pare ci sia stata un’involuzione.
          L’unica cosa sulla quale hai ragione da vendere sono i sistemi di ricarica (vedi colonnina con limite orario di utilizzo).
          In questo momento nella mia cerchia molti evitano le colonnine in AC proprio perché richiedono “attenzioni” particolari non necessarie. In pratica sono troppo lente per una ricarica veloce, troppo veloci per una ricarica lenta. Ogni tanto, incidentalmente risultano essere utili. E dove possono essere utili i comuni pasticciano con i regolamenti in modo che diventino inutili, risultato: chi ha l’auto elettrica le evita, chi deve comprarsela si chiede come farà a.caricare l’auto se ha soltanto due ore a disposizione.

          • L’hai fotografata benissimo la situazione della ricarica, sei stato anche più chiaro di me. Faccio copia e incolla del tuo post e lo userò in futuri commenti citandoti. Grazie.

        • “…a 700 metri dall’ufficio…”
          e poi magari andare in palestra in pausa pranzo.

          direi di chiuderla qui

    • Il 13% del parco macchine circolante in Italia appartiene ad uno di questi marchi:
      BMW, Mercedes, Audi, Lexus, Porsche, Ferrari, Maserati, Jaguar. Ai quali andrebbero aggiunti singoli veicoli dal costo importante di marche che non ho nominato (banalmente: una Passat parte da 40.000€ e svariati modelli di Golf lo superano).
      Abbiamo un potenziale di acquirenti che hic et nunc potrebbero passare immediatamente all’elettrico perchè non è un problema di costi: è un problema culturale, di rifiuto aprioristico, di “comodità”, di machismo, di tutto quello che si vuole, ma non economico.

      • Sì ma quel 13% non cambia l’auto dall’oggi al domani, avrà un tasso di rinnovo del parco auto di 10 anni contro i 27 anni dell’italiano medio. Ma, appunto, 10 anni (pertanto il 4% di bev oggi è quasi un miracolo). Oggi questo è il target, è quel 13% lì. Quando i prezzi crolleranno avremo un target più ampio.

        • a) se fosse un tasso di ricambio del 10% annuo per la fascia premium, quel 13% di 35 milioni di veicoli pesa per 450.000 veicoli all’anno!!! Dove sono?
          b) quel tipo di veicolo è quello più soggetto a NLT o Leasing. Quindi il tasso di ricambio è ogni TRE anni. Dove sono?
          Cifre irrisorie.
          Ergo: chi potrebbe fare il cambio subito non lo fa. Quindi dire che il problema è il prezzo elevato è alquanto fuorviante: è un problema soprattutto culturale, prima di economico (che in questo momento vale come BLOCCO insormontabile per una larghissima fascia di popolazione e questo non è in discussione).
          Se le BEV costassero esattamente come le ICE, la gente le comprerebbe?
          Se facessero quello che fanno i “ricchi”, la risposta è un grandissimo NO.

          • Guido BEV + PHEV in Italia fanno il 9% del venduto da inizio anno, 3.6% per le bev e 5.4% per le plugin. In Europa 11% bev e 8.5% plugin quindi quota del 19.5%. Possiamo concludere che l’europa ha mediamente il doppio dei nostri ricchi, ovvero che se coloro che possono permettersi auto così costose in Italia sono la metà rispetto ai paesi più ricchi?

            E’ una considerazione che ha fatto anche Nio. Sta pensando di coprire solo i paesi più ricchi dell’Europa mentre per quelli più poveri del Sud, Italia compresa, ha dichiarato che creerà un brand low cost ad-hoc. Dopotutto da noi vanno fortissimo Dacia, DR e gpl, Panda e Lancia Ypisolon o sbaglio? La seconda elettrica più venduta da noi è la Smart ForTwo già di fatto fuori produzione … Di che parliamo?

          • 3.6% per le BEV. Appunto. Dentro a quelle BEV, la metà abbondante non sono di fascia 50k. Quindi i “ricchi” stanno sostituendo le loro auto convertendole in elettrico ad un tasso che è UN DECIMO di quello statistico e lì NON vale il discorso che le BEV costano di più, perchè nella fascia 50k-150k spesso le BEV sono SUPERIORI alle corrispondenti termiche in rapporto qualità/prezzo. Tutta gente col garage, tra l’altro.
            E’ una questione prima di tutto culturale, almeno per la fascia di reddito medio alta.

    • @Enzo
      Non potevi fare riflessione migliore.
      Altro che riflessione… direi ha rappresentato il Quadro oggettivo attuale.
      È proprio quel secondo Blocco di persone (dopo gli ecologisti) che dovrebbe essere conquistato.
      “Blocco” che guarda:
      1) al corretto investimento nel settore Automotive di 40.000-55.000 euro
      2) che spende i propri soldi anche e soprattutto guardando la scheda tecnica
      Voglio un elettrica con la quale non voglio essere legato alla ricarica in viaggio se non dopo 700-800 km sicuri di autonomia soprattutto a velocità da codice autostradale.
      Quando sarà pronta varchero’ la soglia di qualche concessionaria e farò il mio investimento.!
      Esempio:
      Oggi (sto per partire ) fra andata e ritorno dovrò fare 330 km di cui 200 di autostrada (pacchetto andata e ritorno) libera a 3 corsie dove voglio andare a 130km/h perché mi è concesso recuperando un po’ di tempo per il restante tratto stradale pieno di curve e salite.
      Quale Auto Elettrica attuale mi permetterebbe di non farmi Pippe tra app… conteggio km… Sguardo al display… e programmazione ricarica?
      Voglio pensare solo alla Sagra del Fungo Porcino durante il viaggio.. alle portate… da gustare, alle cascate naturali da visitare.
      Siamo in 4 a bordo, autoradio accessa e clima a 24-25 gradi perché fa caldino.
      Attendo delucidazioni sul tipo di auto e costi.

      • //Quale Auto Elettrica attuale mi permetterebbe di non farmi Pippe tra app… conteggio km… Sguardo al display… e programmazione ricarica?//

        Qualsiasi auto con almeno 60 kWh può fare tranquillamente quel viaggio e avere ancora margine per fermarsi al paesino dopo a comprare due tartufi, mangiarsi due caldarroste a merenda e fare l’aperitivo, senza doverla ricaricare per tutto il giorno. E con quel quantitativo di batteria ce ne sono parecchie…

        • Ha detto che vuole viaggiare a 130 km/h per 200 km di autonomia (oltre ai km in più da fare uscito dall’autostrada). Già l’autonomia a 130 km/h è quasi (ho detto quasi) la metà dell’autonomia WLTP. Ad esempio la Peugeot e-208 con batteria da 50 kW a temperatura esterna di 10 gradi e clima acceso a 130 km/h effettivi ha 175 km di autonomia. La Nissan Leaf con batteria da 62 kWh a temperatura esterna di 10 gradi e clima acceso a 130 km/h effettivi ha 222 km di autonomia. La Polestar con batteria da 64 kW fa meglio, 245 km di autonomia, ma comunque siamo al limite (anche considerando che ci sono 4 persone a bordo) perché è vero che “avanzano” 45 km di autostrada che non deve fare ma ne deve fare 130 su strade statali oltre ai 200 di autostrada. Può riuscirci invece la Kona con batteria da 64 kWh: in autostrada alle condizioni impostate arriva a 310 km di autonomia, quindi considerando i 200 km di autostrada e 130 su strada normale vince la sfida. Ovviamente caricando al 100% e arrivando quasi allo 0% a casa.

          I quesiti di Vincenzo sono 2:
          – 700-800 km sicuri di autonomia in autostrada senza pensieri: deve aspettare la commercializzazione in Europa dell’Aptera da 48000$, ovvero quella con batteria da 100 kWh e autonomia da 1600 km, è l’unica che può farcela. Le berline/suv con 1000 km di autonomia WLTP in autostrada a 130 probabilmente staranno poco sotto i 700 km di autonomia reale.

          – per il suo viaggio verso la sagra del porcino la vettura più economica in grado di farlo secondo i suoi parametri è la Kona da 64 kWh, l’unica che tra l’altro beneficia degli ecoincentivi

          • Quindi confermi che con “almeno 60 kWh” si fanno quelle gite senza problemi, come avevo appunto detto. Bene.

            Che arrivi a casa a secco è ininfluente, perchè non ti serve cercare un distributore, attacchi solo il cavo prima di salire in casa. Stando attento che non sia lercio ovviamente, perchè i cavi elettrici non sono cose pulite e profumate come i carburanti in effetti…

          • luca, ma che polemico..
            TUTTE le bev da 60 kwh hanno lo stesso consumo? non sembra..

            il cavo per colonnina immagino che rimanga a terra durante l’uso, o no?
            quindi si sporca, che sia polvere fango o altro. o siete bravi che sotto la pioggia lo asciugate/pulite prima di riporlo?

          • @Chupa, Luca pur di darmi contro nega pure l’evidenza, potrei fargli dire quello che voglio, se gli voglio far dire Z mi basta dire A e lui sicuro dice Z. Peccato che ci sono decine se non centinaia di video di qualunque youtuber che quando recensiscono l’auto esaltano o lamentano la presenza o l’assenza del “frunk” sempre con la solita motivazione, ovvero evitare che il cavo di ricarica sporco vada a contatto col resto del bagagliaio (bello mettere il cavo di ricarica sporco vicino ai seggiolini dei bambini, eh?). Evidentemente Luca ricarica già in maniera wireless senza neanche scendere dall’auto e noi non lo sappiamo perché siamo rimasti indietro con la tecnologia …

          • -bello mettere il cavo di ricarica sporco vicino ai seggiolini dei bambini, eh?-

            Dipende dai bambini. Con i miei sono abbastanza sicuro che a lamentarsi sarebbe il cavo di ricarica. 🤭

          • @ Chupa è vero, spesso divento polemico, d’altra parte quando leggo che il problema delle BEV è il cavo lercio faccio fatica a credere che si stia parlando seriamente, dopo decenni di carburanti e olio di lubrificazione da cui siamo passati tutti.
            Per la cronaca, io non ho il frunk, ma mi è bastato un panno nella sacca del cavo type2 le poche volte che pioveva quando ho ricaricato in giro. Fango mai trovato, ho sempre trovato colonnine con stalli asfaltati o cementati.

            Ah Enzo, giusto per darti sempre contro, la Aptera è biposto, tu la suggerisci a Vincenzo che dice “Siamo in 4 a bordo”. Vedi tu.

          • @Enzo il problema non me lo sono più posto da quando ho acquistato un nastro di velcro che mi permette di lasciare il “ricciolo” unito quel tanto che basta per non far toccare il cavo a terra. Anche se è bagnato lo ripongo sempre nel sottofondo del bagagliaio. Mia moglie no, le fa fatica e mi ritrovo sempre il cavo nel bagagliaio. In ogni caso dopo un anno e mezzo è ancora come nuovo, solo un po’ vissuto.

          • @Luca: “quando leggo che il problema delle BEV è il cavo lercio” forse hai letto male. Il problema delle BEV è un mix di fattori di cui il cavo rappresenta una componente ma certo non quella determinante. Io ho citato una serie di problematiche, tu ti sei focalizzato su quella, scelta tua. Io quando devo ricaricare il serbatoio dell’auto non devo prendere l’ombrello, ho la pensilina del distributore. Ma, sia chiaro per chi non mi conosce o finge di non conoscermi, questo è il presente. Perché il futuro, con le battery swap station o con le ricariche wireless anche a 1 MW, farà sì che ricaricare l’auto elettrica sarà più comodo, confortevole e forse anche più veloce che farlo con l’auto a benzina.

            @Leonardo: grazie per aver condiviso il trucchetto che usi per limitare il problema.

        • @Luca DellOca
          Mi scusi Luca… Io mi trovo (trovavo essendo rientrato) già ad una Sagra incastonata in un splendido contesto di montagna. Ho già scelto dove andare a trascorrere la giornata con la famiglia.
          Tutto ciò che mi consiglia di fare (paesino e Tartufo) è per indorare la Pillola di un qualcosa che sono costretto a fare (ricarica) per un scelta di “campo”.
          Tutto ciò che mi consiglia di fare in realtà lo faccio già tra le bancarelle delle Sagra scelta come meta della giornata.
          Lei dice: “Qualsiasi auto con 60kw/h…”
          Cosa mi consentirebbe di fare una BEV con 60Kw/h?!
          Di NON dover inserire una sosta di ricarica o DI DOVERMI fermare al paesino per associare il Tartufo alla ricarica?

          La EQA ne ha 6, 5kw/h….. e dichiara 426 nel ciclo WLTP.
          Si vada a vedere uno dei vari test di sto C… O di quattro ruote al prezzo base di 52.000,00 euro.
          Risultato… a stento ne copre 310 in un test di Motorbox
          300km per motor1. con.
          Insomma io il fungo Porcino lo tenevo a portata di sagra.
          Ma con la EQA.. mi sarei dovuto mettere alla ricerca di un paesino ed associare il fungo alla ricarica…
          Ma roba da matti a soli 52.000.00
          Se le BEV vogliono essere il futuro…. Si devono evolvere perché attualmente sono camuffato coem ipertecnologiche per via degli ADAS o Dell’ MBUX
          Si devono evolvere tecnologicamente così come si è evoluto il termico nel passare da euro 1 nel 1995 ad euro 6 nel 2016.
          Le dice qualcosa la sigla OM654….?
          Quello si che è un concentrato di Tecnologia… quello si che è la rappresentazione di un sforzo ingegneristico verso l’ecologia.
          Non ultimo il Top con la microelettrifocazione su classe C.

          • Mah, perdonami il gioco di parole ma penso con questa mentalità non di va da nessuna parte. Vediamo quanto manca ad andarci a piedi alla sagra del funghetto? Secondo me non molto.

            E aggiustiamo anche le unità di misura per favore.

          • Lo sforzo che hanno fatto è un altro, creda a me, e finchè ci sarà gente come lei di sforzi in MB ne faranno parecchi ma alla toilette. Se la tecnologia è un motore diesel siamo a posto.

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