Un lobbista Chevron pizzicato a manovrare una campagna di discredito nei confronti della mobilità elettrica. Sembra un film e invece è tragicamente vero.
Mobilitati i pensionati dell’Arizona
La vicenda è raccontata per filo e per segno dal quotidiano dello Stato in cui il piano era nato, l’Arizona Republic. E sarebbe comica, se non ci fosse da piangere. Succede che un lobbista della grande compagnia petrolifera, tale Marian Catedral-King, decide di assoldare un pugno di valorosi pensionati della Chevron per orchestrare una campagna dal basso. Una di quelle operazioni che i maghi del marketing Usa chiamano “Astroturf”, dal prato verde.
Ma la “chiamata alle armi” è stata scoperta
E così mister Newell decide di rendere nota la macchinazione, spiegando di considerare molti argomenti della lettera “irrilevanti, inaccurati e fuorvianti“. Miranti soltanto a mantenere lo status quo di interessi radicati“. Cliccando qui potete leggere sia la “chiamata alle armi” del presidente dei pensionati, sia la piccata risposta di Newell. In pratica quel che si chiedeva ai pensionati era di tempestare di messaggi di protesta i membri della Commissione Corporation dell’Arizona, che devono decidere se concedere sussidi all’installazione di colonnine di ricarica. Seguendo quindi altri Stati, la California in primis, che battono questa strada già da diversi anni. Rintracciato dalla stampa, il lobbista Chevron si è rifiutato di commentare. Il capo dei pensionati se l’è cavata dicendo di non avere nulla contro l’elettrico, a patto che non riceva sussidi pagati dai cittadini.
Solo pochi giorni fa la Chevron aveva fatto notizia per un annuncio di tipo opposto. Ovvero l’installazione di colonnine fast-charge EVgo nelle sue stazioni di servizio in California (guarda l’articolo).