Il giallo dei due morti in Tesla, apparentemente con l’Autopilot inserito. Ma Elon Musk nega che la funzione di guida autonoma fosse in funzione.
Il giallo dei due morti: nessuno era al posto di guida
Il grave incidente è avvenuto in Texas e ha immediatamente riaperto le polemiche sui sistemi di assistenza alla guida, in questo caso del pilota automatico. Due uomini sono deceduti dopo che la Tesla Model S su cui viaggiavano ha sbagliato una curva, finendo fuori strada e prendendo fuoco. L’incendio, causato da un impatto terribile contro un albero, è durato quattro ore, avendo coinvolto anche le celle delle batterie, che non si spengono semplicemente irrorando acqua. Secondo i primi rilievi della Polizia locale, apparentemente nessuno era fisicamente alla guida, in grado di correggere col volante una traiettoria sbagliata. Questo gravissimo incidente è solo l’ultimo di una serie di crash avvenuti con l’Autopilot inserito. Da ultimo ricordiamo quello capitato pochi mesi fa nella Carolina del Nord, con un’altra Tesla Model S che ha centrato in pieno un’auto della Polizia ferma a bordo strada. In quel caso, fortunatamente, non c’erano stati né morti né feriti.
Musk categorico: escludo che avessero l’Autopilot
A contestare le prime ricostruzioni della Polizia ha pensato però Elon Musk in persona. Rispondendo su Twitter (qui) a chi avanzava dubbi sull’effettiva dinamica, il patron di Tesla ha spiegato di avere potuto esaminare la diagnostica di bordo dell’auto incidentata. E di potere escludere che l’Autopilot fosse inserito, semplicemente perché la macchina in questione non ne era dotata.