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I Tesla Owners: non è l’ idrogeno il futuro

Un stazione di idrogeno aperta dalla Shell negli USA.

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I Tesla Owners, un club milanese di proprietari e appassionati delle auto di Elon Musk, scendono in campo per affermare che non è l’idrogeno il futuro.

I Tesla Owners: troppi svantaggi rispetto all’elettrico

L’auto a idrogeno offre sì la promessa di zero emissioni ed è considerata una delle possibili alternative ai veicoli a combustione interna tradizionali. Ma, secondo i Tesla Owners, presenta svantaggi significativi da considerare. “È sì un’auto che non inquina perché emette solo goccioline d’acqua, ma oggi la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili (idrogeno verde) non è ancora competitiva. E chissà quando lo sarà, in termini di costi rispetto all’idrogeno a base fossile. Ed è noto che il combustibile fossile comporta impatti ambientali significativi. Anche l’infrastruttura di distribuzione di idrogeno è scarsamente sviluppata, rendendo difficile il rifornimento“. Non solo: il processo di produzione, lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno comportano notevoli perdite di energia lungo la catena di approvvigionamento. Oltre a prevedere misure straordinarie di sicurezza, specialmente in caso di danni ai serbatoi.

Il prof. Nicola Armaroli, direttore di ricerca del CNR

Armaroli docet: la strada è auto elettrica+fotovoltaico

Il prossimo decennio sarà cruciale e saranno richiesti ingenti investimenti in tecnologia e ricerca per abbattere sensibilmente i costi di produzione dell’idrogeno verde. Ma la strada maestra resta quella tracciata dall’energia da fonti rinnovabili. E tra tutte si distingue il fotovoltaico, alla base del sistema delle auto elettriche. “Condividiamo le osservazioni di Nicola Armaroli, Dirigente di ricerca del CNR, e noto sostenitore del fotovoltaico quando afferma che è un rischio creare artificiosamente un mercato come quello delle auto a idrogeno. Non saranno mai competitive come le auto a batteria”, spiega Pierpaolo Zampini, Vice Presidente dei Tesla Owners Italia. “E , se è vero che non possiamo pensare di fare la transizione energetica con una sola tecnologia, sarà comunque il fotovoltaico la tecnologia chiave per la transizione. E quindi le auto elettriche saranno la scelta per la mobilità sostenibile”.

I Tesla Owners: ecco perché continua l’interesse 

Perché allora tutto questo interesse per l’idrogeno? Ancora una volta è Armaroli a far chiarezza: “Certo l’idrogeno verde oggi non è competitivo con l’idrogeno prodotto da metano. Costa circa tre volte di più. E c’è un’altra considerazione: dobbiamo andare verso un abbattimento dei consumi energetici, l’idrogeno li aumenta. Però l’idrogeno per certe applicazioni può avere un suo sviluppo, come nell’industria dell’acciaio e in parte nel trasporto pesante. I mercati si creano se c’è un bisogno, se c’è una richiesta. Difficile far partire qualcosa che non è economicamente vantaggioso e che compete con una tecnologia già pronta, che mi permette di caricare l’auto nel mio garage. Ma dal 2030 l’idrogeno sarà un’opzione che dovremo percorrere, perché non possiamo fare la transizione energetica con una sola tecnologia. Sono un sostenitore del fotovoltaico, tecnologia chiave per la transizione. Però non possiamo pensare di produrre l’energia di un intero Paese con un’unica tecnologia, se non altro per ragioni strategiche”.

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