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I Tesla Owners: non è l’ idrogeno il futuro

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Un stazione di idrogeno aperta dalla Shell negli USA.

I Tesla Owners, un club milanese di proprietari e appassionati delle auto di Elon Musk, scendono in campo per affermare che non è l’idrogeno il futuro.

I Tesla ownersI Tesla Owners: troppi svantaggi rispetto all’elettrico

L’auto a idrogeno offre sì la promessa di zero emissioni ed è considerata una delle possibili alternative ai veicoli a combustione interna tradizionali. Ma, secondo i Tesla Owners, presenta svantaggi significativi da considerare. “È sì un’auto che non inquina perché emette solo goccioline d’acqua, ma oggi la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili (idrogeno verde) non è ancora competitiva. E chissà quando lo sarà, in termini di costi rispetto all’idrogeno a base fossile. Ed è noto che il combustibile fossile comporta impatti ambientali significativi. Anche l’infrastruttura di distribuzione di idrogeno è scarsamente sviluppata, rendendo difficile il rifornimento“. Non solo: il processo di produzione, lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno comportano notevoli perdite di energia lungo la catena di approvvigionamento. Oltre a prevedere misure straordinarie di sicurezza, specialmente in caso di danni ai serbatoi.

i tesla owners
Il prof. Nicola Armaroli, direttore di ricerca del CNR

Armaroli docet: la strada è auto elettrica+fotovoltaico

Il prossimo decennio sarà cruciale e saranno richiesti ingenti investimenti in tecnologia e ricerca per abbattere sensibilmente i costi di produzione dell’idrogeno verde. Ma la strada maestra resta quella tracciata dall’energia da fonti rinnovabili. E tra tutte si distingue il fotovoltaico, alla base del sistema delle auto elettriche. “Condividiamo le osservazioni di Nicola Armaroli, Dirigente di ricerca del CNR, e noto sostenitore del fotovoltaico quando afferma che è un rischio creare artificiosamente un mercato come quello delle auto a idrogeno. Non saranno mai competitive come le auto a batteria”, spiega Pierpaolo Zampini, Vice Presidente dei Tesla Owners Italia. “E , se è vero che non possiamo pensare di fare la transizione energetica con una sola tecnologia, sarà comunque il fotovoltaico la tecnologia chiave per la transizione. E quindi le auto elettriche saranno la scelta per la mobilità sostenibile”.

i tesla ownersI Tesla Owners: ecco perché continua l’interesse 

Perché allora tutto questo interesse per l’idrogeno? Ancora una volta è Armaroli a far chiarezza: “Certo l’idrogeno verde oggi non è competitivo con l’idrogeno prodotto da metano. Costa circa tre volte di più. E c’è un’altra considerazione: dobbiamo andare verso un abbattimento dei consumi energetici, l’idrogeno li aumenta. Però l’idrogeno per certe applicazioni può avere un suo sviluppo, come nell’industria dell’acciaio e in parte nel trasporto pesante. I mercati si creano se c’è un bisogno, se c’è una richiesta. Difficile far partire qualcosa che non è economicamente vantaggioso e che compete con una tecnologia già pronta, che mi permette di caricare l’auto nel mio garage. Ma dal 2030 l’idrogeno sarà un’opzione che dovremo percorrere, perché non possiamo fare la transizione energetica con una sola tecnologia. Sono un sostenitore del fotovoltaico, tecnologia chiave per la transizione. Però non possiamo pensare di produrre l’energia di un intero Paese con un’unica tecnologia, se non altro per ragioni strategiche”.

  • Quel che ancora (forse) non sapete della ricarica: guarda il nuovo VIDEO di Paolo Mariano

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43 COMMENTI

  1. LE celle a combustibile a idrogeno sono una tecnologia ben conosciuta, ampiamente utilizzata dalla NASA negli anni 60 e 70 nelle missioni Apollo (non si poteva arrivare sulla luna e poi ritornare a casa solo con le batterie). Ai nostri giorni le celle a combustibile le utilizza la nostra Marina Militare Italiana nei sommergibili che sono ibridi diesel-elettrici a celle a combustibile a idrogeno. Il problema è che al momento non c’è un’economia dell’idrogeno su larga scala.

    • Iniziamo a dire che l idrogeno nei sottomarini risolve , il problema della rumorosita , un motore elettrico è piu silenzioso di un diesel, la possibilita di avere ossigeno da elettrolisi per l equipaggio.
      Il problema costi non è importante nei prodotti militari .
      Ma quando devi aprire il portafoglio e scopri che l idrogeno cosat 13 Euro al Kg e ti fa fare 100 km
      Per fare un kg di Idrogeno servono 62kwh di energia mentre con 62 kwh in una auto elettrica fai 400 km !!

  2. Per quanto ho capito non ha un senso ipotizzarlo per le auto,
    la bassa resa energetica e costo (fattore 3) rispetto all’elettrica è intrinseca

    mettiamo che invece si riesca a far scendere il costo assoluto (con quantità enormi e benvolute di fotovoltaico) e che vengano risolti invece i problemi di stoccaggio, trasporto e distribuzione fuori da ambiti ristretti industriali, anche così ne rimangono altri, ad esempio le stazioni di rifornimento:

    costo di una stazione di rifornimento:

    – Idrogeno 1-2 milioni di euro x singolo dispenser
    – Elettrico Fast Charge 70.000-90.000 euro x singolo punto di ricarica

    numero di stalli massimo per stazione:

    – Idrogeno 4 stalli (massimo 4 per ragioni di sicurezza)
    – Elettrico 20-40-60 stalli ( Tesla sino a 60 )

    tempo di rifornimento tra una vettura e l’altra:

    – Idrogeno 8 minuti rifornimento + 30 minuti pressurizzazione prima di rifornire nuova auto
    – Elettrico 20 minuti ad oggi, di meno tra pochi anni

    stazioni con pressurizzazione a 350.bar invece di 700.bar:

    – il serbatoio dell’auto viene ricaricato a metà, l’auto perde metà autonomia

    se si critica l’installazione delle colonnine elettriche sul territorio nazionale come impegnativo, non vedo come si possa considerare interessante l’ipotesi di una rete di distributori per l’idrogeno per milionate di auto

    i distributori sarebbero cari da installare, pochi, più lontani e con le code di auto

  3. L idrogeno può avere senso quando si è in eccesso di energia da rinnovabili o da nucleare e questo non è nostro caso .
    Ergo l idrogeno non è una soluzione e terminerà alla prima esplosione di un auto .,come quelli che dicevano del metano a 200 atmosfere sono pericolosi , qui parliamo di pressioni fra i 700 e 1000 atmosfere sicuramente non riparabili da mio cuggino .
    Per cui chiederei a questo signori che caldeggiano idrogeno di iscriversi a Mission hydrogen dove aziende parlano chiaramente dei pro e contro

  4. Mi sembra che Enzo abbia detto ed elencato cose di buon senso.
    Non sappiamo se l’idrogeno alla fine sostituirà completamente le batterie, forse questo non avverrà mai.
    Però è una tecnologia che in molti ambiti è sicuramente vincente.
    Anche per il trasporto, come Navi, Aerei, e Camion.
    Inoltre ha la capacità di stoccare energia prodotta in eccesso.
    E di essere poi utilizzata al posto di altri gas con GPL e Metano nell’industria.
    È vettore non propriamente alternativo ma complementare.

    Dobbiamo anche tenere presente che gli attuali investimenti che tutte le case automobilistiche stanno effettuando per costruire batterie in proprio e a prezzi concorrenziali, stanno movimentato cifre spaventose.
    WV ha investito 20 miliardi con migliaia di assunzioni.
    Nessuno vorrà perdere questi investimenti…
    Quindi le batterie saranno vincenti, alla fine..

    Però a qualcuno devono essere sfuggiti alcuni particolari citati da Enzo, che non sono assolutamente secondari anzi.

    Chi non ha il box con fotovoltaico deve caricare in strada.
    Non vediamo i problemi solo per le piccole città o le periferie…li i problemi sono minori.

    Vediamo nelle grandi città come Roma.

    Ieri sera sono passato sulla Via Tuscolana, da Cinecitta a San Giovanni.
    Ho visto migliaia di auto parcheggiate ma neanche una colonnina.
    Ora queste auto parcheggiate, più o meno, sono in una quantità simile a tutto il parco auto di città come Cremona..
    Le auto sono parcheggiate in strada non per Sport ma per mancanza di posti auto.

    Queste auto una volta trovato il posto non possono più lasciarlo.

    La colonna di ricarica deve essere posizionata in quel posto, vicino le auto ogni 3 metri ad esempio.
    Non possono andare 4/5 km più avanti nel centro commerciale a ricaricare la sera. Troppo complesso.
    Se vogliamo che gli Italiani comprano elettrico a batteria, occorre adeguare di molto le infrastrutture elettriche e mettere migliaia di migliaia di colonnine nei posti auto in strada.

    Altrimenti la gente non ne vorrà sapere di cambiare…

    L’attuale Grid Italiana inizia ad essere satura di Fotovoltaico, in alcune zone non si può più allacciare.
    In Spagna sta succedendo in modo ancora più diffuso.
    Eolico e Fotovoltaio cresciuto molto in fretta crea problemi alle reti elettriche.

    Questa energia Green molto preziosa non può essere persa, va stoccata, in bacini idroelettrici o producendo Idrogeno.
    Idrogeno è perfetto per questo, e ci consente di essere indipendenti dal Gas Metano….

    • Tutto assolutamente vero, Carletto, ma ricordo che è “normale” che ad oggi l’Italia non sia ancora pronta per la transizione alla mobilità elettrica.
      Innanzitutto perché mancano ancora 12 anni al fatidico 2035 – e ricordo che comunque quella data non significherà divieto di circolazione con auto termiche, ma solo lo stop alla vendita di nuove auto termiche.
      Poi perché (ecco la ragione del “normale” tra virgolette) è un fatto conclamato che l’Italia (nel suo insieme, governanti e governati) ha da anni un atteggiamento recalcitrante rispetto alla mobilità elettrica, in palese contrasto con tutti i principali paesi europei.
      Quindi l’analisi secondo cui siamo in ritardo è corretta, ma da qui come proseguiamo? Alzando barricate o cavalcando anche noi l’onda come già fanno i principali paesi europei?
      Il nostro destino come paese si gioca tutto in questa scelta.

      • Mha.. è una questione di fattibilità e vantaggi ambientali secondo me. In Germania hanno detto che mettere colonnine ovunque non ha senso, ma del resto era immaginabile, e che le persone preferisco caricare a casa. Ma chi non può farlo? Il caso di Roma ed altre grandi e medie città è eclatante. Se fossimo più sensati staremmo a parlare dei renge extender eletric vehicle, soluzione ovviamente in produzione in Cina, dove si abbina una batteria da 200km di range con motore/generatore termico ad alta efficienza. Come generatore un termico benzina lavora costantemente al 40% di efficienza e viene utilizzato quando non si ha modo di ricaricare.
        Per chi lo chiedesse, il saving sulla batteria e maggiore del costo del motogeneratore.
        Un ente Inglese sulla valutazione delle azioni rivolte a ridurre emissioni e CO2 ha scritto recentemente: il governo ha messo tutte le uova in un paniere, senza considerare i limiti e le opzioni disponibili.

    • LA gestione delle reti in modo intelligente si chiama smart grid e l Italia con i contatori elettronici è molto avanti

  5. Come disse il mio professore di fisica 1 ad un seminario sulle energie alternative (l’idrogeno non è una fonte ma solo un metodo per trasportare enegia) “se dovesse bruciare un auto a idrogeno i vigili del fuoco non potrebbero intervenire perchè al loro arrivo l’auto la troverebbero bella sciolta sull’asfalto”.
    Dal lontano 1976 i dipartimenti di fisica e ing. di varie università studiano (o studiavano? boh!) il sistema per immagazzinare questo gas senza mai trovare nulla di sicuro. Non so come caricano l’idrogeno le auto che usano tale sistema, voglio sperare che non usino un serbatoio a pressione tipo gas metano perchè vorrebbe dire che qualcuno ha deciso che la sicurezza oggi viene in secondo piano rispetto all’esigenza economica.

    • Ricordo anch’io quei racconti, fatto sta che bisogna prendere atto che Toyota ha una vettura fuel cell in produzione, la Mirai, e il modo di gestire l’idrogeno esiste e migliorerà ancora.
      Lasciamo solo aperte tutte le possibilità.

      • L idrogeno lo fai con il fotovoltaico ? se la Mirai e la Nexo in tutti questi anni non ha venduto è perchè non la vuole nessuno .
        LA chimera di poter usare i tubi dei metanodotti non esiste, la molecola dell idrogeno è cosi piccola rispetto al metano ed è in grado di uscire dalle microfartture delle saldature.
        Queste sono informazioni disponibili da enti universitare che vogliono spingere Idrogeno , ma abbiettivamente spiegano anche i problemi .

    • Le bombole per gas metano sono testate a 300 atmosfere per funzionare a 200 , l idrogeno viene messo nelle bombole della Mirai a 700 Atmosfere !!!

  6. Io spero nella riscoperta del motore a perossido di idrogeno, noto anche come propulsione walter. 😉
    Serenamente “soppiantato” dai reattori nucleari, ma assolutamente funzionante (sebbene sicuramente bisognoso di qualche aggiornamento in relazione alle tecnologie odierne) e ampiamente testato con stupefacente successo sui sommergibili tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Per nostra fortuna il tutto giunse a livello di produzione nel 44, cosa che impedì una produzione in massa.
    Sarebbe bello che venisse riscoperto, ma non per le auto, va bene per le navi.

  7. Non mi risulta che le auto elettriche fossero competitive quando sono arrivate ne che sarebbero tuttora vendute senza gli incentivi immensi distribuiti a pioggia nel mondo. L’idrogeno ha i suoi limiti ma offre potenzialità, soprattutto come energy storage e nel trasporto merci, su gomma ed via mare. O il problema del trasporto pesante e via nave on interessa?

    • Non interessa per le auto trasporto persone. Per tutto il resto, a partire da acciaierie e cementifici, eccome!
      Questo è quello che ha sempre scritto VE, non distorciamo le cose lamentandosi di qualcosa non scritto.

      • E perché mai no? Fuel cell per range extender è un’opzione oggi non troppo considera ma potrebbe diventarlo per le vetture. In Cina sono soluzioni già esistenti seppur con tanti limiti. Chiudere a delle opzioni mi sembra limitativo, sempre se si guarda all’ambiente come fine ultimo.

        • “E perché mai no? Fuel cell per range extender è un’opzione oggi non troppo considera ma potrebbe diventarlo per le vetture.”
          Perchè in questo momento è energeticamente (quindi economicamente) inefficiente. Perchè per fare 100 km servono 50kWh di energia alla fonte, coi quali ne potrei fare almeno 300 se usati direttamente in una batteria.
          Perchè la tecnologia per le autovetture esiste già e si sta già diffondendo, a differenza di quella per i veicoli pesanti e l’industria che è decisamente indietro: concentriamo gli sforzi su qualcosa che è scoperto, questo è buon senso e logica.
          L’idrogeno avrà senso quando avremo eccesso di energia rinnovabile e non sapremo dove metterla.

        • Fuel cell sono state usate nelle missioni Gemini Apollo degli anni 60 e a differenza delle batterie non sono mai migliorate.

          Nessuno parla mai del rendimento energetico delle varie soluzioni , della purezza dell idrogeno e dell ossigeno che possono inquinare la membrana all interno della fuel cell .
          Il lavorare poi a pressioni di 700 Atmosfere su un gas esplosivo non penso sarà di normale gestione da parte di tutti i meccanici

  8. Solitamente chi parla di idrogeno (od e-fuel o biocarburanti) per la massa o è in malafede o non sa di cosa parla. Però non mettendo io limiti alla scienza mi piace che si continui a sperimentare ed evolvere anche questa soluzione.

  9. Buongiorno,partecipo normalmente a webinar , presentazioni da parte di aziende olandesi ,tedesche sul discorso idrogeno .
    L associazione Mission Hidrogen ha acquistato 6 idrolizzato per iniziare a creare soluzioni funzionanti .
    Situazione ad oggi , 500 atmosfere è il massimo raggiungibile , e con macchinari di questo tipo si riempiono 3 autobus in un ora .
    Ultimi due problemi , la vita dei compressori , con lubrificazione meglioa idrogeno sporco che deve essere purificato , senza lubrificazione ,idrogeno pura ma manutenzione alle stelle .
    Ultima cosa ,il rumore dei compressori raggiunge i 95 decibel per cui difficilmente sistemabili in zone abitate .
    E questo viene esposto da aziende tipo Linde ecc sicuramente leader nella tecnologia .
    Pensiamo all idrogeno per abbattere CO2 delle acciaierie e cenantifici e dimentichiamoci delle auto

  10. Check up al volo dello stato dell’infrastruttura per il rifornimento di idrogeno. Si veda ad esempio l’area di Los Angeles, in California (praticamente l’unica zona negli USA dove circolano alcune Mirai e Nexo, oltre alle Hawai):

    https://h2fcp.org/stationmap

    Su ~20 distributori, metà sono inattivi o limitati!

  11. ulteriore inconveniente e’ che se devo portare idrogeno verde da un capo all’altro dell’italia e uso cisterne adatte all’uso ma alimentate a gasolio o a gas metano perdo tutti i miseri vantaggi che ha l’idrogeno . anche scarrozzare per mari e oceani idrogeno risulta controproducente utilizzando navi obsolete che consumano petrolio !

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  13. Non capisco i Tesla owners, sono scienziati ed economisti che si sono riuniti per fare dei paper da sottoporre a media e politica? Cioè non capisco, si parla dell’ovvio, quelli hanno comprato la Tesla perché era perfetta per loro, possono mai fare un appello a Tesla affinché gli dia l’auto a benzina o a idrogeno? Sono Tesla owners o Mirai owners? Provate a sentire gli Abarth owners, chissà cosa pensano dell’auto elettrica …

    “un quarto d’ora prima di morire, era ancora in vita” canzoncina dedicata a Jacques Chabannes signore de La Palice.

    Poi onestamente non capisco come si possa dire che l’idrogeno verde costa 3 volte più di quello prodotto dal metano quando già oggi non è così, anzi non è così da tempo. Onestamente, proprio non lo capisco. Tanto per citare un sito non concorrente [ https://opera2030.it/idrogeno-verde-piu-economico-del-grigio-e-blu-lo-studio/ ]: “Le stime presentate dagli analisti mostrano che il costo livellato dell’idrogeno verde prodotto oggi sarebbe di 4,18 euro per chilogrammo, rispetto a 6,55 euro per il grigio e 6,21 euro per il blu.”. Con quello che costa il metano oggi, se dovessi incontrare un imprenditore che oggi pensa di usare il metano per produrre idrogeno (o altro) anziché le fonti rinnovabili gli consiglierei un buon psichiatra, uno all’estero specializzato in casi difficili. Se il costo è oggi di 4,18 euro al chilo l’idrogeno è già competitivo oggi, figuriamoci quando è previsto che il prezzo crolli a 2 euro al chilo, secondo tutte le stime incluse quelle europee. E con 1 Kg si percorrono già oggi dai 90 ai 100 km. Quindi economicamente la baracca si tiene bene. Senza considerare che sull’idrogeno verde vigila l’Europa che vigila anche sulle batterie green.

    Poi in tutta onestà non capisco come si possa ragionare sull’idrogeno saltando a piè pari ogni problema di logistica. Tra cabine di trasformazione da costruire (a go go), una rete obsoleta che deve diventare smart, colonnine ovunque che poi vanno manutenute, convivenza moooolto difficile tra auto a benzina e quelle elettriche con le prime che si contendono, anche violando il codice della strada, gli spazi sosta/ricarica con le seconde. “Una tecnologia già pronta, che mi permette di caricare l’auto nel mio garage”: andiamo tutti a caricare nel garage di Armaroli!!! Problema risolto.

    Non serve a nulla guardare solo un pezzettino del processo e non il processo nella sua interezza. A che serve dire che c’è uno spreco, e quindi un costo, nella produzione dell’idrogeno se poi non si guarda il costo di dover installare e manutenere ogni 3 posti auto una colonnina in tutta Italia, visto che le auto che affollano i marciapiedi la sera perché prive di garage dovranno pur ricaricare ogni tanto …

    L’idrogeno invece può essere trasportato tramite metanodotti, riconvertiti ad-hoc, prodotto a km 0 e da energie rinnovabili e trasportato dal luogo di distribuzione ai distributori vicini tramite camion. Già la conversione delle attuali stazioni di rifornimento a metano in stazioni a idrogeno consentirebbe una rete capillare di diffusione. Non che sia semplice, sia chiaro, ma neanche impossibile. Tra i tantissimi progetti in campo, ad esempio, si può citare questo [ https://www.powerenergia.eu/energia-elettrica-idrogeno-e-metano-nella-stazione-di-rifornimento-del-futuro/ ] che ha il pregio di accogliere tutte le tecnologie: usa l’energia green autoprodotta per ricaricare le auto ma quando non ci sono auto da ricaricare produce idrogeno, che viene stoccato e servito all’occorrenza.

    Il problema dell’idrogeno piuttosto oggi è un altro: il suo ritardo nella commercializzazione potrebbe non consentirgli di scalare i costi alla stessa velocità dell’elettrico che ormai si avvicina al punto di pareggio con le auto termiche. E’ vero che sono già in atto piani per ridurre questo gap, ma certo i tempi sono lunghi. Potrebbe dunque restare un prodotto di nicchia destinato a chi non può adattarsi a vivere con le colonnine.

    • Già vero i Tesla Owner non sono titolati in materia, invece la Meloni è ingegnera chimica e Salvini e Giorgetti sono rinomati climatologi, e parlano, straparlano, scrivono e comandano pure.

      Per produrre 1 kg di idrogeno servono 40-50kw e si percorrono 100km.
      Con 40 kw con una Model 3 RWD si fanno tranquillamente 300km.

      Per diffondere l’idrogeno occorre realizzare ex novo tutta una rete di tubi (tecnicamente adeguati) per tutta l’italia, quelli del metano sono inutilizzabili.
      L’elettricità è ovunque.

      Sulla manutenzione delle auto ad idrogeno con celle leggo di tutto e quindi non saprei cosa scrivere.
      Le auto elettriche hanno la manutenzione al minimo.

      L’idrogeno è la molecola più piccola (tende a scappare) e più infiammabile esistente.
      Le auto elettriche hanno una statistica di incendio inferiore di 5-8 volte rispetto alle auto termiche attuali.

      • Conta solo il costo al km per te. E’ la millesima volta che lo scrivo. Matteo Valenza ha percorso di recente 1100 km con la Cupra Born a 130 km/h usando la tariffa flat BeCharge (quella maxi col prezzo al kwh di 0,35) e ha speso quasi 100 euro. La stessa somma che si spende oggi viaggiando ad idrogeno. Fino allo scorso anno 1 Kg di idrogeno in Germania costava stabilmente 9 euro al Kg al distributore (quindi prezzo finito), ovvero il costo finale per te consumatore tedesco sarebbe stato lo stesso sia viaggiando in auto elettrica che a corrente (ora il prezzo è salito a causa dei rincari dell’energia).

        Quello che non riuscite a cogliere è questo:
        – rete di ricarica elettrica: costo materia prima al kWh X, costo logistica 2X, costo totale 3X
        – rete di rifornimento idrogeno: costo materia prima al kWh 2X, costo logistica X, costo totale 3X

        Va in pareggio, anzi, l’idrogeno costa meno. Perché è vero che, subendo un processo di trasformazione, c’è uno spreco di kWh (e quindi di soldi) ma è altrettanto vero che le colonnine te lo fanno raddoppiare o triplicare quel prezzo, mentre col metano il costo di trasporto, sfruttando metanodotti o produzione in loco, potrebbe essere ben più basso.

        Visto e considerato che le stime sul costo dell’idrogeno verde parlano di un crollo per i prossimi anni (sotto i 2 euro al kg) questo comporterà un costo alla pompa sicuramente competitivo, ovvero l’utente che non ha il pannellino in garage ma che ricarica alla colonnina avrà un costo d’esercizio pari all’utente che va ad idrogeno.

        Voi guardate sempre e solo un pezzettino, mai tutta la catena.

        https://www.enea.it/it/Stampa/news/energia-enea-coordina-progetto-ue-da-2-7-mln-per-ridurre-i-costi-dellidrogeno-verde

        • Anche l’idrogeno è subordinato al costo dell’elettricità al kw (se poi alle colonnine i parassiti cercano di mangiarci di più e nella filiera dell’elettricità pro idrogeno stanno schiacciati per favorire quello che il sistema lobby petrolio/politica vuole far diventare il futuro…. io non posso farci niente.

          Il rapporto di resa 1 a 3 a favore dell’elettrico è un dato di fatto, ed in momento di forte carenza di energia elettrica da fonti rinnovabili come l’attuale mi sembra assurdo.

          Poi come ho già scritto l’idrogeno è pericolosissimo, ed è demenziale far muovere migliaia di autobotti con relativo traffico e relativi altri inquinanti (attrito gomme ecc) quando con l’elettricità uno si può caricare tranquillamente l’auto in ogni luogo (per assurdo con un fotovoltaico portatile (pur con tempi bibilici) anche in mezzo al nulla).

          Ma tu ci tieni proprio a restare schiavo di chi vuol fare soldi su di te come fa da decenni oppure ci stai prendendo tutti in giro?

          In sintesi (con rispetto parlando) ci fai o ci sei?
          Sinceramente a volte penso che tu stia recitando una parte per tenere vivo il dibattito nel forum, un pò come fanno alcuni curatori dei forum di quattroruote e ruoteclassiche con nickname non ricondicibili a loro.

          • Quindi quando tutti hanno aumentato i prezzi alle colonnine chi non poteva ricaricare a casa che faceva, ricaricava l’auto con la dinamo e la bici? Io posso ricaricare a casa, a me l’idrogeno non serve ma se non potessi farlo allora l’auto la prenderei ad idrogeno (dopo il 2035).

            O dobbiamo dire che le colonnine di Ionity sono il bene e le colonnine per l’idrogeno sono il male?

          • L’auto ad idrogeno non potrà mai competere, utilizzando l’attuale tecnologia di produzione di idrogeno verde, con l’auto elettrica:

            – sia a livello economico (salvo prezzi politicamente calmierati per l’elettricità utilizzata per l’idrogeno) in quanto 1kg = 40kw (e quindi 100km contro 300) senza contare i costi supplementari delle apparecchiature di trasformazione.;
            – sia a livello di buon senso (che senso ha trasformare l’energia elettrica in idrogeno per poi ritrasformarla in elettrica rimettendoci i 2/3 dell’energia!?!?!?!?

            Chi promuove a tutti i costi l’idrogeno per l’autotrazione leggera:

            – o ne è innamorato;
            – o ne ha un ritorno economico;
            – o è (con rispetto parlando) avvinazzato.

        • Rimanendo in tema di costi, nel mio caso arrivo a casa e per la stragrande maggioranza delle volte ricarico con il fotovoltaico…sono slegata da dinamiche economiche che porteranno ad aumenti materie prime perché,se è vero si abbasserà il costo produzione H verde,non necessariamente si abbasserà nella sua distribuzione….ed inoltre,la revisione/manutenzione auto idrogeno quanto costerà data la natura pericolosa dell’idrogeno?…saresti tranquillo sapendo di abitare in un condominio che ha parcheggiato nel garage x auto con serbatoi in pressione con un gas di molto più difficile da gestire che metano o GPL?

        • Enzo con tutto rispetto ma sostenere che un’infrastruttura per la distribuzione dell’idrogeno possa costare meno di quella di distribuzione dell’energia elettrica è fuori dal mondo. Trasportiamo energia elettrica da più di un secolo grazie a quella macchina meravigliosa che è il trasformatore, c’è già tutto, e qua parliamo di usare i gasdotti per trasportare idrogeno? Ma siamo seri? I gasdotti devono essere smantellati il prima possibile, la forma di energia più semplice da trasportare è quella elettrica, e non a caso continuo a dire che il vero passo avanti nella transizione ecologica lo si farà non quando avremo tutte le automobili elettrificate, ma gli edifici. Portare in giro il gas è demenziale.

    • I Tesla Owners stanno semplicemente dicendo quello che è sotto gli occhi di tutti.

      Ci sono DUE tecnologie partite 20 anni fa una vende milioni di pezzi, l’altra è praticamente inutilizzata.

      Ci sarà una ragione Enzo?

      Perchè la Mirai non è l’auto più venduta del mondo mentre di Model 3 ne hanno vendute 440.000 nel 2022?
      E parliamo SOLO della Model 3. La Model Y 7547000 pezzi. Quanto hanno venduto le FCV nel mondo? Molto meno della sola Model 3 ad occhio.

      Se nessuno le usa ci sarà una ragione?

      In Cina hanno venduto circa 5mln di BEV nel 2022 quante FCV hanno venduto in Giappone? Visto che sono 1/10 dei cinesi ci vorrebbero 500.000 FCV.

      Sono arrivati a 5000?

      Non è che in un singolo scenario. La gente non vive a 130Km/h vive in città a 30 Km/h di media.
      E li una MG4 comfort da 34800 fa 13/14 KWhX100 Km che ricaricata a casa vuole dire fra i 2,5 ed i 3,0€X100 Km.

      Con la Mirai da 70.000€ (il doppio) te li puoi sognare 3€X100 Km a meno che non faccia 330KmXKg.

      Questa è la realtà.

      • -I Tesla Owners stanno semplicemente dicendo quello che “è sotto gli occhi di tutti.”-

        si, che c’è chi evita sistematicamente di parlare delle problematiche reali inerenti a una mobilità “solo elettrica” in italia..
        Carletto (in alto) ne porta un esempio, Enzo altri ma mai leggo proposte di soluzioni fattibili: tuttalpiù si nominano % di garage di proprietà in cui ricaricare (peccato che nella maggioranza l’auto non entri 🤷‍♂️), o la sempre valida “io carico a casa col fotovoltaico” esattamente fattibile per le auto in strada la notte.. 🤦‍♂️

        domanda: ma se le bev si caricano a casa a bassa intensità per preservare la batteria (e da 20 a 80%), a cosa servono tutte le fast, superfast e ultrafast? a scimmiottare le percorrenze ice?

        non è da tempo immemore che su vaielettrico si dice che ti cambia il modo di guidare (obesi a forza di mangiare paste e panini in attesa della ricarica)? cos’è quindi questa frenesia? giusto, forse i tanti caffè dell’autogrill.. 🤣

        PS: quanto costava la tesla roadster?

        • E chi lo ha detto che i problemi della mobilità elettrica li risolverà l’idrogeno?

          Alimentando navi ed aerei forse. Sulle macchine lo credo solo quando vedo una Corolla ad H2 che costa 35000€ con 600 Km di autonomia e che fa 150 Km con un Kg di H2. E 8 anni/200K Km di garanzia sulla Fuel cell.

          Fino ad allora l’H2, secondo me, resterà confinato ad altri usi.

  14. L’idrogeno è il futuro ambito da tutti coloro che lucrano e ci ricattano nell’attuale regime petrolifero, dai politici ai petrolieri e parassiti vari.

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