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I nemici delle batterie? Velocità e calore, dice Aviloo

Uno dei responsabili tecnici di Aviloo durante un'intervista televisiva.

I nemici delle batterie? Alte velocità e calore, secondo Aviloo. Abbiamo posto alcune domande ad Andreas Fechete, direttore di progetto l’azienda austriaca, che produce i dispositivi  per controllare degrado e capacità residua delle celle. Per carpire consigli utili nell’uso di tutti i giorni delle nostre auto elettriche.

I nemici delle batterie / Com’è nata e lavora Aviloo

Il CEO di Aviloo Wolfgang Berger: voleva acquistare un’elettrica usata e…

È una storia divertente. Il nostro CEO (Wolfgang Berger) voleva acquistare un’auto elettrica usata. Ma nessuno era in grado di dirgli quale fosse lo stato di salute (SOH) della batteria. Ha cercato di informarsi, ha chiesto in giro, ma nessuno sembrava essere in grado di aiutarlo. Allora ha deciso di occuparsene direttamente. E’ iniziata una collaborazione con un amico (il CTO, Nikolaus Mayerhofer), che aveva già alle spalle una buona esperienza sulla tecnologia delle celle. Come nei migliori cliché, hanno iniziato l’attività nel garage di casa. E oggi l’azienda ha quasi 30 dipendenti.

Le misurazioni vengono effettuate in modo indipendente rispetto al costruttore del veicolo secondo un processo e un calcolo standardizzato. La precisione del nostro sistema di misurazione è stata verificata dal TÜV“.

I nemici delle batterie / “Un algoritmo per misurarli”

Si tratta di qualcosa di completamente diverso. La maggior parte delle app leggono semplicemente il valore SOH (state of health, stato di salute) dal BMS. Questo valore non è indipendente (nessuno sa in che modo questo valore viene calcolato dal produttore). Noi invece registriamo dati ad alta risoluzione riguardo a corrente, voltaggio delle singole celle, temperatura dei moduli. Attraverso l’analisi di questi dati, il nostro algoritmo calcola il consumo totale di energia del veicolo durante il ciclo completo di guida del test. Inoltre prendiamo in considerazione per il calcolo modelli di variazione rispetto alla temperatura e alla resistenza interna“. 

Il certificato dello SOH di ID.3, dopo 10.000 km e 6 mesi di utilizzo

Uno dei maggiori elementi in capo all’attuale tolleranza della quale dobbiamo tenere conto è la temperatura ambientale. A secondo della temperatura il BMS dell’auto può decidere di prelevare più o meno energia dalla batteria. Da qui deriva il nostro margine di errore. Abbiamo fatto molti test (ad alte temperature e a temperature molto basse) e il risultato è stato che possiamo avere un margine di errore di circa il 2%“.

Alte velocità e calore sono da evitare: ecco come

Siamo perfettamente d’accordo con questi consigli. Li condividiamo. Per essere onesti, per nostra esperienza, sono in pochi a conoscerli e seguirli. E questo è un peccato, perché il modo in cui trattiamo la batteria ha un impatto enorme sullo stato di salute. Mi sento di aggiungere: non guidate a 200 km/h in autostrada (sulle Autobahn tedesche), ma penso sia ovvio…Per quanto possibile, non esponete il veicolo a temperature estreme. So che è complicato. Ma, se potete, preferite parcheggi coperti“.

Il nostro focus principale è sulla verifica dello stato di salute delle batterie. Stiamo lavorando con l’obiettivo di migliorare l’esperienza-utente, riducendo ad esempio il tempo necessario per il test. Stiamo anche lavorando su un ciclo completo di scarica, ma distribuito nel tempo. In questo modo si potrebbe suddividere il test su 5 giorni. Inoltre abbiamo appena avviato un progetto Europeo (Horizon 2020) allo scopo di ridurre le emissioni di gas serra (GHG) nel trasporto marittimo“.

 

 

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