Come stanno le tue batterie? Stanno perdendo capacità, con il rischio che l’autonomia dell’auto cali? Verifichiamolo con Aviloo. L’azienda austriaca si occupa da anni del monitoraggio delle batterie di trazione delle auto elettriche e ha realizzato una soluzione semplice ed “economica” per il monitoraggio dello stato di salute delle celle (SOH). Ordini un dispositivo mobile, che si carica come un cellulare, lo colleghi alla porta OBD dell’auto e ti restituisce un dato chiaro ed univoco. Vendere o acquistare un’auto elettrica usata, in futuro, potrà essere fatto con molta più trasparenza. L’abbiamo testato, come puoi vedere nel VIDEO.
Come stanno le tue batterie? La diagnosi la puoi fare a casa
Il valore dell’autonomia che vediamo sul display non dice tutto sullo stato delle batterie, anche se la carica è al 100%. Si tratta di un valore predittivo, basato su una serie di fattori, tra cui i consumi degli ultimi tratti percorsi. Il valore reale, finora, era possibile solo stimarlo, o ricostruirlo approssimativamente con prove empiriche. Ma se si tratta di dare un valore a un’auto, o di prevedere per quanti anni potrà ricoprire la sua funzione con un range vicino all’originale, serve qualcosa di più scientifico. Aviloo (guarda anche questo articolo) ha cercato di colmare questo vuoto.
Lo ha fatto fornendo uno strumento in grado di verificare e certificare lo stato di salute del pacco-batteria di un’auto elettrica. Fino a poco tempo fa, però, per fare questo test era necessario recarsi presso i laboratori di Aviloo, a Vienna e affidare a loro l’auto per un giorno o due. Non comodissimo, per chi vive lontano. Da oggi è più semplice. Si contatta Aviloo attraverso il sito web, si seleziona dalla lista il proprio modello di auto e si compila un modulo con numero di telaio e anno di produzione. Poi si procede al pagamento, 180 euro, e in pochi giorni si riceve a casa l’apparecchio per il monitoraggio.
Come stanno le tue batterie? 24 ore di attesa e…
A questo punto è sufficiente caricare la batteria dell’auto fino al 100% e collegare l’apparecchio alla porta OBD. Aviloo ti invia una mail recante un link da aprire direttamente dallo smartphone, con istruzioni precise sulla procedura, peraltro semplicissima. L’apertura del link fa scattare la ricerca del dispositivo da parte dello smartphone. Una volta inizializzato, ricevi una conferma e sappiamo che il monitoraggio è iniziato e di poter partire. La parte più “impegnativa” è quella in cui far scaricare la batteria. Ma possiamo eventualmente approfittare di un viaggio per farlo.
È preferibile, tuttavia, non effettuare soste in cui spegniamo l’auto durante il monitoraggio. Ma è comunque consentito farne, senza però superare i 90 minuti. Una volta portata la batteria al di sotto del 10%, Aviloo ha dati a sufficienza per certificare lo stato della batteria. Se scendiamo al di sotto del 5% o addirittura allo 0%, la misurazione è tuttavia ancora più precisa. A tale scopo può essere utile raggiungere un luogo dove è possibile collegare l’auto in carica con ancora uno o due punti percentuali di batteria. Si può poi terminare il processo di scarica utilizzando il clima. Entro 24 ore si riceve da Aviloo il certificato. Nel nostro caso è arrivato dopo poche decine di minuti dalla fine del test.
VW ID.3: dopo 6 mesi e 10.000 km, batteria al 99%
Naturalmente abbiamo voluto effettuare il test noi per primi, con una Volkswagen ID.3 che, causa lockdown ripetuti, è appena arrivata a 10 mila km di percorrenza. È comunque interessante vedere la “pagella” finale rilasciata da Aviloo, che certifica il 99% di autonomia residua, con un margine di approssimazione del 2,5%. La capacità del pacco-batterie risulta ridotta da 54 a 53,5 kWh, un risultato su cui possono avere influito anche fattori come la temperatura esterna.
Resta il fatto che questo è il primo valido strumento alla portata di tutti per potersi assicurare delle condizioni del pacco batteria di un’auto elettrica. Apparecchiature di diagnosi di questo genere sono in dotazione ai concessionari (non a tutti), che però sono spesso restii ad eseguire diagnosi dell’autonomia residua. Non sareste disposti a pagare qualcosa in più, se il venditore di un’auto elettrica usata vi certificasse lo stato della batteria (e questo fosse buono)? Eseguiremo a breve altri test su auto con qualche km di più sulle spalle. Restate sintonizzati!
— Guarda anche: Volkswagen ID.3, la video-prova di Paolo Mariano —
Ciao Paolo, vorrei un chiarimento riguardo alla capacità della batteria, perché nel certificato c’è scritto 54kWh mentre VW dichiara 58kWh netti (se non sbaglio 62 lordi)?
Buon giorno Matteo,
La capacità netta utilizzabile di ID.3 è di 58 kWh.
54 sono i kWh utilizzabili prima che l’auto entri in modalità a potenza ridotta. Per questo Aviloo indica questo valore.
ma per capire, se io partissi dopo aver caricato al 100% e arrivassi ipoteticamente senza ricaricare fino allo 0% di autonomia, avrei consumato 54kwh (non 58) e da lì entra in modalità a potenza ridotta? grazie per il chiarimento
Facendo un calcolo empirico 10000km perde 1% quindi facendo 200.000km perderebbe un 20% rimanendo un 80%non male se vero aggeggio austriaco su auto tedesca mi ricordo dei trucchetti/truffe dieselgate ma meglio tesla,kona, Zoe
Buon giorno,
il decadimento non segue un andamento lineare. Tende a scendere più rapidamente nei primi due o tre anni per poi assestarsi e rallentare.
Se per margine (2.5%) intendete l’incertezza di misura, il valore calcolato è sbagliato, se il valore calcolato risulta del 99%, il valore corretto è 96.5%.
Il dispositivo (con certificato di taratura) può al più certificare che il 96.5% delle celle sono ancora integre (sempre in presenza di un certificato di taratura).
Inoltre il test deve essere fatto in condizioni ripetibili e visto che le variabili ambientali possono influenzare i risultati, il contenuto di questo articolo, per quanto positivo, deve essere preso con le pinze.
Ada buona sera,
il sistema di misurazione ha un margine di errore che può arrivare fino al 2,5%. Il risultato del test può quindi essere distante, per eccesso o per difetto, di al massimo 2,5 punti percentuali.
Questo evidentemente non significa che, per conoscere il valore reale, si prende il risultato del test e si sottrae 2,5. Questo può essere vero nella peggiore delle ipotesi, ma non necessariamente è così.
Riguardo alle condizioni del test, che lei dice dovrebbe essere svolto in condizioni ripetibili, pena la non validità del test stesso, tenga conto del fatto che i signori di Aviloo non sono a tal punto sprovveduti. Durante il monitoraggio vengono raccolti milioni di data points che al termine del monitoraggio vengono elaborati. Lo stato fu salute della batteria è calcolato sulla base di modelli di compensazione per una temperatura di 25 gradi. Ecco perché il dato è sempre comparabile indipendentemente dalla temperatura della batteria nel test.
Il test si può eseguire nel range di temperatura da 10 a 50 gradi.
Grazie aspetto gli altri test..
Interessante, non dici però quanto costa 🙂 sta uscendo anche una versione italiana con power check control che fa un certificato simile, ma non usa la tecnica del 100-0 ma si basa sulla lettura SoH dal BMS.. Sarebbe curioso anche confrontare questi risultati
Scusa letto ora 180 euro.. Con PKC 24 euro 🙂 e hai un anno di abbonamento per PCC
Buona sera Alessio,
si tratta di due tipi di monitoraggio completamente diversi.
Infatti ho detto che sarebbe curioso confrontarli 🙂
Da quanto ne so (ma sicuramente sbaglio), la lettura dal BMS non è molto attendibile, puoi confermare?