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Galateo della ricarica, contro i nuovi maleducati

di Massimo Olivieri

Galateo della ricarica. Con l’avvento delle auto elettriche, si è entrato in un mondo in cui fare il pieno ha un significato diverso, sia dal punto di vista economico che temporale. Aprendo nuovi spazi a nuovi maleducati.

In giro c’è troppo menefreghismo

Non voglio neanche parlare di chi ha un’auto e benzina o gasolio e parcheggia nei posti ricarica riservati: sono maleducati e basta, l’unico rimedio è multarli e rimuovere il veicolo. No, oggi parliamo solo di utenti EV. Purtroppo, un pò per eccessiva semplificazione, un pò per ignoranza, si generalizza usando un unico termine, “colonnina”, per qualsiasi postazione di ricarica (guarda l’articolo)Sulle strade si trovano ormi ricariche gratuite, lente, Fast e addirittura Ultrafast. Tariffe a kW, tariffe a tempo, tariffe miste. L’unica cosa in comune che si nota è l’approccio disinvolto e menefreghista degli utenti. Il problema che diverrà sempre più pressante è far capire ai proprietari di auto elettriche che non tutte ricaricano allo stesso modo. E che la carica della batteria non avviene a potenza costante, dopo l’80% tende a diminuire rapidamente fino a scendere a pochi kW oltre il 96%. L’ ultimo 2% di carica può addirittura durare quanto il 98% iniziale, per un processo di bilanciamento celle che è bene fare solo periodicamente. E che, sopratutto, non è da farsi alle colonnine FAST DC, per non stressare inutilmente le batterie.

Cercate di non caricare oltre il 90% nelle fast

Parliamo dunque delle colonnine fast DC multistandard: possono caricare tutte le auto, ma bisogna ricordarsi appuntoche sono FAST, adibite a ricarica veloce con potenze pari o superiori a 50 kW. È necessario, secondo voi, aspettare la carica al 100%?
Ricordatevi che quando siete collegati, oltre ad occupare fisicamente il posto-auto, occupate anche la colonnina per chi controlla la situazione sull’app per decidere dove andare a ricaricare. 

Un punto di ricarica EVA +, gestito da Enel X.

Quindi: risparmiate il vostro tempo e cercate di non caricare oltre il 90% sulle FAST DC. Sforzatevi di visualizzare che nella mezz’ora in cui caricate i circa 2 kWh rimanenti, un’altra auto scarica  avrebbe immesso 25 kWh. Ne vale la pena ?
La risposta è sì unicamente se, da lì alla vostra destinazione, non vi sono più colonnine e la distanza da percorrere ha bisogno di tutti i kWh immagazzinabili. In tutti gli altri casi avete perso tempo voi e, probabilmente, avete creato disagio ad altri.

Rimuovere subito l’auto a ricarica terminata

Le auto elettriche stanno fortunatamente aumentando. E anche la consapevolezza dei proprietari deve crescere. Esempio stupido, ma concreto: con un’auto termica, una volta fatto il pieno, la lasciate parcheggiata davanti alla pompa e andate a prendervi un caffè ? L’auto elettrica non richiede la presenza fisica durante il rifornimento, non abusiamo di questo vantaggio. Un deterrente sarebbe dato dalle tariffe a tempo, calibrate sulla potenzialità di carica della colonnina e non sulla carica effettivamente effettuata. Un addebito fisso ogni 10 minuti ricorderebbe più facilmente agli smemorati che hanno un’auto collegata all’impianto. Oppure con penalizzazioni come quelle applicate da Tesla nei suoi Supercharger. Se la vettura non viene spostata entro 5 minuti dal termine della sessione di ricarica (qui il regolamento), l’addebito è di 0,40 euro al minuto, costo che raddoppia a 0,80 quando tutte le postazioni sono occupate (guarda l’articolo).

Raccomandazione alle ibride plug-in

Galateo della ricarica: capitolo a parte vale per le ibride plug-in (a doppio motore), che possono percorrere circa 50 km in solo elettrico e continuare poi con il termico. Per lo stesso ragionamento fatto sopra (dopo il 90% di carica prima ci si scollega meglio è), che senso ha che un’auto che carica a circa 3kW occupi per due ore una colonnina FAST DC MultistandardAnche se il connettore DC rimane libero, il posto fisico è occupato e la colonnina rimane inutilizzabile.  Il cavo è fisicamente attaccato alla colonnina, ma ha una lunghezza di circa 2 metri, quel che basta solo per arrivare all’auto parcheggiata nel posto riservato. Senza contare il fatto che vi sono anche auto che potrebbero caricare a 43 kW allo stesso connettore. Ultimo dettaglio: stiamo parlando di auto ibride, con cui non resti a piedi una volta finita la carica. Le elettriche, una volta esauriti i kWh, sono ferme !! Essendoci poche risorse disponibili (colonnine di ricarica), bisogna cercare di usarle nel modo corretto.

Galateo della ricarica: non fare agli altri quel che…

Morale della favola: i tuoi diritti finiscono quando calpestano i miei. Questo vale per tutti i possessori di auto elettriche, nessuno può sentirsi migliore di un utente termico o di un’altro utente EV. Il rispetto reciproco è necessario, provate a pensare che qualcuno ha saltato quella ricarica perché risultava occupata sull’app. E anche per le altre tipologie di colonnine, le AC tipo2 per intenderci, vale unicamente il discorso di non abbandonare l’auto una volta terminata il rifornimento. Cercate di monitare la carica e spostatela il prima possibile, una volta fatto il pieno. Il numero di colonnine è ancora troppo esiguo per lasciarle inutilizzabili da altri utenti. Serve un galateo della ricarica.

 

 

 

 

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