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Freddo e autonomia: bastava informarsi prima, dice Fabio…

La Citroen eC4: un lettore, Fabio, si stupisce che...ci si stupisca del calo di autonomia col freddo.

Il freddo e l’autonomia che cala: c’è da stupirsi? Bastava informarsi prima, scrive Fabio. Sullo stesso tema un altro lettore evoca la Norvegia. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it.

Freddo e autonomia: “Felice della Citroen eC4, il calo me l’aspettavo”

“Sono il felice possessore di una Citroen eC4. È inevitabile che un’auto elettrica in inverno abbia un consumo superiore rispetto a una termica che riscalda l’abitacolo con il caldo generato dal motore, ad esempio. Una volta che ciascuno di noi è consapevole di questa ovvietà, nessuno si dovrebbe scandalizzare. Per quel che riguarda i consumi, credo che si dovrebbe agire nel più nemmeno di come si farebbe in modo sensato con una macchina a carburante. Pieno-vuoto-pieno, eventualmente anche alcune volte, segnando i valori di km e litri . Poi si fa la divisione: non credo ci sia un sistema più preciso. E per l’elettrico?  Stessa cosa pari pari. Si segnano tutti i kW immessi per percorrere ad esempio 1000-2000 km e poi si fa la famosa divisione . Nel mio caso la Citroen dice che dovrebbe fare 7km/kWh (350 km con 50kWh). Attualmente (dicembre) il consumo è 4,5 km/kWh. Non sono contento, ma me l’aspettavo . Sicuramente andrà meglio in autunno-primavera. In estate probabile che si torni ai valori invernali, questa volta per l’uso dell’aria condizionata“. Fabio.

Freddo e autonomia: informare tocca a chi vende

Risposta. Restiamo convinti che il compito di informare spetti a chi le macchine le vende. E che sul dato dichiarato dalle Case non si può fare affidamento, se non per avere un’idea di massima di quale sarà la percorrenza dell’auto nelle situazioni migliori. A giudicare dalle tante mail che ci sono arrivate nell’ultimo mese, la maggior parte degli acquirenti ignora che l’autonomia cali col freddo. Quel che dev’essere chiaro, più in generale, è che l’auto elettrica è proprio un altro mondo rispetto alle macchine a benzina o a gasolio. La ricarica è diversa dal rifornimento, la batteria si scarica in fretta se si va oltre certe velocità ecc. ecc. Ergo: informarsi (e informare) bene prima di acquistare per evitare sorprese sgradite. Poi, si impara e ci si abitua in fretta.

“Ma in Norvegia come fanno? Col clima che hanno…”

Vorrei suggerire di fare un’inchiesta su come vivono il calo delle batterie i norvegesi, visto il clima che hanno. Personalmente a chi me lo chiede parlo di un costo grossolano di 3€/100 km, sottolineando appunto la differente autonomia durante l’anno, oltre lo stile di guida.Quindi in estate si spende meno, ma in inverno di più! Poi non condivido che si guardi alla media dei km percorsi giornalmente. Si deve tener conto dei possibili imprevisti in modo ampio, anche con due auto in famiglia nel scegliere un’elettrica. Meglio 100 km in più (del più già calcolato) di autonomia che 10 in meno. Il sottoscritto, per esempio, per andare e venire dall’ospedale cittadino percorre oltre 90 km… Nel caso (verificatosi) di dover tornare in giornata (emergenza ecc ) può determinare grosse difficoltà. È per questo che ho preferito la Kona 64 alla Zoe . Iorio Cavallini (Argenta FE).
La Tesla Model 3 di Sandro Gannau, italiano che d tempo vive con la famiglia  a Bergen, in Norvegia. La moglie guida una Renault Zoe.

Risponde Sandro, un italiano che vive a Bergen

Risposta. Tutto vero, tutto giusto, e saggia la scelta di un’auto con una batteria che metta al riparo da imprevisti. Quanto alla Norvegia, ecco quel che ci risponde il nostro amico Sandro Gannau, che vive lassù: Semplicemente si tiene conto di quel 10/15% (dipende dall’auto) di consumo extra invernale, ma oltre a ciò non è che ci sia chissà che da fare. Partendo dal presupposto che, tutt’oggi, le BEV più diffuse in Norvegia sono la Nissan Leaf e la eGolf (parliamo di 150 km di range ciascuna) è evidente che i norvegesi hanno superato da un po’ (se mai l’hanno avuta) la range anxiety. Qui a Bergen in realtà l’inverno non è molto più rigido di una città del Nord Italia. Ma in generale chi ha un’auto con poco range la tiene in carica quasi ogni notte, in modo da attivare il preriscaldo la mattina utilizzando la rete elettrica invece che la batteria. Per me non cambia praticamente nulla. Più o meno carico una volta a settimana, il consumo extra invernale è poca roba, soprattutto in considerazione dell’efficienza della Model 3. E del fatto che uso servizi ben più “energivori”, come il Sentry (che però si è già ripagato da solo quando mi hanno toccato l’auto in parcheggio). Discorso simile lo posso fare per la Zoe di mia moglie, anche se viene messa in carica più spesso (fa più km) e il caricatore AC qui con le reti di tipo IT ha bisogno di un trasformatore che carica massimo a 2,6 kW“.
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