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Europa della ricarica: ogni 60 km stazioni da 150 e più

Europa della ricarica (e dell’idrogeno): Consiglio e Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo sugli obiettivi nazionali obbligatori per ogni Paese.  Un altro passo significativo per l’Europa dopo l’accordo sulle emissioni post 2035.

Il commissario europeo Frans Timmermans.

Europa della ricarica con più colonnine e pagamenti più facili

L’obiettivo non è solo sconfiggere definitivamente l’ansia da ricarica, con una rete capillare. Il regolamento Ue spiana la strada a un’esperienza all’insegna della facilità d’uso. Grazie alla trasparenza dei prezzi, a requisiti minimi per armonizzare le opzioni di pagamento (carte di credito?) e all’obbligo di fornire informazioni coerenti ai clienti. L’accordo prevede obiettivi da raggiungere al 2025 e al 2030. Con il presupposto che l’infrastruttura di ricarica per auto e furgoni deve crescere allo stesso ritmo della diffusione dei veicoli. A tale fine, per ciascuna elettrica immatricolata, dev’essere messa a disposizione una potenza di uscita di 1,3 kW nell’infrastruttura di ricarica accessibile al pubblico. Inoltre, dal 2025, lungo la rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) devono essere installate ogni 60 km stazioni rapide di almeno 150 kW. Poi vanno realizzate stazioni di ricarica per i veicoli pesanti da almeno 350 kW, dislocate ogni 60 km lungo la rete centrale TEN-T. E ogni 100 km sulla più ampia rete globale TEN-T.

Prescrizioni di ricarica anche per porti e aeroporti

Le stazioni di ricarica devono inoltre essere installate in aree di parcheggio sicure per la ricarica notturna e all’interno dei nodi urbani per i veicoli addetti alle consegne. A partire dal 2030 dev’essere  poi realizzata una rete di rifornimento di idrogeno. In grado di servire sia auto che furgoni in tutti i nodi urbani e ogni 200 km lungo la rete centrale TEN-T.  I porti marittimi, in cui il numero di scali di navi da passeggeri di grandi dimensioni è almeno 50, devono fornire a tali navi elettricità tramite uscita da terra entro il 2030. Idem se il numero di scali effettuati da navi portacontainer è almeno 100. Questo non solo contribuirà a ridurre l’impronta di carbonio del trasporto marittimo, ma abbatterà anche l’inquinamento atmosferico locale nelle zone portuali. E ancora: gli aeroporti devono fornire energia elettrica agli aeromobili in stazionamento presso tutte le postazioni con pontile (gate) entro il 2025. E presso tutte le postazioni remote entro il 2030._

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