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Eolico in mare: Beleolico attacca la spina e parte Med Wind da 9 TWh

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Appena due mesi e mezzo dopo l’installazione della prima pala eolica è stato completato ed inaugurato a Taranto Beleolico,  il primo parco eolico offshore  del Mediterraneo.

L’ha realizzato Renexia, società del Gruppo Toto attiva nelle rinnovabili, installando 10 generatori eolici al largo del molo polisettoriale tarantino. Renexia ha investito complessivamente 80 milioni di euro nel progetto.

14 anni di tira e molla per ottenere il via libera

Se l’installazione è stata portata a termine in tempi record, l’intero iter ha richiesto la bellezza di 14 anni. In perfetto sitle italiano, infatti, il progetto ha  subito innumerevoli vicissitudini  societarie, industriali, amministrative e giudiziarie davanti al Tar.

La capacità totale installata è di 30 MW. In un anno produrrà 58.000 MWh di energia a zero emissioni evitando di immettere in atmosfera 730 mila tonnellate di CO2 nell’arco di vita, stimato in 25 anni. Beleolico produrrà l’energia elettrica equivalente al fabbisogno annuo di una cittadina con 60 mila  abitanti.

Renexia ora punta a Med Wind con 190 pale eoliche

Renexia è anche impegnata nella progettazione e nella realizzazione di Med Wind, che diventerà il più grande parco eolico del Mediterraneo. Sarà anche uno dei più grandi al mondo con la tecnologia  “floating” delle pale galleggianti. Sarà collocato nel Canale di Sicilia e comprenderà 190 generatori da 14,7 MW di capacità ciascuno. Ogni generatore sarà 146 metri d’altezza (256 metri comprendendo le pale).  La potenza installata complessiva sarà di 2,8 GW e la produzione annua di 9 TWh. E’ l’equivalente di tre centrali termoelettriche. Se l’iter autorizzativo si concluderà come previsto entro l’anno prossimo, l’impianto entrerà in produzione nel 2026.

Nelle due mappe diffuse da Terna, le aree marine a maggior potenziale eolico (sopra) e i progetti di impianti eolici off shore presentati e attualmente in attesa di autorizzazione. Complessivamente hanno una capacità installata di 17 GW

L’inaugurazione dell’impianto tarantino, con il tradizionale taglio del nastro, è stata preceduta da un convegno dal titolo “Beleolico: Taranto riparte con energia”.

«Il completamento di quest’opera – ha detto nel suo intervento Riccardo Toto, direttore generale di Renexia – centra un duplice obiettivo, da una parte la soddisfazione per aver realizzato il primo impianto eolico marino in Italia e nel Mar Mediterraneo, dall’altra la consapevolezza che il nostro approccio, basato sulla condivisione, possa contribuire alla creazione di un nuovo protocollo che coniughi tecnologia e attenzione all’ambiente».

Da Beleolico anche Idrogeno verde per l’ex Ilva

Beleolico fornirà parte dell’energia a un impianto di produzione di idrogeno verde che servirà ad alimentare le acciaierie ex Ilva di TarantoIn collegamento video il presidente di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, Franco Bernabè, ha detto che  in Italia vi sono «170 GW in attesa di autorizzazione alla costruzione, tre volte il fabbisogno italiano di energia». Quindi è possibile ridurre l’importazione di gas dalla Russia, ma bisogna colmare «lo straordinario ritardo nelle rinnovabili. Abbiamo un campione mondiale nelle rinnovabili come Enel, ma ha costruito dappertutto fuorché in Italia». Secondo Bernabè, «il tema è “la liberalizzazione dell’investimento».

Legambiente: “Basta al partito del No”

Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente ha ammesso che «14 anni di attesa sono un intervallo di tempo inaccettabile. Questo Paese deve chiedere scusa a chi vuole investire e contribuire alla transizione energetica. Bisogna dare corpo a queste cose».

«Il partito del no – ha aggiunto Ciafani – è molto trasversale ed é ancora in azione se pensate a quello che sta succedendo per i parchi eolici al largo di Brindisi e del Salento e per quello che succederà per quello al largo di Barletta».

Ciafani ha chiesto infine un’azione forte delle Regioni contro i mal di pancia dei Comuni e del ministro Dario Franceschini contro quella che ha definito «l’ossessione delle Soprintendenze contro gli impianti eolici».

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