Site icon Vaielettrico

EMP Izera: il debutto dell’elettrica polacca è un mezzo flop

EMP Izera : svelata la prima auto elettrica polacca, finanziata dalle più importanti aziende statali dell’energia. Ma i media locali parlano di un mezzo flop.

EMP Izera: grandi ambizioni, progetti vaghi

C’era molta attesa per la presentazione della EMP Izera, programmata a Sokołów, vicino a Varsavia. EMP (qui il sito ufficiale) è una sigla che sta per ElectroMobility Poland. E in un Paese in cui il nazionalismo è un sentimento molto forte, la nascita di un marchio automobilistico locale, per di più elettrico, sta suscitando molto interesse. La EMP Izera, stilisticamente è piacevole. Le linee sono state affidate a un noto designer polacco, Tomasz Jelec, affiancato da un affermato studio italiano come Torino Design (guarda l’articolo)
  • Ma sul resto la stampa presente alla conferenza è rimasta delusa: i progetti sono sembrati fumosi. Con notizie molto vaghe su temi cruciali come chi fornirà le batterie, chi e per quanto finanzierà la fase di start up e anche su quale sarà il prezzo della Izera. Si parla di due pacchi-batteria, da 40 o 60 kWh, con un’autonomia massima (in questa seconda soluzione di circa 400 km). E della possibilità di ricaricare le batterie nelle stazioni super-fast in corrente continua, con tempo mezz’ora per ripristinare le celle all’80%.

Dopo il Suv dovrebbe arrivare una berlina

  • L’idea EMP è di costruire il nuovo Suv elettrico, seguito da una berlina, in Slesia, in una nuova fabbrica che dovrebbe occupare 3.500 dipendenti. Timing di uscita sul mercato: il 2023. Mantra del progetto: utilizzare il più possibile fornitori e talenti polacchi. Ma dirlo non è come farlo e già in questa prima fase di sviluppo ci si è dovuti affidare in larga parte a uno specialista come la tedesca EADG. E il grand punto interrogativo è la piattaforma, la base tecnica su cui progettar e costruire la EMP Izera.

Il presidente della società, Piotr Zaremba, ha spiegato che la società è in trattativa con due potenziali partner. La stampa locale restringe La Rosa dei papabili a tre nomi: la Volkswagen, con la nuova piattaforma MEB, la Toyota con l’e-TNGA e la Hyundai con la E-GMP. Quel che è certo è che in Polonia non esiste un fornitore in grado di sviluppare una base tecnica così complessa. I media locali fanno notare anche che i vertici delle grandi compagnie energetiche che sostengono il progetto si sono tenuti alla larga dalla presentazione. Il che viene interpretato come un segnale di freddezza. Insomma, cominciamo male. Sperando che si migliori strada facendo.

 

Exit mobile version