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Emissioni, Bruxelles certifica i vantaggi delle elettriche

La Pianura Padana carica di smog o meglio haze (https://en.wikipedia.org/wiki/Haze ) oggi dalla ISS, foto Paolo Nespoli, Astronauta ESA

Le emissioni delle auto elettriche nell’intero ciclo di vita sono inferiori rispetto a quelle delle auto a benzina e diesel. A spazzare via una delle ultime fake news circolate in Italia è l’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) in un report pubblicato ieri.

Inoltre, conclude lo studio di Bruxelles, promuovere energie rinnovabili, economia circolare e uso condiviso dei veicoli aiuterà a massimizzare i benefici del passaggio alla  mobilità elettrica. Lo studio ha il titolo “Veicoli elettrici nel ciclo di vita e prospettive dell’economia circolare” e analizza l’impatto ambientale delle auto elettriche comparate a quelle tradizionali.

Nel 2050 un taglio del 73%

Mobilità elettrica e produzione da rinnovabili, un binomio inscindibile

Le emissioni totali in gas serra e inquinanti sono significativamente inferiori. Pur essendo infatti più alte nella fase di produzione, sono inferiori fra il 17 e il 30% al termine della vita utile del veicolo essendo molto minori nel periodo di utilizzo del mezzo. Se questo è già vero con l’attuale mix  produttivo dell’energia elettrica in Europa, lo sarà tanto più in futuro quando aumenterà la quota di energia  da fonti rinnovabili. Lo studio ipotizza che nel 2050 un’auto elettrica nell’arco della sua vita utile produrrà il 73% in meno di CO2. Quanto agli altri inquinanti da combustione e polveri sottili rilasciati al livello del suolo, il report rammenta che pur essendo infinitamente inferiori nelle auto elettriche, non sono nulle, producendone anche l’usura degli pneumatici e l’utilizzo dei freni. Anche le emissioni sonore non sono assenti, e crescono all’aumentare della velocità per effetto del rotolamento e dell’attrito con l’aria. I vantaggi maggiori, da questo punto di vista, si hanno in città alle basse velocità e durante le soste quando il motore delle auto termiche resta acceso mentre quello delle elettriche si disattiva.

Materie prime: riciclo e riuso

 

Il rapporto è meno favorevole quando si analizzano gli impatti ambientali in fase di costruzione e la tossicità delle materie prime impiegate. Il maggiore impatto ambientale dell’auto elettrica è dovuto all’estrazione del rame, nichel e terre rare impiegate nella produzione delle batterie.

Può però essere mitigato da un miglior approccio alle pratiche dell’economia circolare con il riuso e il riciclo dei componenti della batteria.

Inquinamento fuori target

Il rapporto dedica un capitolo all’analisi storica delle emissioni di gas climaterizzanti sostenendo che sono costantemente aumentate in Europa dal 2014 in poi. Secondo le stime preliminari  il settore trasporti ha emissioni totali in Europa del 28% superiori rispetto al valore di riferimento del 1990. Conclude quindi lo studio che il settore è fuori target rispetto agli obiettivi fissati in sede europea. E’ anche la principale causa di smog con le emissioni di particolato e di biossido di azoto e di inquinamento acustico. Disaggregando per categorie, le auto da trasporto passeggeri hanno aumentato le emissioni medie di CO2 dello 0,4% fra il 2016 e il 2017, ed è il primo anno con il segno più dal 2010. Continuano invece a diminuire quelle dei veicoli da trasporto, diminuite di 7,7 grammi al chilometro in un solo anno.

Le immatricolazioni di auto elettriche sono aumentate nell’ultimo anno del 51% totalizzando una quota di mercato dello 0,6%, quelle di ibride plug in sono salite del 35%, raggiungendo una quota dello 0,8%. La quota di veicoli spinti da energia rinnovabile è quindi ancora decisamente lontana dal target del 10% fissato per il 2020. Solo l’Austria e la Svezia, all’interno dell’Ue, hanno raggiunto l’obiettivo prefissato.

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