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E se andassimo tutti più piano “grazie” all’elettrico?

E se andassimo tutti più piano “grazie” all’elettrico? Chi guida un’auto a batterie, comincia a chiedersi se davvero la vita è più grama andando ai 110 anziché ai 130.

E se andassimo ai 110 invece che ai 130?

Piccola esperienza personale: ho acquistato un’auto elettrica, una Renault Zoe, pensando di usarla quasi esclusivamente in città. Proprio come la Fiat 500 che possedevo prima, una gran macchina dalla quale mi sono separato a malincuore. Per i viaggi lunghi, questo il mio ragionamento, c’è in famiglia una Mercedes Classe A e ci possiamo giostrare le auto a seconda delle esigenze. Poi mi sono reso conto che guidare l’elettrico mi piace di più e che, organizzandomi, avrei potuto farci anche i miei viaggetti con la Zoe. Ovvero 160-170 km per andare al mare, 300 e più per andare in montagna, nelle nostre solite destinazioni. Organizzarsi significa dove pianificare un’eventuale sosta per la ricarica. E anche fare più attenzione ai consumi, monitorando il numero di km residui di autonomia ben in evidenza davanti ai miei occhi. Finisci per andare più piano, anche perché ti accorgi sulla tua pelle che con un’elettrica è ancor più vero quel che da anni leggi sulle riviste specializzate. Ovvero che, a parità di percorso, c’è una bella differenza nei kWh consumati tra andare a 110 e a 130. Per un’auto ibrida si parla del 25%. Per un’elettrica temo che sia ancor di più.

Si guida diversamente, in autostrada e fuori

Già, ma com’è la vita a 110 invece che a 130? L’ho raccontato in un recente articolo su un viaggio dalla Val Sesia a Modena, più di 300 km, appunto. Qualcuno ha sogghignato leggendo che ho impiegato mezz’ora in più, da aggiungere alle solite tre ore. Ci sta, ma non avevo tutta questa fretta e non è stata quella trentina di minuti a rovinarmi la giornata. Ma anche in città, dove il problema dei consumi e dell’autonomia non è così pressante, vado normalmente più piano. Si guida diversamente, non si usa quasi mai il freno. Lasciando che sia la macchina a rallentare con la famosa frenata rigenerativa, che ti recupera a ogni semaforo un pochino di autonomia.  So di scrivere cose scontate per chi guida elettrico da tanti anni. Ma sono piccole abitudini sulle quali stanno ragionando in grande le compagnie di assicurazione, soprattutto nei Paesi in cui l’elettrico è più diffuso. I numeri dicono che con queste macchine si fanno meno incidenti, soprattutto perché si va più piano. E questo si riflette anche sul costo delle polizze e su mille altre cose.

SECONDO NOI. Non è solo una questione tecnica. L’impressione che sia proprio il mito della velocità ad essersi incrinato nell’automobile. Il mondo è cambiato, i viaggi lunghi ormai si fanno in aereo o su treni ad alta velocità, in auto trovi limiti ovunque. In elettrico si va più piano? Sì, ma in cambio hai altre cose che oggi apprezzi anche di più. Il silenzio, l’assenza di vibrazioni, uno scatto che rende la guida molto divertente. E anche l’idea di non inquinare, sissignori. Prestare attenzione ai consumi, senza più pensare che il petrolio sia una risorsa infinita, non è affatto cosa di cui vergognarsi. Insomma: e se andassimo tutti più piano?

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