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E adesso i media cavalcano l’attacco all’elettrico

L'attacco all'auto elettrica pubblicata nell'edizione on line del quotidiano tedesco BILD

E adesso i media cavalcano l’attacco all’elettrico. Dopo due colossi del mondo automotive come Toyota e Bosch, ecco i giornali a denigrare le auto a batterie.

E adesso i media: la “BILD” attacca a testa bassa

Denigrare è la parola giusta, perché spesso si tratta di attacchi strumentali, basati su dati falsi o manipolati. La mobilità elettrica ha oggettivamente dei punti di debolezza, su cui sarebbe interessante discutere, ma questi media non fanno la fatica di individuarli. Si basano si leggende metropolitane, se non su vere e proprie manipolazioni. L’ultimo caso viene dalla Germania, paese in cui è in atto uno scontro tra il Gruppo Volkswagen (pro-elettrico) e un vasto partito degli scettici. Dentro e fuori il mondo dell’auto. Ed ecco che la BILD, il quotidiano tedesco più diffuso, attacco a testa bassa: “Le auto elettriche sono veramente sporche“, titola. Per poi spiegare nella sua edizione online: “Le auto elettriche sono ampiamente lodate come un’alternativa pulita alla mobilità convenzionale. Ma per la produzione di batterie sono necessarie materie prime rare, la cui estrazione provoca gravi danni all’ambiente. E se le auto sono alimentate da energia prodotta dal carbone, molta sporcizia finisce nell’aria. Anche se non arriva direttamente da un tubo di scarico“.

E adesso i media, subito smentiti dai dati veri

Ma il bello (o il brutto) deve ancora venire. Perché la sporcizia vera, secondo la BILD, sta nelle “nelle famigerate polveri sottili….  Secondo un nuovo rapporto dell’OCSE, è improbabile che le famigerate emissioni di particolato diminuiscano con un maggior numero elettriche. Al contrario!“. In pratica: si tratta delle emissioni “non derivanti dal motore“, come le polveri rilasciate con l’utilizzo dei freni e il rotolamento delle gomme. Peccato che il rapporto non dica esattamente questo. Auke Hoekstra, un ricercatore dell’università olandese di Eindhoven e noto cacciatore di bufale in materia, se l’è letto tutto. Risultato: le elettriche, come ovvio, non eliminano del tutto queste emissioni. Ma anche su questo aspetto hanno un bilancio migliore rispetto alle auto tradizionali. Hoekstra ha invitato ufficialmente  la BILD a correggere quanto scritto, cosa che il quotidiano di Amburgo ovviamente si guarderà bene dal fare.

Ma anche i giornali italiani nel loro piccolo…

L’articolo di ItaliaOggi firmato da Riccardo Ruggeri, ex top manager Fiat.

E adesso i media, perché anche in Italia c’è chi si esibisce con articoli che demoliscono l’auto elettrica. Per ora resta impareggiabile l’attacco sferrato a fine novembre dal quotidiano Italia Oggi e firma di Riccardo Ruggeri, ex top manager del gruppo Fiat. Già nelle prime righe si capisce quale sia il tono: si parla di Tesla come di “una Casa automobilistica di nicchia inventata da un markettaro come Elon Musk”. Non è esattamente quel che pensa, tanto per citare un nome, il presidente della Volkswagen Herbert Diess, che cita Tesla come di un modello a cui ispirarsi. La strategia di Musk? Secondo Ruggeri “costruire un monopolio…facendo imporre ai singoli governi norme di circolazione privata limitata alle sole auto elettriche. Se possibile le sue”.  Val la pena commentare? Ma la denigrazione dell’elettrico non si limita alle auto. Tra i tanti segnaliamo questo titolo apparso qualche tempo fa su “Libero”, in prima pagina (gurdate in basso a sinistra). L’attacco, questa volta è ai famigerati monopattini, qui chiamati in causa addirittura perché aiuterebbero i criminali. Dai…

Il titolo pubblicato da Libero in prima pagina: i monopattini aiutano i criminali…

 

— Elettrico, idrogeno o auto tradizionali? Lo scienziato Nicola Armaroli in questo video ormai virale spiega in modo semplice le scelte che abbiamo davanti —

 

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