Site icon Vaielettrico

Dove ci condurrà la “Via Elettrica”?

Il Parlamento europeo ha dichiarato di voler fermare la vendita di auto a combustibili fossili (benzina, diesel e gpl) dal 2035. Dunque, tra poco meno di tredici anni, potrebbero essere venduti in Europa soltanto veicoli “a zero emissioni”.

Questa scelta ha subito scatenato forti reazioni tra sostenitori e oppositori, ma non si tratta di una sorpresa. Osservando il panorama della comunicazione, specialmente da parte delle case automobilistiche, le macchine elettriche e ibride stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nella narrazione dei marchi.

La TV “parla” elettrico

Secondo uno studio riportato su Bloomberg, la quantità di spazi pubblicitari dedicati ai mezzi elettrici sulle TV statunitensi è passata da 8000 spot nel 2019 a 33000 spot nel 2021. Nello stesso periodo di tempo, il budget destinato a queste campagne è salito da 83 a 248 milioni di dollari, con un incremento di circa il 200%. In particolare, Audi ha compiuto una trasformazione radicale nelle proprie politiche commerciali. Nel 2019 ha investito 22 milioni di dollari per la réclame delle autovetture elettriche e 56 milioni di dollari per quelle tradizionali. Il 2021 ha visto invece 54 milioni di dollari per le EV e 13 milioni di dollari per le altre macchine. Una cosa inaspettata? Non proprio, dato che il marchio di Ingolstadt ha deciso di dismettere la produzione di nuove automobili con motore a scoppio a partire dal 2026.

E non è il solo: Jaguar, attraverso la strategia elettrificata “Reimagine” (leggi qui), dal 2025 intende proporre sul mercato soltanto auto a batteria, mentre Volvo entro il 2030.  La stessa data è stata scelta da brand generalisti come Ford e Renault (almeno in Europa), oltre a Fiat (con Lancia che venderà solo auto elettrificate dal 2026). Questa rivoluzione è confermata dagli spot trasmessi in occasione del SuperBowl 2022, tra gli eventi sportivi più seguiti al mondo, in cui 30 secondi di visibilità hanno un costo di circa 6,5 milioni di dollari (fonte NBC). La maggior parte degli spot automobilistici hanno riguardato mezzi elettrici di vari costruttori, tra cui Nissan, General Motors, BMW e Kia. Da ciò si comprende quale sia la direzione intrapresa per il futuro da alcuni dei più importanti costruttori automotive e che il Parlamento Europeo sembra aver validato.

L’elettrificazione è un’opportunità, non un dogma

L’elettrificazione dei mezzi di trasporto riflette un cambiamento più ampio che sta interessando il mondo energetico. Infatti, programmi come il PNIEC e il più recente REPowerEU, in cui è stato definito un target per installare 600 GW di nuova capacità fotovoltaica entro il 2030, dimostrano che anche i governi europei si stanno impegnando per ridurre progressivamente l’utilizzo delle fonti fossili a favore delle rinnovabili. Un proposito condiviso dalle grandi società energetiche, come Enel, ERG, ENI (mediante il marchio Plenitude), Axpo e Edison, soltanto per citarne alcune.

Vale la pena di ricordare che il mix energetico dell’UE, nel 2020, risulta composto per oltre il 70% da combustibili fossili. Ciò, naturalmente, non rende le fonti rinnovabili prive di criticità, così come i veicoli elettrici, dalla fase di approvvigionamento delle materie prime alla dismissione. Tuttavia, rappresentano un’opportunità nuova, che potrebbe portare ad una vera evoluzione se si è capaci di non replicare gli errori commessi nel passato con il petrolio e le altre fonti fossili.

Il Made in Italy può dire la propria

Attività di R&D nei laboratori GES.

Potrebbe essere necessario modificare profondamente le nostre abitudini, e quindi i modelli di produzione e di consumo. Come in ogni fase di cambiamento tecnologico si perderanno posti di lavoro nei settori tradizionali, ma se ne creeranno di nuovi. Per il nostro Paese è essenziale non restare indietro ma sfruttare le competenze e la capacità di innovazione, valorizzandole per creare dei nuovi campioni nazionali, per esempio nel settore delle batterie. Sono numerose le realtà d’eccellenza pronte ad assumere un ruolo primario nell’industria nazionale di cui abbiamo parlato su Vaielettrico e di cui continueremo a parlare. Come eDriveLAB, lo spin-off dell’Università di Parma che sta ridisegnando il comparto nautico o Green Energy Storage (GES), impresa trentina che scommette su una batteria a idrogeno per applicazioni stazionarie. Saremo sempre al fianco di chi ha nuove idee. Per quelle vecchie non c’è bisogno di noi.

Guardiamo al futuro con fiducia

Durante gli scorsi giorni (dal 10 al 12 giugno) le rinnovabili hanno coperto più del 58% del fabbisogno di domanda elettrica in Italia (dati Terna). Le iniziative di energy crowdfunding, tra cui Ener2Crowd, vedono crescere progressivamente il numero di investitori che desiderano supportare progetti di sostenibilità ambientale. Inoltre, un’indagine condotta da Autoscout24 e Quintegia registra l’intenzione di acquisto di un’auto elettrica tra i più giovani (Gen Z) pari a due terzi del campione analizzato, il 73% nel caso di un’ibrida plug-in. Da queste informazioni si può intuire che stiamo vivendo un periodo di grandi mutazioni. E il cambiamento si guida o si subisce. Non si possono continuare a fare macchine da scrivere quando gli altri fanno computer.

— Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

 

Exit mobile version