Come va la Mini Electric nel giudizio di Pierpaolo Zamunaro, un lettore di Bolzano che esamina un po’ tutti gli aspetti: spazio, piacere di guida, autonomia…
di Pierpaolo Zamunaro
“Era giunto il momento di cambiare la macchina di mia moglie. Fa pochissimi km all’anno (5.000), quasi tutti in città o brevi tratte nei dintorni. Nella mia testa la scelta era chiara da subito: con queste percorrenze l’ideale è full-electric“.
Come va la Mini / L’ho comprata per mia moglie, poi…
“La decisione era facilitata dal fatto che io guido da 3 anni ormai una ibrida plug-in e per i tragitti cittadini lunedì-venerdì non accendo mai il motore termico. Inutile dire che i ragazzi sono affascinati dalla nuova mobilità elettrica. Mia moglie invece titubava (…e se per una volta devo andare lontano? …. e se non riesco a guidarla perché non ci sono le marce?… e se?….). Per togliere ogni dubbio, l’ho ordinata senza dirglielo ed il giorno della consegna le ho fatto la sorpresa.
Dopo 5 minuti (cinque!) al volante della sua Mini Cooper S Electric (allestimento M) non voleva più scendere! Gli allestimenti e le finiture sono veramente al top, da vettura di classe superiore. Ma non te la regalano, eh… , anche con gli tutti gli incentivi non è una vettura propriamente economica. Noi provenivamo da una Mini Countryman prima serie e l’evoluzione qualitativa è evidente“.
Come va la Mini / Sembra piccola, ma ci si sta bene
“Già sull’allestimento ‘M’ c’è tutto quello che serve (e anche di più) per una vettura cittadina. Videocamera posteriore, Apple car play, frenata assistita, sedili sportivi in pelle parziale, cruise-control ecc. La qualità percepita a bordo è tanta, componentistica e materiali pregiati, portiere che danno un senso di “pienezza”, feeling aptico sulle leve di comando appagante. Una vera mini-ammiraglia.
Dovessi trovare un difetto? Lo schermo centrale dietro il volante è un po’ piccolino e soffre la luce diretta, in giornate di pieno sole ne è impedita un po’ la lettura. Certo, lo spazio è quello della Mini 3 porte, ma nella Electric non si fanno sacrifici, mio figlio di 1,83 si siede dietro senza problemi. Le batterie sono tutte sotto il pianale e l’abitabilità non paga lo scotto alla trasformazione Electric“.
Come va la Mini / La guida? Fenomenale, un go-kart
“Ma arriviamo subito al cuore dell’automobilista. Accantonati tutti i ragionamenti ragionieristici sul risparmio dei tagliandi, del bollo, del carburante ecc. ecc. questa vettura da guidare è FENOMENALE. Mi è capita sempre più spesso di rubare la vettura a mia moglie solo per il gusto di guidarla, cosa che non mi capitava da quando ero neopatentato.
La paura della “guida monopedale” è svanita in fretta
“Come va la Mini? Ecco, se volessi il top direi che questa vettura meriterebbe una trazione integrale (magari con doppio motore, uno per ogni asse). Perché a volte l’esuberanza della coppia si trasferisce con difficoltà alle (seppur generose in dimensioni) ruote anteriori. Con un pattinamento di qualche microsecondo, subito corretto dall’elettronica. Quest’auto ridona il piacere della guida. È vero, è un fattore comune di molte elettriche (ho guidato Zoe, Jaguar, Niro, i3, EQC) ma questa Mini è una Mini, con il piacere di guida come perno centrale del progetto. E ci sono riusciti.
— 667 le Mini elettriche immatricolate in Italia nei primi 10 mesi del 2020, 9° posto tra le auto a batterie —
“Uno dei timori della mia signora era la cosiddetta guida monopedale (ovvero frenare solo rilasciando l’acceleratore, in modo da rigenerare le batterie e non toccare i freni). Sulla Mini si può impostare su due livelli. Quello standard, che frena (e rigenera) parecchio e quello più “soft” per tragitti autostradali o su statale, in modo da avere una frenata più fluida. Entrambi davvero ben dosati. Mia moglie ci ha preso confidenza già alla prima guida, ne è entusiasta. Riesci a fare un’intera intera giornata in città, con una guida attenta e non irruenta, senza toccare il freno, mai”.
Il punto dolente: l’autonomia, con qualche km in più…
L’ideale sarebbe un pacco-batterie sui 45 kWh
Modalità di guida: qui il tastino “Sport” cambia la vita
“Ci sono 4 modalità di guida da scegliere. Sport, Mid (quello standard), Green (più autonomia, con servizi limitati di climatizzazione ecc) e Green+ (disattivazione pressoché totale di quel che non è necessario). Premesso che l’auto è vivacissima anche in “Green +”, ho constatato che le modalità Green e Mid sono le più equilibrate per città, statali e autostrada. Tra una modalità e l’altra la differenza è di circa 5 km di autonomia: non si pensi che scegliendo Green+ quando si è “in crisi” di energia si guadagnino decine di km. In Sport si scatena le belva. A differenza di tantissime vetture in cui il tastino Sport è solo una trovata di marketing, qui cambia veramente qualcosa. Con pedale dell’acceleratore ipersensibile, sterzo (se possibile) ancora più diretto, coppia senza limitatore. E la vettura regale emozioni, provare per credere“.
Qualche consiglio sulle modalità d’acquisto
“Una nota su obsolescenza e modalità di acquisto. Bisogna fare un ragionamento su quanto si vuole tenere la vettura, ma questo vale per la Mini come per le altre elettriche. Se si decide di tenerla circa 10 anni (kilometraggio permettendo), vale la pena l’acquisto. Dopo un tale lasso di tempo il valore residuo si abbatte per ogni tipo di vettura, sia quelle a combustione, sia elettriche. Attestandosi (se si è fortunati) sotto i 3.000€-5.000€, con differenze di poche centinaia di euro da un modello all’altro.
Il mio giudizio finale: i pregi e i difetti
- PREGI: estremo piacere di guida, finiture ed esclusività della vettura.
- DIFETTI: l’autonomia, ma in città ci si convive bene.
- CONSIGLI per la MINI: se uscisse con pacco batterie da 45-50kW, e con la trazione integrale, sarebbe una vettura leggendaria.