Caro Formigli, fatti la prova-Armaroli. Il conduttore di Piazza Pulita sostiene che l’inquinamento delle moderne auto Euro 6 è minimo. E dunque chi lo sostiene…
L’ennesimo processo all’auto elettrica, “cavallo di Troia della Cina”
Nell’ennesima puntata-processo all’auto elettrica, su La 7, lo scienziato Nicola Armaroli era una delle poche voci non allineate al pensiero dominante. Che è poi da sempre la tesi di Corrado Formigli: perché sprecare tanti soldi nell’incentivare le auto elettriche, quando le moderne auto Euro 6 sono così pulite? E allora Armaroli, in uno dei pochi spazi che gli sono stati concessi, è sbottato. Chiedendo agli ospiti in studio: “Perché allora non seguite un’intera puntata di Piazza Pulita chiusi in garage nella vostra auto con il motore acceso?“.
E invece la tesi di fondo di un’ora di trasmissione è stata che si sta buttando un sacco di soldi nell’elettrico regalando alla Cina l’industria automobilistica. Senza risolvere il problema dell’inquinamento, che (questa la tesi) viene solo spostato nei luoghi in cui si producono le batterie. Il tutto con i soliti interventi aggressivi di opinionisti seriali coma Fabio Dragoni, che ha infilato una dietro l’altro falsità come “anche la Mercedes ha detto basta con l’auto elettrica” (ma quando mai?).
Caro Formigli, almeno date le cifre giuste, questi numeri non tornano…
Naturalmente non si è andati tanto per il sottile pur di denigrare l’elettrico. Formigli ha esordito dicendo che per avere auto che fanno 2-300 km servono auto che costano 35-40 mila euro. In realtà la nuova Renault 5 ne costa 25 mila, la Citroen C3 ancora meno.
E ancora: il conduttore ha insistito sul fatto che meno dell’1% dell’inquinamento mondiale è dovuto alle auto. Armaroli ha ribattuto che in Italia siamo al 16%, con una situazione drammatica nella Valle Padana.
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O ancora: un giornalista è stato spedito a documentare quanto sia difficile e costoso ricaricare. Ebbene: con la sua 500e in una colonnina Be Charge, il nostro misteriosamente sceglie la presa AC, quando potrebbe ricaricare molto più velocemente nella DC libera a fianco. Avrebbe impiegato meno di un terzo delle due ore impiegate.
Ed è impossibile che abbia speso 0,9 euro/kWh: le Be Charge AC costano 0,65. E infine non poteva mancare la tesi complottista, questa avanzata dal direttore di Quattroruote, Gianluca Pellegrini: l’auto elettrica è un modo per limitare la mobilità privata. Che tristezza…