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Cari No Watt, tanti auguri anche a voi (ma calmatevi un po’…)

GIÙ LE MANI DALLE NOSTRE AMATE AUTO A BENZINA / Si continua a pensare all'elettrico come a una minaccia per lo status quo, invece che a un'opportunità in più.

Cari No Watt, tanti auguri anche a voi. L’auto elettrica si è fatta, senza volerlo, tanti nemici, a giudicare da quel che si legge in giro. Meglio darsi una calmata.

In Finlandia hanno fatto saltare una Tesla Model S del 2013 con un pupazzo di Elon Musk a bordo: messinscena con immancabile filmato su Youtube.

Cari No Watt, smettetela di pensare a congiure

Ci sono i No Vax e ci sono i No Watt. Tutt’altra cosa, per carità: i primi lottano contro i vaccini ed è molto grave. I secondi proprio non digeriscono la svolta elettrica nell’auto. Invadono i social (anche i nostri) con commenti aggressivi e gridano a congiure ordite da forze oscure per costringerli a usare gli odiati macinini a batterie. Nel mirino c’è soprattutto Tesla, la marca-simbolo di questa piccola rivoluzione: sfregiano le auto, fanno saltare vecchi Model S con tanto di pupazzo di Elon Musk a bordo…E pubblicano sui siti notizie terroristiche sui presunti svantaggi dell’ elettrico. L’ultimo esempio, segnalato da un lettore incredulo, è comparso su Mittdolcino la vigilia di Natale. Già il titolo dice tutto:  “BANG! Dal 1.1.2022, a prezzi attuali, per 100 km con un’auto elettrica ci vorranno anche 20 euro di ricarica… (il doppio di un Diesel!)“. Come fuggire a un simile disastro? Risposta: “…prima cosa da fare è terminare questa EU. Che–lo sappiamo – è in mano alla gente di Davos. Che poi sono i parenti dei nazisti di 75 anni fa…”.

Perché tanto odio verso l’auto elettrica? Se lo chiedono anche popolari YouTuber, come Fitment  in un video in cui si fa la lunga storia delle EV.

Caro No Watt, ci ricordate quegli italiani che con le prime tv…

Ci sarebbe da sorridere, se non fosse che questi atteggiamenti nascondono un problema serio, di cui questo disgraziato paese soffre in modo particolare. Si chiama Paura della modernità, un tema sul quale un bravo storico come Piero Melograni scrisse un bel libretto in tempi non sospetti. Si racconta di quando si ritardò l’introduzione della tv a colori, per timore disgregasse le famiglie. E di quando, ancor prima, spegnendo il televisore, lo si copriva con un panno per timore che dallo schermo qualcuno potesse guardarti in casa. Atteggiamenti fatti di pigrizia, di ignoranza, di diffidenza verso la scienza. E che si sono aggravati con l‘invecchiamento della popolazione. Per quel che ci riguarda, vorremmo tranquillizzare tutti: nessuno vuole imporre questo o quel divieto, né si occupa di questi temi contro qualcuno. Siamo solo persone curiose, che cercano di capire se passare dal petrolio all’elettrico potrà restituirci un modo di muoverci più sostenibile

I social pullulano di video tipo: “Gli svantaggi di acquistare auto elettriche”.

Non tifiamo per nuovi divieti, ma per un’opportunità in più

Vogliamo capire se dietro l’angolo c’è un mondo in cui possiamo auto-produrre almeno una parte dell’energia che consumiamo. Se questo può anche farci spendere meno e consentirci di viaggiare su mezzi un po’ più piccoli e molto più silenziosi. Per migliorare non solo la nostra vita, ma anche quella delle città in cui viviamo. Ma a traguardi come questi non si arriva dall’oggi al domani: è un work in progress, in cui ci sono tanti problemi da affrontare, errori da cui imparare. Cercando di capire come e quando si potranno superare, grazie a una sfida tecnologica in cui è impegnato mezzo mondo. Ma c’è una parte dell’Italia che non ne vuole sapere: se ne sta sull’orlo del fiume a tifare contro, sperando che tutto si risolva in una bolla di sapone. Si ciancia di posti di lavoro da difendere. Senza vedere che i maggiori costruttori investono ovunque in nuove fabbriche di batterie e di auto elettriche, tranne che qui. Smettiamo di vedere congiure ovunque e cominciamo a pensare all’auto elettrica per quel che è. Un’opportunità in più, non una minaccia. Cari No Watt, non ci ascolterete, ma ancora auguri.

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