Autobrennero: il caso delle ricariche (gratis) occupate dai soliti noti. Un boomerang, non voluto, di cui ci parla un amico di Vaielettrico.it, Paolo Mariano, che percorre regolarmente l’A22.
di Paolo Mariano
A me non capita spesso di ricaricare presso stazioni pubbliche, pur percorrendo (prima del lockdown) circa 5.300 km al mese. Come molti automobilisti “elettrici”, nella stragrande maggioranza dei casi ricarico a casa e al lavoro. Con buona pace di quanti evidentemente non guidano un’elettrica, ma strillano che la diffusione di questi veicoli sarà possibile solo con una capillare rete di colonnine.
AutoBrennero: 8 punti di ricarica, tutti gratis
Tuttavia di tanto in tanto mi capita di effettuare qualche spostamento a medio raggio per il quale la mia e-Golf richiede delle ricariche intermedie, di tipo fast. Questo mi ha fatto aprire gli occhi su alcune situazioni, a mio avviso paradossali e che ho pensato di condividere con i lettori di Vaielettrico.it. Ciò al fine di sensibilizzare utenti e gestori, nel tentativo di rendere sempre migliore l’esperienza d’uso dei primi e sempre più efficace il servizio reso dai secondi. Se davvero crediamo nel futuro della mobilità elettrica, dovremmo condividere delle regole comportamentali nuove. Pensare come fossimo già in molti a guidare elettrico e non in pochi eletti.Mi è capitato di recente di utilizzare la stazione di ricarica rapida messa a disposizione da A22 presso il parcheggio del casello di Rovereto Sud. L’Autobrennero ha da tempo messo a disposizione degli utenti 8 punti di ricarica FAST (colonnine ABB con collegamento ChaDeMo e CCS a 50 KW, oltre che type 2 a 42 KW). Al momento sono totalmente gratu
AutoBrennero: ecco dove si trovano, fuori e dentro
Si trovano presso le stazione autostradali Mantova Nord e Po Ovest, il parcheggio del casello di Affi davanti al McDonald, presso il parcheggio del casello Rovereto Sud. In autostrada (cosa molto rara) nelle stazioni di servizio Paganella Est (direzione sud) e Paganella Ovest (direzione nord). Qui attualmente sono in corso lavori di ristrutturazione, ma la colonnina è comunque utilizzabile accedendo al parcheggio confinante, anche se non + indicato). E poi a Bressanone presso il parcheggio del casello Bressanone/ Val Pusteria, e al Brennero presso l’area di servizio del Plessi Museum.
Questa piccola rete Fast gratuita consente di fatto di spostarsi con molta libertà. Ed è un esempio di lungimiranza dell’ente autostrada rispetto a una nascente esigenza che potrebbe trasformarsi in normalità. Cliccando qui trovate la mappa delle ricariche. E qui altre info su marche e potenze delle stazioni. Non ho per potuto fare a meno di notare alcune incongruenze, tanto da parte di chi ha messo a disposizione il servizio, quanto da parte degli utenti. Un vero peccato. Ma si può migliorare.
AutoBrennero, prima richiesta: servizi per chi ricarica
Secondo: troppi utenti che non vengono dall’A22
Seconda considerazione. La scelta di posizionare alcune stazioni fuori autostrada, per cause di forza maggiore, le rende di fatto disponibili non solo per gli utenti dell’autostrada, ma per chiunque. Questo di principio non sarebbe un problema, se non fosse che il buon senso suggerirebbe che venisse garantita una priorità per chi è in viaggio. E ha effettivo bisogno di una ricarica rapida per proseguire lo stesso con decorosi tempi di percorrenza. Ma il buon senso pare non sia così diffuso. Non è raro, infatti, che chi vive nelle vicinanze degli stalli di Affi, Rovereto e Bressanone, si rechi presso gli stessi al solo scopo di “rifornire” gratis. Si tratta spesso di studenti con una piccola auto elettrica che vogliono rifornire gratis. O a volte di pensionati ai quali nessuno ha mai spiegato che possono ricaricare anche a casa. A volte infine di utenti che (si, capita anche questo) non hanno mai considerato, prima di acquistare un’elettrica, che avrebbero avuto bisogno di uno garage con la corrente.
Ricaricano gli automobilisti locali. E tu aspetti…
Mi chiedo se non sia possibile per l’AutoBrennero legare in qualche modo l’utilizzo della colonnina ad esempio al Telepass. Magari definendo anche una durata massima della ricarica e facendo in modo che sia autorizzato solo per chi è appena uscito dal casello. Questo permetterebbe di offrire il servizio a chi davvero è il destinatario del servizio stesso. Ha poco senso che un utente che viaggia da Bologna a Bressanone, e si ferma a Rovereto appositamente per caricare, debba attendere magari un’ora. Questo perché lo stallo è occupato da chi vive a Rovereto, che potrebbe caricare altrove, ma semplicemente approfitta del servizio.
La mia esperienza a Rovereto Sud
Mi è capitato di recente di fermarmi per una carica fast presso la stazione di Rovereto Sud. Ero fermo da circa 10 minuti, ma avevo bisogno di raggiungere almeno il 70% di carica per raggiungere la mia destinazione (Bressanone). Arrivavo quasi completamente scarico da Bologna. Dopo poco vedo arrivare un carro attrezzi con a bordo un furgone elettrico Nissan. Sono sceso dall’auto e il proprietario del furgone mi è venuto incontro. Chiedendomi la cortesia di spostare per qualche minuto la mia auto in modo che il carro attrezzi potesse avvicinarsi allo stallo con il furgone a bordo e collegarlo al cavo. Questo per ricaricare a sufficienza per poter scendere dal carro attrezzi e parcheggiare, in attesa poi di poter fare una ricarica che gli consentisse il rientro a casa.
Chi ha la Tesla ha i Supercharger riservati, quindi…
I guidatori di auto Tesla Model 3, che dispongono di una rete di Supercharger ad uso esclusivo, possono ovviamente utilizzare anche le colonnine fast dell’AutoBrennero. Innegabile diritto. Ci mancherebbe. Tuttavia, in funzione della sensibilità invocata, chiedo loro cortesemente, di riflettere prima di fermarsi in una colonnina Fast gratuita a 50 KW di A22. Chiedetevi se forse potete lasciare libero quello stallo a chi i Supercharger Tesla da 150 KW non li può utilizzare (questo vale per tutte le auto diverse da Tesla). Se la risposta è no, fate pure. Ma se la risposta è si, un utente meno fortunato vi sarà riconoscente.
Considerazione finale. In questo momento storico in cui la diffusione delle auto elettriche è ancora modesta. Se noi “pionieri” rimaniamo a piedi, anche solo perché siamo sbadati, involontariamente comunichiamo che le auto elettriche non hanno sufficiente autonomia.
–— Leggi anche: la mia vita in e-Golf, più di 5 mila km al mese. Di Paolo Mariano