A questi costi di ricarica, ci scrive una lettrice arrabbiata, c’è da sentirsi presi in giro e pensare a un ritorno all’auto a metano. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che per i vostro quesiti potete scrivere alla mail info@vaielettrico.it .
A questi costi di ricarica mi devo sentire presa in giro? Se non ci sono vantaggi…
“Anche io sono rimasta molto turbata e arrabbiata dalle nuove tariffe dell’Enel. E il mio primo pensiero, se i costi non diminuiscono, è ritornare ad un’ auto a gas, se non abbiamo vantaggi e non ci preservano ma ci obbligano a tariffe stratosferiche. Una persona potrebbe anche INCAZZARSI…e sentirsi presa in giro…“. Lettera firmata.
Dai rincari ci si difende comunque meglio che con il metano
Risposta. Capiamo l’amarezza nel vedere le tariffe di ricarica pubblica salire mentre il costo dell’energia diminuisce. Ma, come spiegato più volte, ci sono molti modi per difendersi, che col metano non esistono. Il primo, il più ovvio, è (per chi può) ricaricare a casa, a prezzi sicuramente inferiori rispetto alle colonnine pubbliche. Anche per chi non ha contratti particolari, ma è legato alla cosiddetta “maggior tutela” : il prezzo al kWh da aprile è sceso a 0,23 cent (-53%). Contro 0,69 che paghi nelle colonnine AC di Enel X Way e 0,60 nelle Be Charge dell’ENI. Per chi non può ricaricare a casa, l’arma di difesa è data dagli abbonamenti, ovvero l’acquisto di pacchetti di kWh a un prezzo molto competitivo. Gli abbonamenti di Be Charge partono da 0,35/kWh, quelli di Enel X Way da 0,31: ovviamente più kWh acquisti più il prezzo medio scende. Con il metano queste opportunità non ci sono. Ci sono distributori più cari e altri meno, ma i prezzi restano alti, in media tra 1,617 e 1,699 euro/kg. E quelli paghi, senza alternative di rifornimenti a casa né abbonamenti.
- Ma io pensavo che…Malintesi e false credenze tra chi guida un’elettrica: il nuovo VIDEO di Paolo Mariano