741 milioni per le ricariche sono in arrivo con il PNRR. Il primo bando è previsto per dicembre, dopo una fase di consultazione. Fuori città favoriti i distributori.
741 milioni per le ricariche, con potenza almeno 100 kW
I soldi del bando serviranno per coprire fino al 40% delle spese di realizzazione delle stazioni. A fine anno si prevede si lanciare una prima gara, che resterà aperta 90 giorni. Le successive entro il 2024. L’obiettivo è di realizzare almeno 7.500 stazioni di ricarica super-veloci su strade extraurbane (no autostrade) e almeno 13.755 stazioni veloci nei centri urbani. La graduatoria di ogni bando sarà redatta sul ribasso offerto sulla percentuale massima di contributo in conto capitale (40%), corretto da specifici fattori premiali. E la consultazione, aperta fino al 6 giugno, serve proprio ad affinare i criteri di punteggio. In particolare 360 milioni sono destinati a stazioni extra-urbane con potenze di almeno 175 kW per punto di ricarica, espandibili fino a 350 kW. I restanti 353 milioni per ricariche nei centri urbani con almeno 100 kW di potenza ciascuna.
Al Sud il 40% delle nuove ricariche in città
Tutte le stazioni di ricarica devono essere accessibili 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. E interoperabili tra i diversi gestori, con facilità di pagamento. È previsto un costo di investimento massimo per stazione di ricarica di 81 mila euro per fornitura e messa in opera degli impianti. A cui aggiungere i costi di connessione alla rete ed di progettazione. E ogni stazione dovrà essere attivata entro 12 mesi dall’aggiudicazione del contributo. Si tratta, come si vede, di un progetto molto ambizioso, seguito dal Ministero della Transizione Ecologica. A oggi il totale delle infrastrutture non arriva a 15 mila, in larghissima parte stazioni in AC, con ricariche lente. Qui parliamo invece di colonnine fast e super-fast, con potenza di almeno 100 kW in corrente continua. Ed è previsto che almeno il 40% delle nuove stazioni in città venga installato al Sud, finora molto penalizzato.
741 milioni per ricariche: perché favorire i distributori?
Quel che già lascia perplessi gli addetti ai lavori è il fatto che, nei criteri di aggiudicazione, installare nei distributori su strade extra-urbane comporta già un punteggio alto. Qui le aggiudicazioni avverranno sulla base di lotti nei quali verranno divise le Regioni (20×20 km). L’esigenza di stazioni in ciascun lotto è stata determinata con il supporto di RSE. Tenendo conto del livello minimo di infrastrutture di ricarica per km2 necessario a garantire una base uniforme. E, appunto, “del numero di stazioni di servizio di carburanti tradizionali presenti in ciascun lotto, al fine di privilegiarne l’utilizzo”. Quale sia la ratio di questa scelta non è dato sapere, dato che si rischia di mettere le Oil company in condizioni di privilegio. Per le ricariche in città, invece, le gare si faranno su lotti che corrispondono alle province. Con criteri come la disponibilità di parcheggi e box auto privati per nucleo familiare e la penetrazione attuale di auto elettriche. Ma anche la vocazione turistica dei comuni e la qualità dell’aria.