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Viaggi elettrici 2 / In Puglia con l’Audi Q4, un mezzo strazio

L'Audi Q4 e-tron di Luca, il lettore che racconta quant'è difficile la ricarica al Sud.

viaggi elettrici 2Viaggi elettrici 2 / Un altro lettore racconta la vita vera in elettrico per spostamenti più lunghi del piccolo cabotaggio quotidiano. Dopo Giovanni, un veneto con la Skoda Enyaq (foto a fianco), oggi è la volta di Luca, siciliano dotato di una Audi Q4 e-tron e di una buona dose di ironia. Chi vuole condividere il suo racconto, può scriverci alla mail info@Vaielettrico.it.

                                      di Luca Cantore

“La mia esperienza nell’elettrico non nasce da ideologie new age o simili. Ma, vuoi la curiosità, vuoi la fiducia nella tecnologia, ho prima accolto e poi accettato la proposta del venditore della concessionaria Audi di Siracusa. Che mi proponeva in (quasi) pronta consegna la fighissima Q4 E-tron. E sia“.

In viaggio con la moglie: qualche patema di troppo per rifornire.

Viaggi elettrici 2 / Soste pianificate a Messina e a Cosenza in A2

“I primi di Agosto ne sono divenuto possessore. Ed ho iniziato a mettere in pratica l’esperienza di altri, letta sui vari forum in attesa della consegna, riguardo a colonnine, prese schuko, AC, DC, fast, ultrafast, Ionity (questo sconosciuta) etc. Presa dimestichezza con l’utilizzo urbano o le brevi distanze e gite fuori porta, la settimana scorsa sono partito alla volta della Puglia (mia terra natia) col solo fine di testare l’auto. E di screditare tutti i miscredenti inquinatori-termici-emissori-di-andiride-carbonica che tifavano per vedermi tornare a casa seduto nella cabina di un carroattrezzi con l’auto scarica. Partenza alle 10 con carica (eccezionalmente) al 100% ed itinerario dettato dall’app ABRP, che indicava due soste. Precisamente una a Messina, un’altra a Cosenza lungo la A2 in un’area di servizio, per complessivi 37 minuti e 29,6 KW/h erogati.

Viaggi elettrici 2 / Ansia da ricarica: uno stop in più

Eccezionale la previsione dell’app, che ha azzeccato la percentuale residua di carica all’arrivo nella prima colonnina. Eseguito l’imbarco sul traghetto, velocizzato dall’acquisto online del biglietto con cui scavalcare la fila alla biglietteria, io e la mia famiglia ci siamo goduti la traversata sul ponte. Scesi a Villa San Giovanni, abbiamo fatto tappa alla prima bottega incontrata sul cammino, programmando una sosta extra alla prima area di servizio della Salerno- Reggio. Vittima dell’ansia da residuo di batteria, ne ho approfittato per fare una ricarica extra durante la consumazione del caffè. Una volta ripartiti, ho tenuto fede all’indicazione dell’App, facendo una sosta nell’area di servizio di Cosenza Nord  per 30 minuti e 23 KWh. La consumazione al bar ed i bisogni fisiologici sono quindi stati eseguiti in tempi più lunghi del solito. Lasciando ad esempio il posto in fila alla cassa alla riconoscente anziana (ora più ottimista sulle nuove generazioni…).

“Occupare lo spazio dopo la ricarica mi costa €12,29”

Siamo arrivati a destinazione nel pomeriggio con un’ora di ritardo rispetto alle abitudini termiche. E un residuo di batteria tale da permettermi un giro a Castellaneta Marina e Castellaneta centro (ora cittadina onoraria di Vasco Rossi!!). La sera ho collegato l’auto ad una colonnina AC da 22 KW (a Castellaneta non ci sono ancora colonnine fast). E, complice la bella serata, abbiamo scarpinato nel centro storico e mangiato benissimo in una panineria gourmet che ha in menù anche favolosi panzerotti dal ripieno inusuale. L’auto ha stazionato alla colonnina per 12 ore e mezza(!!) , cioè fino alla mattina. Delle quali 9 in ricarica ed il restante tempo in formula-parcheggio, che mi è costato ben 12,29 euro…. Ho pagato il prezzo dell’inesperienza: sapevo che terminata la carica scatta il sovrapprezzo per l’occupazione passiva della colonnina, non pensavo incidesse così tanto. Amen.

Brutta sorpresa: a Cosenza la Fast è fuori servizio

Nei giorni a seguire abbiamo fatto i turisti visitando Alberobello e Fasano, quindi lo zoo e l’annesso parco per l’esaltazione dei miei figli. L’auto, nel lento e tortuoso tragitto, ha dimostrato la sua parchezza, arrivando ad una considerevole media di 13/14 kwh per 100 km.Il viaggio di ritorno (con batteria al 96% stavolta) è proseguito con andatura dettata dai persistenti autovelox e tutor nel tratto della SS 106 Ionica. Per poi abbandonarmi a velocità “normali” lungo la A2 Salerno- Reggio. La collaudata app ABRP mi indicava una sosta a Cosenza, questa volta non nell’area di servizio, ma nel centro abitato. Storcendo un po’ il muso, ho seguito le indicazioni raggiungendo una colonnina fast DC nel bel mezzo del “parcheggio dell’amore”. E le testimonianze dei fazzolettini accartocciati a terra suggerivano la provenienza del nome… Non è stato, amorevole, invece, l’effetto che ho avuto nello scoprire il messaggio di “non disponibile” sul display. Panico.

Era l’unica ricarica DC fino a Villa San Giovanni

Ho attivato quindi l’altra app deputata ai viaggi green (Nextcharge) scoprendo che:

  1. La colonnina era già indicata fuori servizio;
  2. Non vi erano altre colonnine DC lungo il tragitto verso Villa San Giovanni.

Terminata l’imprecazione per le ragioni di cui al punto 1), sono iniziate quelle ancor più massicce per quelle di cui al punto 2). Cercando una soluzione con ABRP, nulla. Chiedendo lumi al navigatore della mia Audi trovavo l’allegro suggerimento di una sosta in una vicina colonnina da 21Kw per sole 6 ore o giù di lì. Lo sguardo poco contento di mia moglie mi ha insinuato il sospetto che anche lei, in cuor suo, appartenesse alla categoria inquinator-itermici-emissori-di-andiride-carbonica.

“Inversione di marcia per poter ricaricare

Disinstallata l’app ABRP dal mio telefono, ho fatto alla vecchia maniera, proseguendo in direzione sud, per poi fare inversione alla prima uscita. Riprendere poi la direzione Salerno e quindi fermarmi alla già nota colonnina nell’area di servizio Cosenza Nord testata all’andata. Portata la carica al 100 % (per oltre un’ora di sosta), abbiamo ripreso il viaggio. Scoprendo che dall’altra parte della carreggiata, nell’area di servizio speculare a quella in cui eravamo, vi era un’altra colonnina DC funzionante. Colonnina dii cui non è stata trovata traccia nemmeno nell’app Nextcharge (a ragion veduta disinstallata per punizione). Il ritorno a Siracusa, con oltre due ore di ritardo rispetto all’esperienza termica è avvenuto con ricarica del 11%

IN CONLUSIONE. L’auto è una figata e non mi pento dell’acquisto. Sono fiducioso che in un futuro imminente le colonnine fast ed ultrafast (ce n’è solo una dozzina da Roma in giù, comprese le Tesla) prendano piede anche oltre la linea gotica. Il fatto che io abbia pannelli fotovoltaici a casa tiene in piedi la scelta avveniristica (limitatamente al territorio) dell’auto elettrica. Scelta che, a mio parere, diversamente non troverebbe nessuna logica se la sola risorsa fosse la colonnina pubblica. Chiudo con tre ironici hashtag: #VivailSud, #iopionieredelleelttrico e… #chicazzomelhafattofare“.

— Qui il video-test della Audi Q4 firmato da Paolo Mariano

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