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Viaggi elettrici 2 / In Puglia con l’Audi Q4, un mezzo strazio

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L'Audi Q4 e-tron di Luca, il lettore che racconta quant'è difficile la ricarica al Sud.

viaggi elettrici 2Viaggi elettrici 2 / Un altro lettore racconta la vita vera in elettrico per spostamenti più lunghi del piccolo cabotaggio quotidiano. Dopo Giovanni, un veneto con la Skoda Enyaq (foto a fianco), oggi è la volta di Luca, siciliano dotato di una Audi Q4 e-tron e di una buona dose di ironia. Chi vuole condividere il suo racconto, può scriverci alla mail info@Vaielettrico.it.

                                      di Luca Cantore

“La mia esperienza nell’elettrico non nasce da ideologie new age o simili. Ma, vuoi la curiosità, vuoi la fiducia nella tecnologia, ho prima accolto e poi accettato la proposta del venditore della concessionaria Audi di Siracusa. Che mi proponeva in (quasi) pronta consegna la fighissima Q4 E-tron. E sia“.

viaggi elettrici 2
In viaggio con la moglie: qualche patema di troppo per rifornire.

Viaggi elettrici 2 / Soste pianificate a Messina e a Cosenza in A2

“I primi di Agosto ne sono divenuto possessore. Ed ho iniziato a mettere in pratica l’esperienza di altri, letta sui vari forum in attesa della consegna, riguardo a colonnine, prese schuko, AC, DC, fast, ultrafast, Ionity (questo sconosciuta) etc. Presa dimestichezza con l’utilizzo urbano o le brevi distanze e gite fuori porta, la settimana scorsa sono partito alla volta della Puglia (mia terra natia) col solo fine di testare l’auto. E di screditare tutti i miscredenti inquinatori-termici-emissori-di-andiride-carbonica che tifavano per vedermi tornare a casa seduto nella cabina di un carroattrezzi con l’auto scarica. Partenza alle 10 con carica (eccezionalmente) al 100% ed itinerario dettato dall’app ABRP, che indicava due soste. Precisamente una a Messina, un’altra a Cosenza lungo la A2 in un’area di servizio, per complessivi 37 minuti e 29,6 KW/h erogati.

Viaggi elettrici 2 / Ansia da ricarica: uno stop in più

Eccezionale la previsione dell’app, che ha azzeccato la percentuale residua di carica all’arrivo nella prima colonnina. Eseguito l’imbarco sul traghetto, velocizzato dall’acquisto online del biglietto con cui scavalcare la fila alla biglietteria, io e la mia famiglia ci siamo goduti la traversata sul ponte. Scesi a Villa San Giovanni, abbiamo fatto tappa alla prima bottega incontrata sul cammino, programmando una sosta extra alla prima area di servizio della Salerno- Reggio. Vittima dell’ansia da residuo di batteria, ne ho approfittato per fare una ricarica extra durante la consumazione del caffè. Una volta ripartiti, ho tenuto fede all’indicazione dell’App, facendo una sosta nell’area di servizio di Cosenza Nord  per 30 minuti e 23 KWh. La consumazione al bar ed i bisogni fisiologici sono quindi stati eseguiti in tempi più lunghi del solito. Lasciando ad esempio il posto in fila alla cassa alla riconoscente anziana (ora più ottimista sulle nuove generazioni…).

“Occupare lo spazio dopo la ricarica mi costa €12,29”

viaggi elettrici 2Siamo arrivati a destinazione nel pomeriggio con un’ora di ritardo rispetto alle abitudini termiche. E un residuo di batteria tale da permettermi un giro a Castellaneta Marina e Castellaneta centro (ora cittadina onoraria di Vasco Rossi!!). La sera ho collegato l’auto ad una colonnina AC da 22 KW (a Castellaneta non ci sono ancora colonnine fast). E, complice la bella serata, abbiamo scarpinato nel centro storico e mangiato benissimo in una panineria gourmet che ha in menù anche favolosi panzerotti dal ripieno inusuale. L’auto ha stazionato alla colonnina per 12 ore e mezza(!!) , cioè fino alla mattina. Delle quali 9 in ricarica ed il restante tempo in formula-parcheggio, che mi è costato ben 12,29 euro…. Ho pagato il prezzo dell’inesperienza: sapevo che terminata la carica scatta il sovrapprezzo per l’occupazione passiva della colonnina, non pensavo incidesse così tanto. Amen.

viaggi elettrici 2Brutta sorpresa: a Cosenza la Fast è fuori servizio

Nei giorni a seguire abbiamo fatto i turisti visitando Alberobello e Fasano, quindi lo zoo e l’annesso parco per l’esaltazione dei miei figli. L’auto, nel lento e tortuoso tragitto, ha dimostrato la sua parchezza, arrivando ad una considerevole media di 13/14 kwh per 100 km.Il viaggio di ritorno (con batteria al 96% stavolta) è proseguito con andatura dettata dai persistenti autovelox e tutor nel tratto della SS 106 Ionica. Per poi abbandonarmi a velocità “normali” lungo la A2 Salerno- Reggio. La collaudata app ABRP mi indicava una sosta a Cosenza, questa volta non nell’area di servizio, ma nel centro abitato. Storcendo un po’ il muso, ho seguito le indicazioni raggiungendo una colonnina fast DC nel bel mezzo del “parcheggio dell’amore”. E le testimonianze dei fazzolettini accartocciati a terra suggerivano la provenienza del nome… Non è stato, amorevole, invece, l’effetto che ho avuto nello scoprire il messaggio di “non disponibile” sul display. Panico.

Era l’unica ricarica DC fino a Villa San Giovanni

Ho attivato quindi l’altra app deputata ai viaggi green (Nextcharge) scoprendo che:

  1. La colonnina era già indicata fuori servizio;
  2. Non vi erano altre colonnine DC lungo il tragitto verso Villa San Giovanni.

Terminata l’imprecazione per le ragioni di cui al punto 1), sono iniziate quelle ancor più massicce per quelle di cui al punto 2). Cercando una soluzione con ABRP, nulla. Chiedendo lumi al navigatore della mia Audi trovavo l’allegro suggerimento di una sosta in una vicina colonnina da 21Kw per sole 6 ore o giù di lì. Lo sguardo poco contento di mia moglie mi ha insinuato il sospetto che anche lei, in cuor suo, appartenesse alla categoria inquinator-itermici-emissori-di-andiride-carbonica.

viaggi elettrici 2“Inversione di marcia per poter ricaricare

Disinstallata l’app ABRP dal mio telefono, ho fatto alla vecchia maniera, proseguendo in direzione sud, per poi fare inversione alla prima uscita. Riprendere poi la direzione Salerno e quindi fermarmi alla già nota colonnina nell’area di servizio Cosenza Nord testata all’andata. Portata la carica al 100 % (per oltre un’ora di sosta), abbiamo ripreso il viaggio. Scoprendo che dall’altra parte della carreggiata, nell’area di servizio speculare a quella in cui eravamo, vi era un’altra colonnina DC funzionante. Colonnina dii cui non è stata trovata traccia nemmeno nell’app Nextcharge (a ragion veduta disinstallata per punizione). Il ritorno a Siracusa, con oltre due ore di ritardo rispetto all’esperienza termica è avvenuto con ricarica del 11%

IN CONLUSIONE. L’auto è una figata e non mi pento dell’acquisto. Sono fiducioso che in un futuro imminente le colonnine fast ed ultrafast (ce n’è solo una dozzina da Roma in giù, comprese le Tesla) prendano piede anche oltre la linea gotica. Il fatto che io abbia pannelli fotovoltaici a casa tiene in piedi la scelta avveniristica (limitatamente al territorio) dell’auto elettrica. Scelta che, a mio parere, diversamente non troverebbe nessuna logica se la sola risorsa fosse la colonnina pubblica. Chiudo con tre ironici hashtag: #VivailSud, #iopionieredelleelttrico e… #chicazzomelhafattofare“.

— Qui il video-test della Audi Q4 firmato da Paolo Mariano

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58 COMMENTI

  1. Una considerazione. Nei vari resoconti di viaggio sento parlare spesso di colonnine fuori servizio. Ma come mai sono così inaffidabili?

  2. Sono d’accordo sul fatto che bisognerebbe avere più rispetto per gli altri utenti delle colonnine perché aspettare tre ore per poter ricaricare solo perché un fighetto con l’Audi da 50.000€ ha deciso di tenere in bella mostra la sua macchina fregandosene degli altri, è veramente inaccettabile specie al sud dove le possibilità di ricarica sono molto poche. Tralasciamo le lamentele per aver pagato 12€ di stallo vettura, questo dimostra ancor più l’arroganza di chi pensa solo a sé stesso..

    • Si sono d’accordo però nessuno te lo dice quando vai ad acquistare un EV , mentre dovrebbe essere d’obbligo che ti venga spiegato il bon ton , prima di fare ricerche sul EV da profano pensavo anche io pensavo che i posti segnati per le elettriche fossero parcheggi riservati a loro ( alla pari di quelli per gli invalidi) e quando serviva le ricaricavano perché ero ingnorante in materia, poi leggendo in vari forum ho imparato.

      • Ma semplicemente non te lo dicono perché i venditori sono venditori, mica conoscono il viaggiare elettrico a parte pochi casi.

        • Neanche questo è vero perché il venditore che mi ha venduto la mia la usa tutti i giorni, di fatti come dati me né a forniti più di quelli che di solito necessitano, però sul fatto delle colonne è stato sferrato su dove trovare quelle gratuite ma non sul modo corretto di utilizzo, unica pecca che posso da gli.

          • Ah beh allora quella è proprio una mancanza…sono cose importanti e penso andrebbero meglio regolamentate tra l’altro…

  3. Davvero un bellissimo racconto, anche io ho la macchina elettrica Honda E, e non mi pento ma ho avuto stessi problemi per un viaggio con mio figlio di 26 anni che è super bravo con tutti ap, etc…
    Un viaggio da Milano a Venezia era la stessa problema le colonine non funzionano,, sono pochi.
    A volte occupati dalle machine non elettriche… Comunque una bella esperienza alle resistenza della pazenza.
    Speriamo tanto che migliori tutto come in altre paesi civile.

    • Milano Venezia c’è ne sono tante di colonnine, strano…. ma che auto era? Perché pianificando la sosta con spazio per il piano B non dovrebbero esserci problemi (per dire io mentre facevo Padova Alba e altra volta nel ritorno da un viaggetto sempre di 400 km di mi son guardato app, visto da App Nextcharge colonnina occupata – da altra EV – ho anticipato la sosta alla colonnina prima, per evitare di dover aspettare a destinazione. Magari arrivando alla colonnina quello poteva aver quasi finito, ma se mi fossi trovato un caso che appunto fa ricarica alla fast sino al 100% senza spostarsi sulla AC, o uno che occupasse anche se già al 100% la colonnina, avrei aspettato chissà quanto)

  4. Bel racconto fatto molto bene, e molto fruibile gli inconvenienti possono succedere anche con termico, un rottura al motore o quant’altro.
    Consiglio anche io oltre alle APP già citate anche PCC. Poi Be Charge , Enel x , e se avevi telepass avevi una ricarica gratuita al giorno e anche prenotazione colonnina come altre app dei gestori.

    Si al momento è l’unico svantaggio che si ha nei lunghi tragitti, ci vorrebbe un App unificata

    • Secondo voi quanto ci vorrà ad averla questa App unificata? Ricordate i primi cellulari? Dove c’era la linea Omnitel non prendeva la Tim e viceversa. Poi è arrivato il roaming e oggi puoi telefonare dalla Turchia come fosse dietro l’angolo. Sono questi i problemi, o sono i ghiacci dell’Antartico che si sciolgono e il Mediterraneo che si desertifica?

      • E si noi della vecchia generazione ce lo ricordiamo, visto che prima non c’era neanche quello.
        In realtà potrebbe già esserci secondo me manca la volontà degli operatori, perché c’è pur sempre concorrenza e meno interscambio di dati e meno facile perdere un cliente.

      • Però ci sono app che vanno in roaming con tutti, ad esempio Nextcharge, salvo pochi casi, come A2A di Milano che non ha interoperabilità con nessuno per volontà aziendale.

        • Il nostro amico Luca è stato “fregato” proprio da Nextcharge che non segnalava una colonnina di Enel X. E Nextcharge non informa puntualmente sull’operatività delle colonnine.

  5. Questo simpatico racconto mi rende sempre più consapevole che ad oggi fare il passo verso l’elettrico è a mio avviso prematuro. Il nostro paese si deve prima dotare di una quantità di punti di ricarica uguale o superiore a quella delle attuali stazioni di servizio. Il fatto che ora, se devo fare un percorso superiore ai 150/200 km., lo debba programmare con soste e tempi di ricarica lunghi non lo trovo fattibile. La motricità elettrica a mio avviso decollerà quando si potrà usare con le stesse modalità di quella termica.

    • Concordo in pieno sulle capacità narrative di Luca. Non concordo però sulle sue conclusioni e sui commenti di chi ha letto il godibilissimo racconto “con il paraocchi”. Tutti i contrattempi dell’ottimo Luca (lo ringrazio personalmente per il contributo) derivano solo dalla sua inesperienza. Altrimenti avrebbe scaricato l’App di Enel X (che gestisce direttamente l’80% delle stazioni di ricarica in Italia, compresa quella di Cosenza Est, e ne aggrega un altro 10%), avrebbe visto che è accessibile anche in direzione Sud, avrebbe potuto prenotarla con 15 minuti di anticipo, avrebbe visto che l’alternativa era fuori servizio, sarebbe stato al corrente della tariffa applicata per l’occupazione di una colonnina a carica terminata e avrebbe fatto in modo di liberarla più tempestivamente. Se farà tesoro di questa esperienza, l’anno prossimo lo stesso viaggio sarà una passeggiata. Detto questo, gli incovenienti capitano, ma se si vanno a cercare…

      • Per me questo è stato il problema della narrazione: è mancata questa conclusione all’articolo. Lui se la è presa con le App, che tra l’altro sono ottime e semplificano la vita. Ma oltre a non aver visto l’app di EnelX, non ha guardato al famoso piano B…. specialmente (o forse esclusivamente oramai?) al Sud, non dovresti partire senza aver guardato il piano B, oltretutto se all’andata ad una colonnina è andata bene, perché non usarla anche al ritorno? Io la prima cosa che farei sarebbe rimanere su colonnine già testate all’andata…quella DC al ritorno non era funzionante, ma se avesse pianificato (che poi vuol dire guardare un paio di minuti il telefono…non è che si toglie chissà quanto tempo ad altre attività) magari anche sbagliando e ignorando l’esistenza di colonnina di Cosenza, avrebbe caricato prima tenendosi un bel margine.

        D’altronde io se per fare un viaggio ho bisogno di caricare, ad esempio, l’80% della batteria, piuttosto che caricare quando sono al 20% fino al 100%, preferisco fermarmi due volte al 40% e arrivare all’80%…tra l’altro caricando comunque più velocemente quindi il tempo che perdi per raggiungere la seconda colonnina rimane in parte mitigato dalla maggior velocità di ricarica.

        Infine caricare al 100% come ha fatto alla fast di Cosenza…non so, ma mi pare un patimento inutile…a meno che non avesse altro da fare…io ad esempio ho caricato dal 24% al 98% alla fast per il fatto che seppur volessi arrivare all’85, la carica era troppo veloce e non ho fatto in tempo a mangiare (e sono andato al Burger King, mica al ristorante!). Il piano era cambiato perché ci sarebbe stata una colonnina (gratuita tra l’altro, ma questo era il lato negativo forse) comoda di fronte all’ingresso, ma sono arrivato qualche secondo dopo un altro che ha caricato la sua, e ho scoperto che la seconda AC di quella colonnina aveva un problema al blocco del connettore. Quella colonnina avrebbe concesso più tempo per mangiare, per poi spostarsi alla fast per fare un breve giro nel centro commerciale, per cui sarebbe stata comoda….

        • Grande Andrea!!Sei il primo che si rammarica di aver ricaricato troppo velocemente. Però hai ragione. è capitato anche a me di trovare solo una fast dove mi ero fermato per pranzare. Fra il primo e il secondo sono uscuto a staccarla.

          • Non penso di essere il primo…solo che spesso (non sempre) chi si lamenta dei tempi di ricarica coincide con chi ancora non guida un EV… più che lamentele sono timori in pratica.

            Poi ovviamente se si parla di una o due ricariche oltre l’autonomia della macchina il discorso che ho fatto ha senso, se già ne devi fare di più allora potresti trovarti ad aver mangiato e aver fatto la pausa dove prendi un caffè e fai 4 passi dopo la sosta che hai mangiato e hai fatto ad esempio già minimo 300 km (150 alla partenza e 150 dopo la sosta pasto… faccio esempio con una delle PSA, non di auto con chissà che batteria). Ma già vorrà dire che hai fatto 450 km e ti stai fermando per farne ancora…non tutti fanno viaggi così lunghi, io Savona Roma sempre in treno (e avevo delle termiche ai tempi!)

          • Infatti, io mi comporto come te. Se viaggio per lavoro, sempre in Treno oltre i 300 km. A prescindere dal tipo di vettura. Se viaggio per piacere, chi se ne fotte dei tempi per la ricarica? Me la godrò comunque di più andandomene a spasso che a guidare. Però è vero (e anche bello) che non siamo tutti uguali.

  6. I miei sentiti complimenti a Luca Cantore. Ho adorato il tuo articolo, lo spirito, l’autoironia, la pazienza ma soprattutto gli argomenti scelti e il modo con cui li ha trattati. Scrivi molto bene Luca, è stato un piacere leggerti, sei in gamba e grazie per aver condiviso #continuaascriverci #nonmollare #compraundiamanteatuamoglie

  7. L’errore basilare secondo me è stato quello di affidarsi completamente al software di navigazione , in questo caso ABRP, attualmente non esiste ancora un software di navigazione veramente pratico e affidabile per le EV se escludiamo avviamento quello di Tesla.
    Bisogna innanzi tutto prima di partire farsi un idea di cosa c’è a disposizione nell’itinerario in modo da essere pronti per il piano B, poi bisogna leggersi le recensioni delle colonnine capire se sono funzionanti, pratiche , quali abbonamenti ci vogliono ecc.
    Tutto questo per non partire completamente sprovveduti e muoversi con cognizione di causa.
    E’ tassativo non affidarsi completamente ad una sola colonnina, può succedere qualsiasi cosa che la renda inservibile e bisogna avere sufficiente carica residua e vicinanza ad un un’altra colonnina di riserva fast.
    Le uniche stazioni a cui si può dare un alta affidabilità e presumibilmente non serve il piano B sono quelle multi stallo tipo Ionity e Enel Via Flex
    Bisogna fare un po di tirocinio, ma una volta imparato il tutto diventa più fattibile, soprattutto su itinerari abituali, almeno su distanze tipo 500km.
    Per distanze superiori o zone poco servite, se capita spesso di dover fare questo tipo di viaggi , lascerei stare tutte le marche e prenderei solo Tesla M3 se possibile Long range

    • Ha mai provato Power Cruise Control? E’ più affidabile perchè rileva i dati reali direttamente dall’auto.

      • A me non piace molto una cosa di PCC, se viaggio pensando di usare tutta la batteria dell’auto, rischio di pianificare una sosta togliendo spazio al piano B.
        A meno che nn abbia una spunta per pianificare le soste lasciando il piano B nel tragitto….

        • Vero, solo Leonardo Spacone che ha ceato PCC ha il coraggio di arrivare alla colonnina pianificata con l’1% di carica residua.Ma è una sfida contro se’ stesso

          • Lui ha anche fatto un opera di stress alla sua batteria molto utile contro detrattori e timorosi….la sua batteria aveva un SOH molto buono e era stata torturata pesantemente, oltre che essere della macchina che ha la peggiore nomea in fatto di batteria (leaf, nomea pessima ma forse immeritata imho…).

  8. Finchè non sarà possibile monitorare in tempo reale le colonnine trasmettendo tramite app lo stato delle stesse, se in funzione e occupate, e la possibilità di prenotarle da remoto, ogni viaggio oltre i 300 km sarà avventuroso….mi sembra di tornare ai tempi dei primi bancomat, dove rischiavi di rimanere in bolletta se l’unico nel raggio di kilometri era fuori servizio.

    • La informo che le App più diffuse, per esempio JuicePass di Enel X, monitorano in tempo reale lo stato delle colonnine, se occupate o fuori servizio, e consentono di prenotarle con 15 minuti d’anticipo.

  9. Bisogna sempre avere un piano B. Quando affronto un lungo viaggio con la mia auto elettrica e ho intenzione di fermarmi ad una colonnina do per scontato che sarà guasta e ho già in mente un’alternativa.

  10. Non capisco perché consideri solo le ricariche fast o superfast .Nelle disprezzate colonnine “in AC normali “ da 22kW che sono dappertutto ,afferma occorrano invece 6 ore per caricare: ha una batteria da 120kWh? Quanto carica in AC? La mia Zoe sfrutta tutti i 22 e mi è bastata una pausa pranzo per fare un rabbocco da 150 Km per farne 500 in totale

      • Ha scritto “in totale”, ovvero 350km + i 150 del rabboccò in AC durante il pranzo.
        Quindi 500km IN TOTALE.
        Ora è più chiaro?

        • Eh sì mi ero corretto ma ero quello che intendevo…non ci sta molto 350 km di autonomia autostradale per la Zoe….ma per niente…e anche 150 km durante il pranzo (penso un ora…22 kWh…di più in genere allora non sarebbe solo pranzo) vorrebbe dire consumi di 14,5 kWh/100 km…la Zoe in autostrada (come tutte le EV) andrà almeno a 18 kWh/100 km…

          • No. Non mi ero corretto pensavo di aver inviato subito dopo il messaggio ma non lo avevo fatto…

    • perchè la maggior parte dei costruttori a malapena ti mette la AC trifase ad 11… ma quasi tutte hanno la monofase più la DC… e questo è incomprensibile… sei fortunato ( e lungimirante ) tu che hai scelto la Zoe, che monta la ac 22 + la DC…

      • Paga pegno con la DC a 50 kW, la DC a 100 kW PSA ti dà un bel vantaggio anche alle DC da 50 kW perché tieni i 52 kW sino al 80%, e oltre l’80% comunque carichi veloce…

  11. Io lo definirei EROE
    23.000 punti e rotti di ricarica su tutto il territorio nazionale.
    iI 20% nell’ intero sud Italia.
    Sul totale il 15% non è ancora operativo.
    Pertanto poco più di 19.000 punti funzionanti su tutta la Penisola Italiana.
    Sul territorio Nazionale abbiamo un Parco Auto circolante che S. & O. arriva a circa 40 milioni di unità (motocicli esclusi!!!!!!)
    50.000 euro per una Q4 ( versione Base a questo punto) e stare lì o ad aspettare un ora o a sperare di poter aspettare un ora ( per ricaricare).
    Ma dico io.
    Perché non aspettare che si evolvi in meglio sta tecnologia per poi acquistare un auto con autonomia simil termica?
    Ah giusto….è il sacrificio da compiere per salvare l’ ecosistema ambientale!

    • Bisognerebbe tenere presente che il cosiddetto “ecosistema ambientale” non è una cosa distante da noi, che non ci riguarda. .. È semplicemente la nostra vita e la sopravvivenza dei nostri figli

    • Perché non vi rendete conto, o siete troppo giovani o ciechi, io 1988 prima auto bianca, dopo un mese senza lavarla trovavi un po’ di polvere e moscerini sul muso, 2021 auto bianca dopo una settimana l’auto e nera di smog, non serve guardare nessuno dato lo abbiamo sotto gli occhi e non vogliamo rendercene conto 🤦🤦🤦

  12. Da utilizzatore di auto elettrica (ultra felice) invece di cercare di convincere gli scettici al riguardo del passare all’elettrico o meno posso solo dire: NON FATELO. Aspettate almeno che vi siano 1 colonnina ogni 1000 abitanti (o come più recentemente vociferano di voler fare i nostri geni al governo) 1 colonnina ogni 6 auto elettriche immatricolate. Infatti stante le colonnine presenti adesso sul territorio, se rimaniamo quelli di adesso e aumentano lentamente coloro che si convertono all’elettrico…riusciamo a godere ancora per un po’ trovando le poche colonnine esistenti (ed in lento aumento) sufficientemente libere. Se in massa la gente si convertisse all’elettrico …sarebbero guai per noi tutti…(vivendo in un paese che dice di voler passare all’elettrico, ma che spinge veramente poco sull’acceleratore delle infrastrutture di ricarca per i veicoli elettrici).

    • Anche perché se la tecnologia è questa ( parlo dei tempi di ricarica fuori casa) i punti di rifornimento dovrebbero essere il doppio se non il triplo di quelle presenti oggi sul territorio nazionale per le termiche ove mai si arrivasse a quei numeri.
      Ah se Xiaomi e Huawei iniziano a produrre auto.
      Con la loro leadership sul versante ricarica ultra fast…..per l’Europa Automobilistica sarà la fine.
      Altro che Alfa Tonale…..addio Pomigliano.

  13. L’applicazione Nextcharge si basa sulle segnalazioni degli utenti, se trovate una colonnina non segnalata invece di incazzarvi, segnalatela! Per mia esperienza dopo 2 o 3 giorni la aggiungo nel database ed è visibile per tutti!

  14. Secondo me l’errore iniziale è stato “fare il fighetto” in quanto la suddetta auto non è sicuramente quella che gode dell’efficienza migliore tra quelle in commercio oggi.
    Altro errore a mio avviso è quello di pensare che se non hai i pannelli fotovoltaici sul tetto non convenga acquistare una EV e invece è dimostrato che anche senza pannelli ma con un posto auto privato dove ricaricare la convenienza e l’utilizzo dell’auto elettrica sono un’esperienza unica, basta premunirsi di una wall box e avere almeno 6 kW di potenza nel contatore, cosa peraltro fattibile senza dover cambiare nulla.
    Poi dico, ma cosa sono 2 ore in più quando si è in ferie? Doveva marcare il cartellino? Io in ferie non guardo mai all’orologio e quindi non mi pongo il problema. Piuttosto il nostro lettore avrebbe dovuto farsi un pò più di esperienza con le app e con l’auto prima di partire per un viaggio in regioni che sappiamo bene per certe cose, come la ricarica, sono il quarto mondo (l’Italia intera anche il nord è il Terzo).
    Ultima cosa, lamentarsi di aver speso 12 euro e qualche centesimo con un auto da oltre 50 mila euro, per aver occupato uno stallo per oltre 3 ore del necessario lo trovo ingiustificato, io gliene avrei fatti pagare sicuramente di più e chissà cosa avrebbe detto se avesse lui stesso dovuto attendere 3 ore per avere una colonnina libera da 22kW perchè un fighetto con l’Audi elettrica l’ha presa come parcheggio personale.
    L’unico hastag che aprirei piuttosto dovrebbe essere #nonfareaglialtriquellochepossonofareate.

    • Sai cos’è? Che la gente, quella normale che già fa molta fatica a permettersi un’auto da 50.000 euro, non ha “quella per le ferie”, elettrica, con cui può permettersi di impiegare 2 ore in più a fare un viaggio ed essere green, e “quella per il lavoro”, termica, con cui in pochi minuti, ovunque, fa il pieno di gasolio/benzina ed essere responsabile dell’inquinamento mondiale e del buco dell’ozono.. tutt’alpiù ne ha una, e dubito gliene fregherà molto di non essere green..

      • Quello che fa fatica a prendere l’auto da 50000€ la prende per fare il fighetto del “io posso perché c’ho i soldi”.
        Quello furbo, si compra 2 auto da 20000€ e gli rimangono i 10000€ per andare in vacanza.
        E se è ancora più furbo, almeno una delle 2 è elettrica, così con quello che risparmia ogni anno ci va in ferie.
        Ed i 10000€ li tiene da parte…

        • Allora, il più furbo di tutti ne compra una elettrica per tutti i giorni e ne noleggia una per le ferie, cosi gli restano 30000€ per le ferie e per il noleggio. Luca ha comprato quell’auto per curiosità e perché è convinto della bontà della tecnologia. A mio parere è stato più che coraggioso, per uno come me che abita in Lombardia sarebbe stato uno scherzo acquistare una BEV, tanto posso trovare colonnine in ogni angolo (dove abito io ce ne sono 5 nel raggio di 1000m) ma lui è siciliano e li le colonnine non si trovano dietro ad ogni angolo. Quindi i miei complimenti per aver intrapreso questa sfida che gli auguro di vincere in barba a tutti quelli che lo vorrebbero vedere di nuovo seduto su una termica.

      • Ma per tutti i giorni è incredibilmente più comoda l’auto elettrica, con cui non devi perdere tempo a fare rifornimento (lo fai mentre dormi), a meno di essere un rappresentante (e a volte nemmeno…. c’era un rappresentante che si era preso la Kona 64 kWh mi pare e non aveva che vantaggi, ma bisogna vedere di caso in caso, per me è un azzardo).

        È nei viaggi che l’elettrica mostra il lato debole, ma se appunto non ne fai troppo lunghi, e accetti di perdere 2 ore di tempo per il viaggio (fattibile se lo fai un paio di volte all’anno…un bel po’ meno fattibile se lo fai ogni settimana) in cambio dei vantaggi che hai tutti i giorni, allora ti basta una sola elettrica (e se spendi 50000€ hai già la Model3 , problemi che ha avuto in questo viaggio non li vedi di certo perché sopperisce lei alla tua inesperienza)

        • Perché continuate a dire perdere tempo il tempo non mai perso, se viaggio per lavoro sia con eletricittá che con le termiche le pause le faccio a prescindere, e son pagate, ne va solo della mia salute, se sono spostamenti non lavorativi comunque le faccio, la vita è frenetica anche troppo e se lei prende il sopravvento è finita, ricordatevi che ne abbiamo una sola

  15. Finalmente un intervento non ideologico che spiega il perché l’elettrico e sicuramente il futuro, ma attualmente se non sei dotato di fotovoltaico casalingo la scelta si rivela un po’ azzardata, in attesa di una distribuzione capillare delle colonnine.

    • Più che fotovoltaico è avere un garage oppure un posto auto dove ricarica… Ma prima di tutto 50.000€ ..
      Io aspetto .. se devo cambiare prima Hybrid poi tra 3 o 4 anni elettrico.

      • Si ok , ma non devi per forza avere 50000€ per una Audi , per esempio sfruttando gli incentivi con 25000€ si prende una ID3 VW poi nel tempo con i soldi risparmiati con carburante e manutenzione il finanziamento e meno pesante, ma il problema resta sempre la scarsa infrastruttura (poche colonnine)

    • Serve il garage, Gia’ con al linea di casa e’ ultra conveniente. Ovvio col fotovoltaico e’ ANCORA piu’ conveniente,

    • Anche io ho fatto il passo non ho speso tutti quei soldi, ma non per questo motivo me la prendo con chi lo può fare, mia nonna diceva sempre, ricordati che i soldi vanno spesi e chi ne ha di più ne deve spendere di più, perché così l’economia gira e ci fa mangiare tutti, se li metti in banca te li mangiano, e dopo anni ho ben capito il senso della cosa.

      Unica pecca è non aver fatto molte prove prima di partire per l’avventura, non gli do torto di lamentarsi per la multa occupazione posto di ricarica, se non si viene informati non si può sapere.
      E per avere un EV come dicono tanti serve un posto auto munito di presa 16Amper i 3 kWh del contatore sono più che sufficienti.

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