Venezia non fa per l’auto elettrica, ci scrive Giovanni. Spiegando perché sta pensando che, dopo una Kuga diesel, la sua prossima auto sarà ibrida. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
Venezia (e la mia casa in montagna) senza ricariche, come potrei fare?
“Ho cominciato a leggere i vostri articoli incuriosito e visto anche che il 2035 non è poi così lontano come può sembrare. Mi piace leggere i commenti alle lettere pubblicate e noto già una tifoseria da stadio che non mi entusiasma. Chi possiede un’elettrica è un ”buono” e chi ancora possiede una endotermica è un ”cattivo”…in Italia le vie di mezzo mai !!!. Scopro anche che la maggior parte dei felici possessori di auto elettrica vive in case con annesso garage, magari con wall-box e perchè no..anche fotovoltaico sul tetto..!! E veniamo al punto…Abito a Venezia in centro storico, qui non puoi fare nemmeno il cappotto alla casa. Ho la fortuna di avere l’auto parcheggiata a P.le Roma (dove non esiste nessuna colonnina e la vedo dura con la prolunga da casa all’auto). Lo stesso dicasi nella seconda casa condominiale in montagna: la prima colonnina è a 50Km (andata e ritorno) e devi fare un passo di montagna per arrivarci, anche con la neve“.
Per la nuova auto dovrò ripiegare su un’ibrida
“Non voglio dire che l’elettrico non sia il futuro, ma non sarebbe stato il caso di fare prima le infrastrutture e poi di spingere sull’elettrico? Siamo sicuri che per il 2035 saremo pronti? Non tutti hanno le situazioni del felice possessore dell’auto elettrica e quindi che facciamo? Lascio consapevolmente fuori il fattore economico, la distruzione parziale e non dell’industria collegata. E il piacere della guida dove tanti insistono (poi mi dovreste spiegare come andare a 110 in un’autostrada trafficata, dove o vai a 130 e oltre o a 80 dietro ai camion). A giugno 2023 mi scade il triennio della mia Kuga diesel1.5 ST Line , ma già ora la concessionaria mi ha detto di passare a settembre per vedere cosa fare. Le case consegnano i diesel col contagocce: un mio amico sta aspettando la Focus da 9 mesi. Sicuramente sarò costretto a prendere un’ibrida e non so quanto sia conveniente per il mio uso annuale. Ma per un’elettrica, non me ne volete, ne deve passare molta di acqua sotto i ponti..!!”. Giovanni A. Busetto.
Venezia non è fatta per le auto a batterie, però…
Risposta. Neanche noi siamo entusiasti della tifoseria da stadio, da un parte e dall’altra, e rispettiamo le scelte di tutti. Tanto che sconsigliamo vivamente l’acquisto di un’elettrica a chi non ha la possibilità di ricaricare facilmente, a casa, al lavoro o in una colonnina sempre accessibile. Certo che è deludente leggere che un grande parcheggio come P.le Roma non ha colonnine. Lei dice che prima bisogna mettere le ricariche e poi vendere le auto elettriche. In realtà è logico che le cose vadano di pari passo e le installazioni in Italia si stanno facendo, eccome. Al 30 giugno eravamo a 30.704 milapunti di ricarica, sufficienti per le (poche) elettriche in circolazione. E ogni giorno si aprono nuove stazioni, ora con potenze più elevate (fino a 350 kW) e tempi di sosta sempre più brevi. Senza contare che ogni presa di corrente è una potenziale ricarica (molto lenta), soluzione considerare per la sua casa in montagna. Quanto all’andare ai 110 in autostrada, molti di noi lo fanno, arrivando sani e salvi a destinazione. Anche un po’ meno stressati.
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