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Un viaggio improvviso un avventura? Macché…

La Citroen e-C4 di Simone, l'autore di questo report.

Un viaggio improvviso può essere un’avventura, se hai un’auto elettrica? Macché, dice Simone: con un minimo di accortezze problemi non ce ne sono.
                                   
                                        di Simone Santini
“Scrivo per condividere la mia “non-avventura” di viaggio in elettrico. Dico così perché – a patto ancora di conoscere la vettura e di avere un minimo di accortezze – spostarsi in elettrico sta diventando sempre più normale. E deve diventarlo sempre di più.
FAMIGLIA ELETTRICA / La moglie di Simone guida una Zoe.

Un viaggio improvviso di 250 km in Citroen eC4

Abito a Ostia Lido (Roma), ho una Citroen eC4 da un anno circa con cui ho fatto 16mila km prevalentemente urbani (casa-lavoro-casa intorno ai 30 km). Ma con diverse puntate anche oltre l’autonomia del mezzo nel Lazio e nelle regioni limitrofe. Prevalentemente carico casa con un carichino da 3kWh nella presa in garage, sfruttando anche il fotovoltaico con accumulo installato sei anni fa. In famiglia, a parte una moto, siamo oramai 100% elettrici, avendo sostituito 3 anni fa la Ford Galaxy 2.5 TD con una Renault Zoe 40kWh (!) guidata quasi esclusivamente da mia moglie. Dopo un passaggio di un anno tenendo una ibrida plug-in (Compass 4xe presa appena uscita) come auto da viaggio, è passata l’ansia da autonomia. Ed è stato naturale cercare una bev anche per me. Dicevo quindi non-avventura, viaggio non pianificato: impegno di lavoro imprevisto, devo partire al mattino presto da Ostia per Grottammare (AP) e firmare un importante contratto. Circa 250km l’andata, limite reale di autonomia del mezzo in autostrada, appuntamento dal notaio fissato senza possibilità di sgarrare.

Partenza con l’auto al 100%, ricarica all’Oasi di Giulianova

Parto con l’auto al 100% avendo caricato la notte. Se fosse stata scarica, avrei dovuto anticipare la partenza di mezz’ora-tre quarti e fare una sosta ad una Fast (cene sono ormai diverse attorno al GRA). Ma per fortuna quella sera la presa di casa toccava a me. Ho percorso i primi 220 km da Ostia a Giulianova, Tirreno-Adriatico, in 2h e 40 con una media di circa 80 kmh dovuta principalmente al traffico sul GRA. A Giulianova ho finito l’autonomia… fisiologica: l’auto sarebbe arrivata a destinazione con abbondante riserva di carica, ma la vescica non mi consentiva di proseguire oltre.  Mi sono fermato ad una Fast comodissima presso l’ipermercato Oasi. Ho potuto trovare sollievo alle mie necessità e fare colazione, mentre la macchina ritornava al 90% in poco più di mezz’ora. Piccolo appunto: la presa è nel parcheggio che viene chiuso con sbarra a fine giornata, per cui, anche se attiva, la notte non è fruibile. Peccato!

Un viaggio improvviso: 493 km in giornata senza patemi

Arrivato in tempo al mio appuntamento, chiuso il contratto, mangiato (benissimo) in un ristorantino sul mare, sono ripartito. Secondo la app Power Cruise Control, andando piano, sarei tornato a casa senza ulteriori soste, ma con un residuo da brividi di 0,5kWh. Sapevo che BeCharge aveva attivato delle Fast a L’Aquila vicino al casello e contavo di fermarmi lì per un caffè e un rabbocco. PCC invece suggeriva prima una Enel X a Piano d’Accio (Teramo), che sulla carta mi sembrava adiacente al shopping center Gran Sasso, per cui decidevo per quella. Arrivato lì, la sorpresa: centro commerciale con gigantesco parcheggio privo di colonnine. La Fast era a circa 2km, inspiegabilmente collocata in un parchetto-giochi in un quartiere residenziale, davanti al centro sociale. Lontano da strade di passaggio o esercizi commerciali. Boh, sono le cose che non capisco. Ho caricato per una ventina di minuti e tornato a casa stando ai limiti di velocità, godendomi il Cruise Control adattivo e la musica. Alla fine 493km in giornata senza tanta pianificazione e patemi. Tutto semplice, tutto normale. No?

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