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Test di ricarica: Matteo prova le Free to X in autostrada

Test ricarica: il nostro amico Youtuber Matteo Valenza ha voluto provare la rete di Free to X in autostrada. Un test molto atteso in tempi di esodi estivi.

Test ricarica / Quelli che “voglio fare tutta una tirata”

Matteo non è solo: la sua piccola comitiva è formata da una da una Ioniq 5, da una Volkswagen ID.3 e da una Mustang Mach-E, più una moto Energica. E ricorda che per ricaricare presso le colonnine Free to X si può utilizzare qualsiasi applicazione. In questo viaggio ha deciso di utilizzare l’app di Be Charge. Importante, quando si arriva per allacciarsi al caricatore, è necessario leggere i Serial Numbers per individuare a quale delle diverse colonnine bisogna collegarsi. Il codice che l’app ci dà è riportato sulla colonnina. La batteria dell’auto di Matteo, la Ioniq 5, al momento dell’inizio della prima ricarica è al 53%. Le colonnine di Free To X arrivano a 300 kW di potenza. Matteo fa notare che tutti i parcheggi sono coperti da pannelli fotovoltaici e sottolinea che Free To X eroga solo energia 100% green.

Tempi di esodo: come si comporta un’elettrica in coda? I consumi…

C’è sempre tempo (e il piacere) per divagare nei video di Matteo, tanto più che il traffico è intenso e c’è modo di chiacchierare con Ginger, l’amico a bordo. Primo tema, molto attuale visto che un incidente sta creando rallentamenti: come si comporta un’auto elettrica in coda? Matteo ci spiega che in realtà una EV non consuma di più, anzi si comporta anche meglio di una termica. A tal proposito Ginger racconta di avere visto il video di un esperimento in cui due auto, un’elettrica e una termica, sono state lasciate ferme in una zona fredda col climatizzatore a 23 °. L’esperimento si è concluso con l’auto termica che si spegne 6 ore prima dell’elettrica. Morale della favola: anche in questo  l’elettrica sembra essere quella più efficiente.

 Prima tappa all’Autodromo di Imola, poi via fino ad Ancona

Primo stop all’Autodromo di Imola, struttura che può definirsi total green vista la presenza di moltissimi pannelli fotovoltaici in grado di erogare energia per tutto il complesso. Internamente ci sono anche delle stazioni di ricarica a bassa potenza per i clienti e per i vari team. Si riparte in direzione di Ancona: altra breve sosta per ricaricare la batteria, che era arrivata al 32%. La Ioniq arriva a picchi di 148 kW di potenza e in più o meno 30 minuti è pronta. L’obiettivo di Matteo e dei suoi amici è solo di verificare il funzionamento delle colonnine Free To X in autostrada. Sottoponendosi a soste non necessarie. Se fossero partiti da Milano con il 100% di batteria, sarebbero arrivati ad Ancona molto più rapidamente e fermandosi per ricaricare una sola volta.

Arrivati giusto in tempo con… l’1% di batteria

Notte in hotel, poi suona la sveglia e via con il secondo giorno. Per una volta non si ricarica di notte in albergo, il viaggio è sempre finalizzato a testare le ricariche in autostrada. Sempre alla guida della Ioniq 5, Matteo e il suo amico Ginger ripartono. Insieme a loro ci sono sempre la VW ID.3 e la Mustang Mach-E. Destinazione finale Grottaferrata (Roma). Si parte con il 58% di batteria. Il consumo a velocità di autostrada gira intorno ai 25 kWh/100 km, ovvero circa 4 km con un kWh. Col 14% di batteria, arrivati a Cerrano Ovest, prima sosta per ricaricare. Ricaricata l’auto al 100%, si riparte verso Roma, ma prima pausa pranzo! Dopo 198 km l’auto è quasi di nuovo a secco, con 8% di batteria. Matteo arriva a destinazione giusto in tempo con l’1% di batteria, ma senza far trasparire un’ansia particolare.

Test di ricarica: con il V2L l’auto rifornisce la moto

Terzo giorno, si comincia la giornata con un bel corso di yoga. Durante la notte l’auto è stata ricaricata al 100%. Prima di ripartire, però, l’auto viene utilizzata come batteria, con il sistema Vehicle-to-load (V2L), per ricaricare la moto. Viene “ciucciatoil 35% di carica, per dirla alla Matteo. Si riparte e la prima stazione Free to X, a 70 km. All’interno delle colonnine Free to X ci sono 4 moduli da 75 kW che permettono di bilanciare il carico. Quindi 50 da una parte e 50, fino a 75, dall’altra. Per la prossima versione è stato già sviluppato un sistema da 5 stack da 50 kW. Anche al ritorno per strada c’è coda. Si arriva a Bologna dopo circa 195 km a media di 26 kWh/100 km. La temperatura è di 40 °. Ultima pausa ricarica prima di arrivare a destinazione. Dopo 1390,56 km, consumo di 27,2 kWh/100 km, in 16 ore e 26 minuti: il viaggio finisce qui. Giudizio delle colonnine Free To X in autostrada? Sicuramente promosse.

—  Leggi anche: scene di ordinaria ricarica di sabato sull’Autobrennero. E, se vuoi seguirci con continuità, iscriviti gratuitamente alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico 

 

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