Home Scenari Test di ricarica: Matteo prova le Free to X in autostrada

Test di ricarica: Matteo prova le Free to X in autostrada

18

Test ricarica: il nostro amico Youtuber Matteo Valenza ha voluto provare la rete di Free to X in autostrada. Un test molto atteso in tempi di esodi estivi.

Test ricarica / Quelli che “voglio fare tutta una tirata”

Matteo non è solo: la sua piccola comitiva è formata da una da una Ioniq 5, da una Volkswagen ID.3 e da una Mustang Mach-E, più una moto Energica. E ricorda che per ricaricare presso le colonnine Free to X si può utilizzare qualsiasi applicazione. In questo viaggio ha deciso di utilizzare l’app di Be Charge. Importante, quando si arriva per allacciarsi al caricatore, è necessario leggere i Serial Numbers per individuare a quale delle diverse colonnine bisogna collegarsi. Il codice che l’app ci dà è riportato sulla colonnina. La batteria dell’auto di Matteo, la Ioniq 5, al momento dell’inizio della prima ricarica è al 53%. Le colonnine di Free To X arrivano a 300 kW di potenza. Matteo fa notare che tutti i parcheggi sono coperti da pannelli fotovoltaici e sottolinea che Free To X eroga solo energia 100% green.

test di ricaricaTempi di esodo: come si comporta un’elettrica in coda? I consumi…

C’è sempre tempo (e il piacere) per divagare nei video di Matteo, tanto più che il traffico è intenso e c’è modo di chiacchierare con Ginger, l’amico a bordo. Primo tema, molto attuale visto che un incidente sta creando rallentamenti: come si comporta un’auto elettrica in coda? Matteo ci spiega che in realtà una EV non consuma di più, anzi si comporta anche meglio di una termica. A tal proposito Ginger racconta di avere visto il video di un esperimento in cui due auto, un’elettrica e una termica, sono state lasciate ferme in una zona fredda col climatizzatore a 23 °. L’esperimento si è concluso con l’auto termica che si spegne 6 ore prima dell’elettrica. Morale della favola: anche in questo  l’elettrica sembra essere quella più efficiente.

 test di ricaricaPrima tappa all’Autodromo di Imola, poi via fino ad Ancona

Primo stop all’Autodromo di Imola, struttura che può definirsi total green vista la presenza di moltissimi pannelli fotovoltaici in grado di erogare energia per tutto il complesso. Internamente ci sono anche delle stazioni di ricarica a bassa potenza per i clienti e per i vari team. Si riparte in direzione di Ancona: altra breve sosta per ricaricare la batteria, che era arrivata al 32%. La Ioniq arriva a picchi di 148 kW di potenza e in più o meno 30 minuti è pronta. L’obiettivo di Matteo e dei suoi amici è solo di verificare il funzionamento delle colonnine Free To X in autostrada. Sottoponendosi a soste non necessarie. Se fossero partiti da Milano con il 100% di batteria, sarebbero arrivati ad Ancona molto più rapidamente e fermandosi per ricaricare una sola volta.

test di ricaricaArrivati giusto in tempo con… l’1% di batteria

Notte in hotel, poi suona la sveglia e via con il secondo giorno. Per una volta non si ricarica di notte in albergo, il viaggio è sempre finalizzato a testare le ricariche in autostrada. Sempre alla guida della Ioniq 5, Matteo e il suo amico Ginger ripartono. Insieme a loro ci sono sempre la VW ID.3 e la Mustang Mach-E. Destinazione finale Grottaferrata (Roma). Si parte con il 58% di batteria. Il consumo a velocità di autostrada gira intorno ai 25 kWh/100 km, ovvero circa 4 km con un kWh. Col 14% di batteria, arrivati a Cerrano Ovest, prima sosta per ricaricare. Ricaricata l’auto al 100%, si riparte verso Roma, ma prima pausa pranzo! Dopo 198 km l’auto è quasi di nuovo a secco, con 8% di batteria. Matteo arriva a destinazione giusto in tempo con l’1% di batteria, ma senza far trasparire un’ansia particolare.

Test di ricarica: con il V2L l’auto rifornisce la moto

Terzo giorno, si comincia la giornata con un bel corso di yoga. Durante la notte l’auto è stata ricaricata al 100%. Prima di ripartire, però, l’auto viene utilizzata come batteria, con il sistema Vehicle-to-load (V2L), per ricaricare la moto. Viene “ciucciatoil 35% di carica, per dirla alla Matteo. Si riparte e la prima stazione Free to X, a 70 km. All’interno delle colonnine Free to X ci sono 4 moduli da 75 kW che permettono di bilanciare il carico. Quindi 50 da una parte e 50, fino a 75, dall’altra. Per la prossima versione è stato già sviluppato un sistema da 5 stack da 50 kW. Anche al ritorno per strada c’è coda. Si arriva a Bologna dopo circa 195 km a media di 26 kWh/100 km. La temperatura è di 40 °. Ultima pausa ricarica prima di arrivare a destinazione. Dopo 1390,56 km, consumo di 27,2 kWh/100 km, in 16 ore e 26 minuti: il viaggio finisce qui. Giudizio delle colonnine Free To X in autostrada? Sicuramente promosse.

test di ricarica

—  Leggi anche: scene di ordinaria ricarica di sabato sull’Autobrennero. E, se vuoi seguirci con continuità, iscriviti gratuitamente alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico 

 

Apri commenti

18 COMMENTI

  1. Simo abituati a leggere il prezzo della benzina sui cartelli del benzinaio e si sta attenti a chi pratica qualche centesimo in meno.
    Quasi nessuno ovviamente va a fare il pieno in autostrada, servito, a 2,40€/litro !
    Ecco, quello indicato nell’articolo è quel prezzo.
    Nella pratica i costi sono la metà: attualmente 0,32 con Enel X e 0,36 con BeCharge (Eni ) facendo rispettivamente un acquisto di 145 kwhper 45€ ( 1000 km circa ) e 250 kwh per 90€ ( circa 1800 km )
    Con quei soldi , all’enercoop per esempio non in autostrada, ma nel posto dove si risparmia qualcosa, si comprano 25 litri e 50 litri di gasolio, con i quali ben difficilmente farai 1000 e 1800 km.

  2. io ci rinuncio a capire.
    se una id3 77kw di batteria, deve ricaricare il 66% (circa 50kw da ricaricare) su una colonnina da 50, ci mette un’ora, una da 300 ci mette 10 minuti, giusto o sbaglio ?
    quante colonnine da 300kw ci sono in italia ?
    il fatto è la maggior parte sono da 22 o 50 e non tutte sempre funzionanti.
    se devo ricaricare 60kw su una colonnina da 22kw, se la matematica non inganna, ci metto più di due ore, o sbaglio?
    io avevo letto commenti dove si diceva che 15 minuti e via, che ci vuole ricarica fatta.
    dove sta la verità ?

  3. Buongiorno, da quello che si legge Free to x costa 0,69€/kw.

    378kw dichiarati necessari per il viaggio, virtualmente caricando solo da loro stiamo parlando di 260€ di ricariche…

    Ioniq ha 78kw di batteria max, facciamo metà tariffa per quelli come se potesse fare il primo rifornimento a 1%, siamo ad un costo di carburante per il viaggio ipotizzabile in circa 230€.
    115 litri di gasolio, col piede leggero che serve per ottenere un po’ di autonomia dalle auto elettriche parliamo tranquillamente di 2300/2400 km con una equivalente categoria diesel.
    Se questra fosse la normalità dei costi/consumi uno fa un po’ di km nella differenza i tagliandi e il bollo ci stanno tranquillamente risparmiando.
    Come si fa a dire che l’auto bev è economicamente favorevole io continuo a non capirlo.

    Per chiudere, in tutta la rete autostradale italiana ci sono quante colonnine freetox? 8? 10?
    Le bev al momento, e ad alzare lo sguardo ancora per un bel po’, restano auto solo per chi ha tempo e soldi da dedicarci (non ho detto perdere).

    Felice possessore di auto Phev.

    • Abbonamento flat di EnelX, 45€ per 145kWh. Costo del singolo kWh 0,31€. Un pelino più economico, che dici?
      Ah, dimenticavo, kW è ciò simbolo della potenza, per l’energia si usa il kWh

      • Buongiorno, io parlo di prezzo pieno, se poi un utente ha cura di procurarsi un abbonamento buon per lui, sono comunque tariffe flat ma mensili, significa che finiti i 145kwH , grazie per la precisazione, (meno di due pieni nel caso dell’articolo) ne restano 233 da pagare a prezzo pieno perchè non si può rinnovare subito l’offerta.
        Quali altri operatori supportano free to x con tariffe flat?
        Un pelino di risparmio sì un pelino, poi per il resto del mese se uno fa ricariche in giro quanto paga l’elettricità?
        Per me la bev è una coperta corta, ogni volta che si affronta un argomento diverso in merito la coperta è sempre corta per qualche nuova ragione.

        • Per coprire gli altri 233 kwh compri una flat da 250 kwh della Be charge a 90 €.
          Costo totale 45+90=135€
          Il consumo di Valenza è esagerato. Io con la Kona non ho mai superato 19Kw/100km, anche andando a 140.
          Ultima considerazione: l’autostrada è l’unico percorso dove il diesel ha ancora un senso, in tutte le altre occasioni (città, fuori città e soprattutto in coda e, aggiungo, in coda in salita, dove lo stress alla meccanica , motore/cambio/frizione è notevole e i consumi pure ) perde miseramente e inquina .

  4. Ciao a Tutti,
    e’ solo una mia impressione o “27,2 kWh/100 km” sono tantini anche se probabilmente sono inclusi i KWh donati alla moto elettrica.
    27.2 kWh/100 km corrispondono a 97.92 gr/km di CO2 emessa considerando il mix energetico italiano (https://www.vaielettrico.it/emissioni-di-co2-anche-la-repubblica-fa-i-conti-giusti/).
    La mia Seat Ibiza 1.6TDI del 2010 ha un’emissione omologata di C02 di 109 gr/km.
    Ok che il valore omologato non corrisponde alla realtà, ammettiamo pure che sia il doppio nel caso reale, ma mi sarei aspettato almeno un ordine di grandezza di differenza fra un vecchio veicolo diesel di 12 anni e un moderno veicolo elettrico, invece qui parliamo di un rapporto di 1 a 2.

    E anche il prezzo di acquisto non è paragonabile: la mia Seat Ibiza l’ho acquistata a 13.100€ con lo sconto del concessionario (prezzo di listino 16.366€) ed era un’allestimento intermedio, mentre l’allestimento base della Ioniq5 è 42.750€.

    Credetemi vorrei tanto passare alla mobilità elettrica, ma davvero non riesco a vedere un beneficio costi/benefici, per me e per l’ambiente.

    Ok che sono passati 12 anni ma con i 29.650€ di differenza fra il costo della mia Ibiza e quello della Ioniq5 non potrei fare qualcosa di più utile per l’ambiente?

    Bruno

    • Paragonare la Seat Ibiza con la Ioniq 5 è come confrontare la Panda 4×4 con un BMW X5. Entrambi con la trazione integrale, il volante ed i finestrini. Ah, già, anche 4 ruote ed un motore.
      Il resto è fuffa?

  5. 16 ore x 1390 km?? Alessandria villa San Giovanni 1350 k. 12 ore e fare il pieno in 5 minuti… auto elettrica no grazie

  6. Se ho ben capito la prova voleva solo vedere se le colonnine free x ci sono e funzionano? Sta di fatto che non amo le elettriche forse sbagliando.
    Il punto dal mio e solo mio punto di vista e che a maggior ragione in autostrada se trovo le colonnine già occupate e devo ricaricare è un problema ….

  7. Tre giorni da Imola a Roma…per far caricare le pile alle macchinine Peg perego..perché quelle sono. Un eresia…. Quando capiremo che bisogna abbattere i tempi delle ricariche da x ore a pochi minuti allora fooorse diventeranno usabili. Ma fino ad allora le auto elettriche non saranno altro che giocattoli molto costosi…. Come le macchinine della Peg Perego..

    • In realtà hanno fatto anche altro durante i viaggi, non era una singola tirata… Poi ste ore di ricarica, boh c’è pure la foto che in 12 minuti si carica dal 40 all’80%… E tranquillo che per tantissime persone il viaggio medio è di 20/30km al giorno, quindi ricaricando la notte non esiste il problema. Vorrei vedere tutti quelli che girano con suv bmw, mercedes o audi da 50k o più quanta strada fanno effettivamente. E costano forse più di molte elettriche… Forse il problema non sono le ricariche ma le persone che usano l’auto per fare 5km al giorno?

  8. Ma accennare anche ai costi oltre ai consumi di queste colonnine?Forse troppo alti?Non mi sembra un comportamento trasparente ma molto di parte e sponsorizzato

Rispondi