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Serena e i primi 5 mila km con la Mazda MX-30

Serena e i primi 5 mila km con la Mazda MX-30. Avevamo riferito della sua scelta in dicembre. Avendo un diesel la cui riparazione risultava antieconomica, avevo deciso di fare il grande passo verso l’elettrico. Pur sapendo, per ora, di non poter ricaricare a casa. Ecco come sono andati questi primi mesi. I lettori che vogliono condividere la loro esperienza possono scrivere alla mail info@vaielettrico.it .

Serena: l’ansia da autonomia? Contagia chi non ce l’ha

Serena, come sono trascorsi questi mesi con la tua nuova auto?

Sono trascorsi molto molto bene. L’auto è esattamente quello che volevo. E’ molto comoda, silenziosa anche in autostrada, si guida bene ed è rifinita come una premium. Il mio compagno era tra i (molti) scettici, ma si è dovuto ricredere e, ora, quando usciamo insieme, prendiamo sempre la mia. Anche mio padre spesso la prende per recarsi al lavoro, quando io lavoro da casa. Abbiamo realizzato che l’ansia da autonomia tipicamente contagia chi l’auto elettrica non ce l’ha. Una volta presa confidenza con il mezzo, di fatto svanisce nel nulla“.

Serena con la sua Mazda MX-30: l’autonomia dichiarata dell’auto è di 200 km, con una batteria da 35.5 kWh.

Sicura che non si tratti solo dell’entusiasmo per il nuovo acquisto? Se non è cambiato nulla nel frattempo, non hai la possibilità di caricarla a casa. Sbaglio?

È vero. E’ ancora così. Non posso caricarla a casa, ma solo sul posto di lavoro, che è a circa 45 km di distanza e dove, in questo periodo, mi reco di rado. Solo circa una volta alla settimana. Ma ho imparato a sfruttare le soste al supermercato o dall’estetista per ricaricare. E, nelle emergenze, so di poter contare sulla stazione Ionity della mia città. Anche se in realtà non mi è ancora capitato di doverlo fare. Nel caso in cui abbia la batteria scarica e debba improvvisamente partire, ho due FAST in direzione nord. Una appena prima di immettermi sull’A22 e una alla prima area di servizio (a un km dall’ingresso in autostrada). Se dovessi andare verso sud e sapessi di avere un basso livello di batteria, caricherei il necessario alla stazione Ionity. Ma raramente arrivo a casa a fine giornata con meno del 50% di batteria“.

Serena si è abituata: ricarica nei tempi morti

– Da possessore di un’elettrica, Serena, sono perplesso sulla tua a scelta, se non puoi ricaricare a casa. Nel tuo caso sembra funzionare. Davvero tutte rosa e fiori?

No, non lo è (sorride). Diciamo che sapevo quello a cui sarei andata incontro e quindi lo accetto perché so che si tratta di una situazione transitoria. A breve dovrei cambiare casa e lì potrò ricaricare nel box. E il vantaggio economico che ho, compensa ampiamente la mia attività di pianificazione“.

– Spiegaci meglio. Come organizzi la tua giornata?

Nulla di fantascientifico. Faccio in modo di sfruttare il più possibile i momenti nei quali l’auto sarebbe comunque parcheggiata. In questo credo che noi donne abbiamo una naturale predisposizione. A me è venuto del tutto naturale. Se vado a trovare un’amica e so che vicino casa sua c’è una colonnina, parcheggio l’auto lì e intanto recupero preziosi km. E così anche quando vado a fare la spesa, o in posta o a tagliarmi i capelli“.

L’apertura delle portiere, una caratteristica peculiare della Mazda MX-30.

In tutto ha fatto 5.430 km, ecco quanto ha consumato

– Quanto hai speso in ricariche presso le colonnine pubbliche in questi 4 mesi?

Al momento utilizzo una tessera prepagata a scalare regalatami dai miei genitori. Quindi fino a oggi non ho pagato nulla. Ho ricaricato circa 500 kWh da metà dicembre a oggi (2/4/2021 n.d.r.). Quando avrò esaurito il credito di questa tessera, credo che sottoscriverò la flat di Duferco. Costa 50 euro al mese e permette di ricaricare fino a 300 kWh (mensili). Ricaricando una media di 125 kWh al mese, il mio costo a kWh sarebbe di circa 0,40 euro. Che è un buon prezzo. Ma ci devo ancora ragionare. Il mio consumo, con il recente aumento delle temperature, è drasticamente diminuito.

Il sogno di Serena: poter ricaricare casa.

– Hai notato una grossa differenza?

Si, ho notato una grande differenza tra inverno e primavera. L’ho stimata in circa un 20, forse 25% di riduzione dei consumi rispetto all’inverno. Quindi probabilmente nei prossimi mesi dovrò ricaricare con meno frequenza“.

“Viaggi lunghi? La mia Mazda ha dei limiti…”

– Quando uscì la tua intervista, a dicembre, nacque un piccolo caso, con quasi 200 commenti in poco tempo. Ti si “contestava” tra le altre cose la possibilità di gestire la tua mobilità con un’auto dalla scarsa autonomia: ti sei mai trovata in difficoltà?

No, non mi sono mai trovata in difficoltà. E non sono mai rimasta a piedi, se è questo che intendi. Però ci sono delle cose che obiettivamente non mi sento di affrontare con la mia Mazda. Ad esempio di recente sono dovuta partire improvvisamente per un viaggio di diverse centinaia di km. Non avrei potuto affrontarlo con la mia auto. Già di per sé, un viaggio come questo in auto è impegnativo, e affrontarlo con un’auto, la mia, che un’autonomia autostradale davvero limitata, non è il caso. Non ne ho fatto un dramma, ho noleggiato un’auto termica e sono partita. Certo, era un evento eccezionale. Se fosse la normalità, avrei certamente scelto un’altra elettrica e non questa“.

In conclusione. A 4 mesi e 5430 km dall’acquisto, Serena è fondamentalmente soddisfatta. Guarda però con impazienza al momento in cui potrà ricaricare l’auto a casa. Uscire di casa al mattino con la batteria quasi carica è sicuramente un buon plus.

Mazda MX 30: guarda la nostra video-prova


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