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Senza incentivi auto elettriche senza futuro?

La Dacia Spring oggi è l'elettrica meno costosa: si parte da 21.450 euro, meno incentivi.

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Senza incentivi auto elettriche senza futuro. Conti alla mano, Marco sostiene che non c’è convenienza, in particolare nelle piccole, come la sua Spring. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it 

Senza incentivi…/ Guardate il confronto tra la mia Dacia Spring e la Panda

“Sono un sostenitore dei veicoli elettrici, il futuro del trasporto per una viabilità sostenibile. Tra l’altro possiedo una Dacia Spring da marzo. Viviamo in un paese democratico, ci possono essere persone che non la pensano come me. Per invogliarle a una scelta più sostenibile per l’ambiente, c’è bisogno di far leva su altre cose. Non c’è modo migliore che farli cambiare idea facendo affidamento sull’aspetto economico. La triste realtà è che senza gli incentivi governativi non c’è convenienza. Prendiamo ad esempio la mia Spring con l’equivalente a combustione, la Fiat Panda, tra l’altro l’auto che ho rottamato per acquistare la Dacia. Ho pagato la Spring con il bonus a novembre 2022, quando ho siglato il contratto, 16.100 euro, vale a dire 23.600 euro senza incentivi. La nuova Panda ibrida ha un prezzo di listino di 15.500 euro. Ad oggi ho percorso 4.385 km con la Spring, consumando 534 kWh: costo medio 34,24 euro/1.000 km, considerando i prezzi del mio fornitore.

Senza incentivi il punto di pareggio è a 128mila km…

Il prezzo per 1.000 km diventa 10.97 euro se teniamo conto che posseggo un impianto fotovoltaico, ma questa è un’altra storia. Il costo per 1.000 km della Fiat Panda ibrida, con un consumo medio di 5,3 litri ogni 100 km, sarebbe stato di 97,52 euro. Notiamo subito che, con o senza il fotovoltaico, non c’è gara tra Spring e Panda, anche senza tener conto dei minori costi di manutenzione, assicurazione e tassa di circolazione. Il discorso cambia se non avessi usufruito degli incentivi governativi sull’elettrico. Perché per ammortizzare gli 8.100 euro di differenza ci sarebbero voluti 128.000 km di percorrenza. Vale a dire circa 10 anni con i miei 13.000 km annui. E poco avrebbero influito gli altri minor costi citati prima. Il discorso non cambia di molto con altri modelli di auto accessibili alla classe media. Se il divario di prezzo nella fascia medio-bassa non diminuirà, ci sarà ancora bisogno degli incentivi per far crescere il volume di elettriche in Italia. Marco Di Paola

La Volkswagen ID.2, la meno costosa, in arrivo tra due anni.

Serve qualche anno ancora per pareggiare i prezzi

Risposta. Non c’è dubbio: le piccole elettriche costano ancora troppo e senza gli incentivi non sono competitive in termini di prezzo. Mentre man mano che si sale di categoria il confronto regge, eccome: Tesla Model 3 e Model Y hanno listini spesso più abbordabili delle concorrenti termiche tedesche. E infatti puntualmente le superano nelle vendite. Quando arriveranno finalmente citycar elettriche più abbordabili? La prima dovrebbe essere la nuova Renault 5, attesa per l’anno prossimo. Seguiranno la Volkswagen ID.2 e un’accoppiata di utilitarie con i marchi Fiat e Citroen. Ma non siamo ancora nella fascia dei 15 mila euro, ma piuttosto vicini ai 25 mila. Per scendere sotto i 20, e quindi senza più bisogno di incentivi, dovremo aspettare la seconda metà di questo decennio. Ed è probabile che i costruttori cinesi saranno della partita.

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