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Salvini: altro che elettrico, all’Italia serve più gas

Il leader della Lega Matteo Salvini stronca la transizione all'elettrico e punta sul gas.

Salvini entra a gamba tesa sul tema dell’auto elettrica: “Altro che ‘transizione energetica’ immediata e ‘tutto elettrico’ con prodotti cinesi…”

Salvini non vuole l’elettrico “con prodotti cinesi”

Il leader della Lega Matteo Salvini non è mai stato un simpatizzante del passaggio all’elettrico. Le priorità, per lui sono altre, e lo ha ribadito in maniera molto decisa: “Se in Italia non ci affrettiamo a produrre, estrarre e comprare più gas, rischiamo di lasciare al buio e al freddo milioni di famiglie e costringere alla chiusura migliaia di imprese“. A suo tempo aveva criticato anche la concessione degli incentivi per chi acquista un’auto elettrica. Incentivi poi cancellati con il 2022 con la Lega di nuovo al governo, nonostante un’apertura a parole del ministro Giancarlo Giorgetti. “Qualcuno ha un approccio ideologico all’utilizzo dell’auto, ma il progresso va accompagnato e aiutato senza penalizzare chi lavora nel settore“, aveva detto. “Diciamo che alcune iniziative penalizzanti hanno bloccato lo sviluppo del settore. Perché è giusto guardare al futuro, ma prima di dare migliaia di euro per l’elettrico bisogna pensare alle colonnine di ricarica”.

Ma i prezzi del gas cominciano a ridiscendere

Le parole del leader leghista arrivano però in un momento in cui l’emergenza sul fronte dei prezzi del metano sembra ridimensionarsi. Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un ribasso del 5,8% a quota 79,75 euro/MWh.  I futures scambiano sui livelli di fine novembre, prima dell’impennata dei prezzi che li aveva portati sopra i 180 euro al MWh lo scorso 21 dicembre. A favorire il ribasso dei prezzi è l’aumento delle forniture di gas russo attraverso un gasdotto chiave in Ucraina. Le consegne in Slovacchia attraverso il punto di interconnessione di Velke Kapusany, confine con l’Ucraina, sono tornate a livelli normali, secondo l’operatore di rete slovacco Eustream. A ciò si affiancano altri fattori: il clima mite frena la domanda, mentre diversi carichi di gas naturale liquefatto in arrivo in Europa aumentano l’offerta.

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